di Graziella Zaccone Languzzi
1) Alessandria non trova pace per i suoi conti: “Comune di Alessandria: Spariti i fondi dell’accordo con lo Stato sul ripiano dei 66 milioni di debiti”. Oltre alla notizia preoccupante dei debiti che noi cittadini abbiamo sul “groppone”, vi è l’intervista del sindaco Abonante su Telecity24 che comunica che per ripianare i debiti ha scritto al governo e ai parlamentari. Ma, a breve giro di posta, sono l’ex sindaco Cuttica e l’ex assessore al Bilancio Lumiera a chiarire come stanno davvero le cose. Che gli attuali amministratori comunali, insediatisi ormai da quasi un anno e mezzo a Palazzo Rosso, abbiano seri problemi è evidente, anche perchè in tutti i campi anzichè andare avanti anche a piccolissimi passi si retrocede.
Si avvertono le difficoltà del sindaco, anche dal tono sempre un po’ alterato delle sue dichiarazioni. E lo capiamo, anzi c’è da chiedersi, dal momento che da Roma nulla arriverà poichè nulla ci è dovuto, come la squadra Pd 5 Stelle Barosini pensi di far quadrare i conti, e che futuro intendano dare ad Alessandria, comunità di oltre 90 mila abitanti sempre più indifferenti o scoraggiati. Ci sono debiti (e si sapeva) e poche risorse, ma limitarsi a chiedere aiuto a livelli superiori di Governo non è propriamente ciò che ci si aspetta da amministratori comunali capaci e preparati.
L’amministrazione Cuttica prese atto di una situazione molto complicata (qui il documento della Corte dei Conti) e impostò il percorso di risanamento ‘in proprio’, senza far conto su regali e ciambelle di salvataggio dello Stato centrale (che ha già i suoi di problemi, e poi Alessandria è uno dei 120 capoluoghi di provincia in Italia, e certamente non tra i più importanti). Fu definito con la Corte dei Conti un piano di riequilibrio ventennale, e quella è la strada: impervia e complicata, ma difficile intravederne altre. L’amministrazione Abonante invece pare come una famiglia piena di debiti che, anzichè percorrere la strada della rateizzazione degli stessi, compra dei ‘gratta e vinci’, e spera nel miracolo.
Ma i miracoli, si sa, avvengono raramente sul fronte della contabilità pubblica. Ora, quindi, che dobbiamo attenderci? Davvero ci sarà, come sento dire in giro, la corsa alla svendita di quei pochi asset di valori rimasti, leggi reti Amag, del gas e dell’acqua? Sarebbe una pazzia. Meglio, molto meglio, alzare bandiera bianca sindaco Abonante, e lasciare tutto nelle capaci mani di un commissario. Non sarebbe disonorevole visto che vi è un precedente. Nell’aprile 1993, con una difficile governabilità di Alessandria tra PC-PSI Verdi_ Arcobaleno e PSDI, la città fu commissariata. Siamo sopravvissuti, e si è poi aperta una nuova fase di crescita: prima di arrivare ad un’altra dichiarazione di dissesto, forse il commissariamento sarebbe il male minore. Per il bene di Alessandria, e di una comunità che, sia pur apatica e indifferente, rischia alla fine di pagare un conto molto salato.
Voto: 2
2) In Amag Reti Idriche hanno fatto i conti, e hanno deciso di tentare un ‘giro’ di vite verso i tanti, troppi morosi. Si parla di oltre 15 milioni di euro di acqua non pagata, e così via alle raccomandate indirizzate a oltre 2 mila intestatari di contatori idrici, tra privati cittadini e partite Iva, con pendenze verso la società che gestisce il servizio di erogazione dell’acqua potabile. Cavolo dico io, che cifra! Da quanto tempo si è accumulata una morosità di quella portata? Nessuno negli uffici ha pensato di fare un sollecito tramite raccomandata (altri sistemi non contano) e ascoltare le motivazioni, che potrebbero essere le più diverse? Da fattura non ricevuta a oggettiva indigenza, per dire: peraltro non credo sia così facile ‘togliere’ l’acqua ad un privato, ma non sono un’esperta. Rimane la domanda: chi ha dormito negli uffici Reti Idriche di fronte a tale supposta morosità? E se molte fatture sono entrate in area prescrizione? Molti non sanno che ci sono nuovi parametri sulla prescrizione di fatture non pagate, lo prescrive la giurisprudenza sulle morosità vecchie, si legge qui. Con la sentenza, la n. 756/23 che chiarisce che “le bollette riferite ai consumi anteriori al 02.01.2020 continuano a prescriversi in cinque anni; invece le bollette riferite a consumi a partire dal 02.01.2020 si prescrivono in due anni”. Vedremo. Certamente però Amag Reti Idriche deve ringraziare gli amministratori precedenti se oggi può contare anche su risorse importanti: “Finanziato per quasi 15 milioni a fondo perduto del PNRR il progetto per la riduzione delle perdite di acqua potabile di AMAG Reti Idriche”. Trattasi di un progetto classificato al secondo posto nella graduatoria nazionale, pari a 15 milioni a fondo perduto che saranno utilizzati per migliorare la rete idrica in 20 comuni per un totale 1.111 km di rete di distribuzione, al servizio di circa 133.500 abitanti. Auspichiamo che l’attuale amministratore unico di Amag Reti Idriche queste risorse riesca ad utilizzarle in modo adeguato. Le infrastrutture dell’acqua sono un bene prezioso di tutta la comunità: è bene che siano ammodernate come serve, e che rimangano pubbliche!
Voto: 4
3) Che fine ha fatto il progetto Smart City? Se lo chiedono in questo video gli amici di “Svegliati Alessandria”.
Lunedì 2 ottobre in zona nord di Alessandria nella frazione dell’Osterietta c’erano discariche di pattume e ingombranti attorno ai cassonetti. Tale degrado lo si può osservare in tutta la periferia della città, comprese le aree artigianali ed industriali. In prevalenza gli incivili sono i “turisti del ‘rifiuto”, arrivano da località vicine dove viene praticato il “porta a porta” o il sistema dei cassonetti ‘a pesatura’ dei rifiuti con lo scopo di pagare meno il conferimento, o ancora si tratta di ‘furbetti’ che scaricano inerti da piccoli lavori edilizi fai da te. Nella massa delle discariche ci si può trovare di tutto. compreso amianto. Naturalmente la responsabilità è di chi abbandona, compiendo un reato: ma da parte di AMAG possibile che non si possa essere un po’ più solerti nell’attività di monitoraggio e pulizia?
Savona, una città vicina a noi, è un territorio comunale dove sono presenti 21 frazioni e 7 località. Io la frequento da giugno a fine settembre, sia in città che nelle frazioni, dove ci sono cassonetti stradali liberi al conferimento, ma non si nota nulla di ciò che si assiste qui da noi. Cimavalle è una frazione periferica a monte di Savona e la strada collega la città con Cairo Montenotte. C’è un importante passaggio di auto, ci sono piccoli cassonetti vicino alle case, e di tanto in tanto isole ecologiche. Lo svuotamento è frequente e oltre all’autista del compattatore ci sono due netturbini al seguito, che scopano attorno alle isole. Ho fotografato lo spazio che abitualmente utilizzo e credetemi, si presenta pulito come tutti gli altri. Molto probabilmente i cittadini sono persone rispettose del loro territorio, ci tengono al decoro, molto probabilmente non esiste la maleducazione del “turismo del rifiuto”, ma altrettanto probabilmente l’azienda pubblica che gestisce i rifiuti organizza il lavoro dei suoi addetti meglio di quanto non faccia AMAG Ambiente.
Voto: 3