di Pier L. Cavalchini
Dà sinceramente un po’ fastidio sentire l’allenatore della Pro Sesto, a fine partita, fare i complimenti alla squadra dell’Alessandria “per quanto ho visto oggi e per quel che ho visto nelle registrazioni delle vostre partite”. Quasi un refrain ripetuto: “avete buoni giocatori, avete elementi che si sono fatti valere in molte piazze nazionali eppure…”. Eppure perdiamo sempre. E anche male, perché ancora una volta il risultato è bugiardo, non essendoci sicuramente due lunghezze di differenza tra la compagine dei Grigi alessandrini e la Pro Sesto.
Ricordiamo che la squadra dell’hinterland milanese è arrivata al Moccagatta con soli 4 punti in origine, con la possibilità – non remota – per l’Alessandria di andarli ad acciuffare a 4 punti in classifica generale. Niente di tutto questo. Una serie di errori sotto porta, un autogol (di Rota) e una rete non concessa per presunta ostruzione, quando invece il gol era regolare, hanno fatto il resto.
L’attaccante Barranca della Pro Sesto è stato determinante sia sul tiro deviato (a parer nostro da non attribuire a lui come segnatura) sia sul secondo gol, maturato dopo una serie di scontri fuori area alessandrina e con un fallo iniziale non fischiato agli ospiti. Bravo comunque l’attaccante dei Sestesi che ci ha creduto, ha vinto un suo confronto con un difensore grigio ed ha segnato con Liverani in uscita.
Inizio di secondo tempo accettabile per l’Alessandria con un calo finale assolutamente preoccupante. Forse, se l’allenatore Zaza avesse mantenuto Sepe e Nunzella il mesto finale a cui abbiamo assistito sarebbe stato diverso. Ma dei se e dei ma non sappiamo che farcene.
All’inizio, con due giovani in avanti, Anatriello e Manneh Khalifa, si ha la percezione che le intenzioni dell’Alessandria siano serie. Appunto, le intenzioni. I fatti sono invece un’altra cosa. I Grigi iniziano bene e già al quarto minuto su mischia recriminano su un rigore non concesso.
Stessa situazione al settimo minuto con un forcing iniziale tanto volonteroso quanto inconcludente.
L’Alessandria comunque ci prova e con Rossi va vicino alla segnatura con un tiro di controbalzo. Un metro fuori.
L’arbitro Mazzoni forse spezzetta troppo il gioco e, a volte, non permette lo sviluppo delle azioni anche su spinte veniali e perfettamente ammissibili. Questo atteggiamento, tenuto per tutta la partita, non ha sicuramente agevolato i ventidue in campo e anche diverse sue decisioni meriterebbero una analisi a parte.
I giocatori grigi, dopo i primi venti minuti di pressione, vista la compattezza della retroguardia lombarda, si fanno prendere dalla frenesia e incorrono in più di una ammonizione. Prima Giubilato e poi Nichetti commettono infrazioni sciocche che costano carrellini importanti. Nel secondo tempo molte delle giocate in difesa non potranno essere fluide in quanto si viene frenati dal timore dell’espulsione per somma di ammonizioni.
A partire dalla metà del primo tempo, la Pro Sesto inizia ad alzare il baricentro. I Grigi si intestardiscono, invece, solo su cross innocui per la porta difesa da Del Frate. Rota intorno al trentesimo minuto è costretto a fermare con le cattive un pericoloso Barranca e segnala, una volta di più la necessità di maggiore copertura in difesa. Infatti le ripartenze veloci dei biancoblu lombardi sono micidiali e sul finire del primo tempo succede l’irreparabile. Già al minuto 42 Liverani è costretto ad uscire a valanga su un velenoso cross proveniente da destra e poi si vede ingannato da un involontario passaggio indietro di Rota, che su ennesimo cross della Pro Sesto anticipa tutti e, maldestramente, mette in rete. Uno a zero e ci si avvia così alla chiusura del tempo con Manneh e Anatriello totamente annullati dalla difesa avversaria.
Si riprende con Pellegrini al posto di Manneh e, nel corso della ripresa, si è rivisto un discreto Pagliuca che, però, a conti fatti, non è stato in grado di essere veramente pericoloso. Per la verità si è avuto un momento in cui l’Alessandria poteva pareggiare e al quinto minuto della ripresa Sepe è riuscito anche a realizzare la rete dell’uno a uno. Però l’arbitro, dopo segnalazione del “quarto uomo” non è stato dello stesso parere ed ha annullato una rete regolare per ostruzione (presunta) di Anatriello su un difensore sestese.
Ancora tiri da lontano con Nunzella e Nichetti ma niente di più. Vengono sprecati anche due calci di punizione da posizione favorevole, come pure alcuni calci d’angolo, preda della maggiore prestanza atletica dei difensori lombardi.
La Pro Sesto avverte le difficoltà in avanti dei Grigi e prova a forzare. Il centrocampo, piuttosto leggero anche se molto tecnico, imperniato su Mastalli e Nichetti viene spesso sovrastato dalla forza di inerzia di Maurizi, Sala e Mapelli, permettendo agli ospiti di organizzare contropiedi micidiali. Su uno di questi, dopo un confronto al limite del regolamento tra Ciancio e Petrelli è Barranca a sbucare dalla mischia a margine area e a muoversi con astuzia verso la porta. Due a zero e luci del “Moccagatta” tristemente accese su un epilogo degno di un dramma pirandelliano. I sostenitori della nord, per protesta, se ne vanno, la quarantina di tifosi della Pro Sesto fanno festa e, addirittura, qualcuno dei giocatori in maglia biancoblu si permette anche qualche sbruffonata di troppo (tra questi anche il portiere Del Frate).
Ormai l’Alessandria ha la sua “lettera scarlatta” ed è già diventata (non “forse diventerà” come ha scritto qualcuno) la squadra materasso del campionato di Serie C girone A.
Saprà risollevarsi? Qualcuno riuscirà a dare la scossa giusta?
Alessandria 0 – Pro Sesto 2
Marcatori: 44′ autogol Rota (A) – 77′ Barranca (PS)
Mister Zaza dopo Alessandria Pro Sesto