di Pier L. Cavalchini
Si comincia con un cambio programma a causa di un risentimento muscolare di Ercolani (difensore dei Grigi) in fase di riscaldamento. Porte aperte a Enrico Rossi che disputerà una gara discreta ma non eccezionale. Fiorin dovrebbe sfruttare maggiormente le naturali doti offensive del giovane Rossi e non bloccarlo a metà campo o poco più. Ma il gioco del trainer grigio sembra obbligato da alcune ristrettezze: la necessità di coprirsi in difesa e la tendenza a non utilizzare giocate a centrocampo privilegiando le (solitamente intasate) corsie laterali. Oppure, come di nuovo abbiamo visto in troppe occasioni nella partita persa con il Padova, utilizzando lanci lunghi di Ciancio, di Nichetti o del portiere Liverani stesso. Poco gioco e mal gestito, verrebbe da dire, e i risultati si sono visti.
Il Padova inizia subito facendo capire di non essere venuto al Moccagatta per una passeggiata. Piazza all’esterno Niccolò Bianchi e Nico Kyrwan, cercando di giocare in velocità e con passaggi corti e precisi.
Elegante e piacevole a vedersi ma troppo lezioso. E Gazoul, al terzo minuto di gioco, al culmine di una delle molte ripartenze della squadra di casa ha già una buona occasione sui piedi, ma il movimento della linea di difesa patavina lo porta in fuori gioco, così l’azione sfuma. Si continua con azioni che si infrangono sulle rispettive difese da una parte e dall’altra fino al minuto 12 quando Liguori, riprendendo una respinta corta di Liverani su tiraccio di Kyrwan dalla destra, segna il più facile dei gol su ribattuta. Michael Liguori, giovane del ’99, si conferma attaccante di razza e, per tutta la partita, continuerà ad essere uno spauracchio per la difesa alessandrina.
L’Alessandria, però, reagisce e già due minuti dopo va vicinissima al pareggio con un palo interno colpito dall’ottimo Anatriello, ad un debutto assolutamente positivo, a portiere battuto. La partita sale di tono e l’Alessandria pare sostenere il confronto con Crescenzi, Varas e Villa, esperti tessitori delle trame biancoscudate, mettendo in luce alcune individualità di livello. Bene hanno giocato, nonostante il risultato finale, sia Belgiovine (al centro della difesa) che Nichetti, Pellegrini e Rossi, mentre un discorso a parte (fatto di chiaro-scuri tutti da interpretare) meritano Ciancio, Rota e Gazoul.
Comunque il Padova non sta a guardare ed al primo pasticcio dei Grigi fa valere la benedizione del Santo e, con tiro a colpo sicuro di Varas, va a colpire il palo pieno, con Liverani battuto. Siamo a poco più del ventesimo minuto e si sono già viste diverse occasioni, sempre a ritmi elevati. Su una di queste veloci sgroppate sulla destra, Ciancio pesca con il traversone giusto la testa di Anatriello che gira con precisione millimetrica in rete. Uno a uno e si ricomincia.
Ancora fasi alterne senza grosse occasioni fino al 45esimo quando l’Alessandria spreca la più ghiotta delle occasioni per passare in vantaggio. Di nuovo un cross dalla destra dell’attacco grigio, pennellato per la testa dell’illuminato Gennaro Anatriello, giovane promettente di nemmeno vent’anni, prodezza di Donnarumma e nessuno pronto a girare in rete il pallone deviato nell’area piccola. Gazoul a zonzo, Nunzella pure, con il risultato di andare al riposo con un pareggio che sta stretto all’Alessandria.
Si riprende con un Padova apparentemente più aggressivo e, specularmente, una squadra “grigia” sempre più rintanata in difesa. Al sesto minuto nuovo squillo del solito Liguori, fuori. Al decimo è invece Anatriello a vedersi parare un tiro cross dalla sinistra destinato a lui. Peccato…era il giorno giusto per fare il bis. Mastalli viene spesso ripreso da mister Fiorin per aumentare aggressività e partecipazione al gioco ma con scarsi risultati. L’allenatore dei grigi, soprattutto, comincia ad avvertire segnali di stanchezza e, forse, in questa delicata fase sbaglia qualcosa. Rota era già ammonito e abbastanza appesantito ma non viene cambiato.
Mentre invece vengono sostituiti due ottimi elementi, fino a quel momento: Nunzella e Belgiovine. Fra i nuovi entrati solo Sepe si saprà far valere e, anzi, cercherà in tutti i modi di spronare compagni addormentati o poco intraprendenti. Non buone le performances, infatti, di Ndir e Volpe, nella sufficienza il lavoro svolto da Giubilato. Ma ciò che si avverte è un certo senso di inadeguatezza e di idee poco chiare, come se la nuova squadra disegnata da Fiorin fosse più un insieme di riserve che un vero gruppo.
Oltre a tutto, in una delle ripartenze veloci dei padovani, Rota ha la cattiva idea di atterrare in modo plateale Liguori: il signor Virgilio di Trapani non ha dubbi e affibbia il secondo cartellino giallo al greco-albanese.
Senza Rota l’Alessandria vacilla pericolosamente e manifesta tutte le sue lacune e subisce una raffica di tiri piazzati, specie calci d’angolo, che causano più di un brivido alla non gremitissima Gradinata nord. Prima Palombi, poi Liguori e Rossini hanno la palla giusta per chiudere il match ma il fortino dei Grigi resiste. Il “terzo fattore di rischio” però (dopo la mancanza di prontezza di Gazoul a fine primo tempo, la sciocchezza di Rota a metà secondo) era in agguato. Questo “terzo fattore” si concretizza nella fatica per chi è rimasto 95 minuti in campo: è il caso di Ciancio, che ha disputato una buona partita ma che sbaglia un facile tiro in piena area, regalando il pallone allo scaltro Favale del Padova. Il nuovo entrato al centro dell’attacco patavino non si fa intimorire dalle spinte ricevute in una mischia furibonda e, con un tocco malefico, gira in rete l’involontario assist di capitan Ciancio.
In sostanza, il Padova guarda, sorprende la difesa con Liguori prima e sfrutta un errore di Ciancio poi, non fa molto altro, ma vince per due a uno.
I Grigi, invece, fanno sia buone cose che orrendi pasticci, con il risultato di restare con un pugno di mosche finali. Dopo la lezione di Verona, un’altra lezione di scaltrezza tattica da un’altra veneta: con l’augurio che Fiorin ne tragga le giuste conseguenze.
Alessandria 1 – Padova 2
Marcatori: 12′ Liguori (P) – 26′ Anatriello (A) – 93′ Favale (P)