Il sindaco Riboldi: “Casale Monferrato oggi si ricollega con Milano, ed è una moderna città europea”. Gli obiettivi raggiunti in quattro anni, e i progetti per il 2024

di Ettore Grassano

“Sono un sognatore vulcanico, mi piace buttare il cuore oltre l’ostacolo, e provarci sempre. Credo che in questi anni i casalesi abbiano compreso quanto amo la nostra città, e il Monferrato: e tutto sommato risultati concreti ne abbiamo portati a casa”. In effetti a Federico Riboldi (sindaco di Casale Monferrato, ma anche consigliere provinciale, e vice segretario regionale e vice responsabile nazionale enti locali di Fratelli d’Italia) nessuno può rimproverare di scegliere il ‘basso profilo’, o di rimanere in seconda fila di fronte ai problemi. Ancora recentemente lo abbiamo visto immediatamente ‘in trincea’ di fronte all’emergenza maltempo di fine agosto, al fianco del Presidente della Regione Cirio a verificare i danni subiti da strutture pubbliche e private, e a chiedere adeguati risarcimenti: “credo che questo sia il compito di chi fa politica, e di un sindaco in particolare: esserci sempre, e metterci la faccia per rappresentare tutta la tua comunità, e non solo chi ti ha votato”.

A pochi giorni dalla scadenza del suo primo mandato, il 37 enne sindaco di Casale Monferrato ci sintetizza, in questa chiacchierata, un’esperienza amministrativa intensa, vissuta in stretto contatto con la cittadinanza casalese. E non nasconde le sue ambizioni di crescita: “sicuramente mi piacerebbe far parte di un’assemblea elettiva, ma a condizione di poter svolgere ancora un ruolo operativo forte, al servizio di Casale, e del Monferrato: una delle aree più belle e ricche del Piemonte, spesso sotto rappresentata a Torino come a Roma”. Ad esempio, anche se Riboldi non lo dice esplicitamente, con un ruolo di assessore nella prossima giunta regionale.

Sindaco Riboldi, partiamo dall’attualità: proprio in queste ore c’è stata la riapertura ufficiale della tratta ferroviaria Casale Mortara, chiusa da 12 anni. Il Monferrato torna a dialogare con Milano…
Un traguardo che abbiamo voluto fortemente, frutto della stretta collaborazione con la Regione Piemonte e con Trenitalia. Casale, capitale del Monferrato, non poteva essere priva di collegamenti ferroviari con la capitale economica del paese. E lo considero solo un primo passo: i collegamenti andranno ulteriormente potenziati, compatibilmente con i flussi di traffico e le risorse disponibili. Mobilità di qualità significa economia e lavoro, prima di tutto.

Sempre per stare sull’oggi: per i danni da maltempo di fine agosto Comune di Casale e Provincia hanno chiesto alla Regione Piemonte lo stato di emergenza. Avete quantificato i danni?
E’ un compito dei tecnici, ma sicuramente nel solo comune di Casale parliamo di diversi milioni di euro. Sono certo che la risposta delle istituzioni sarà adeguata: del resto vorrei ricordare che è stato merito della giunta Cirio se finalmente in questi anni sono arrivati agli enti locali i rimborsi dell’alluvione del 2000: ecco, diciamo che confidiamo in tempi assai più brevi.

Soddisfatto anche per l’epilogo dell’altra ‘grana’ di fine estate, ossia il blocco, scongiurato, dei diesel euro 5?
Assolutamente sì: come tutti i piemontesi ero in apprensione, anche se la Regione Piemonte non aveva altra strada che applicare la legge, frutto di una precisa direttiva europea. Per fortuna, anzi per bravura, il Governo Meloni ha saputo ascoltare il grido di allarme sollevatosi in tutto il Piemonte, e si metteranno in atto soluzioni alternative. Intendiamoci: non è che il centro destra non abbia sensibilità ambientale. Noi a Casale, se posso citare un esempio piccolo ma concreto, dal 2019 ad oggi abbiamo piantato circa 750 alberi: la sinistra che ci ha preceduto al governo credo una ventina all’anno anche se, lo riconosco, sono più bravi di noi nel fingersi attenti a queste tematiche. Ma, appunto, il rispetto ambientale non può essere caricato sulle spalle dei più deboli, e per una sostituzione massiccia del parco auto occorre un’adeguata pianificazione temporale, e un serio piano di incentivi.

Casale 2019, Casale 2024: come lascerà la sua città, dopo cinque anni da primo cittadino?
Mi faccia dire prima di tutto che io Casale non la lascerò mai, perché ne sono profondamente innamorato: e il Monferrato è il luogo più affascinante del mondo. Anzi, per questo qualsiasi incarico politico mi possa capitare di ricoprire in futuro, vorrei che prevedesse un ruolo operativo, capace di incidere davvero sulle sorti della mia, della nostra terra. Detto questo, non voglio fare il modesto a tutti i costi: Casale nel 2024 sarà molto migliore di come l’abbiamo ereditata, da tutti i punti di vista. Oggi è una moderna città europea, vera Capitale del Monferrato: e sempre più lo sarà in futuro.

Un tassello fondamentale dell’economia del Piemonte è sempre più il turismo, con l’accoglienza correlata. E il Monferrato sembra essersi finalmente liberato da ogni complesso di inferiorità rispetto alle Langhe….
Gran Monferrato e la vittoria per la Capitale europea del Vino sono enormi risultati, che fanno oggi della nostra città un biglietto da visita per tutto il Piemonte. Il nostro Monferrato, dati alla mano, sta registrando una crescita di turisti, italiani e stranieri, a due cifre, e così è anche per Casale città, che sul piano dell’offerta culturale ha davvero messo il turbo. L’acquisizione della collezione Bistolfi è per me e per la giunta un grande motivo d’orgoglio, che fa di Casale la capitale del simbolismo. E l’acquisizione del complesso di Santa Croce, in pieno centro città, consentirà un ulteriore salto di qualità: il centro sinistra lo snaturò, cercò di farci senza grande successo un centro commerciale, oggi lo abbiamo acquisito, permetterà di raddoppiare il Museo e dargli un ingresso inportante su via Roma.

Opere pubbliche: a che punto siete, e quanto ha pesato il Pnnr?
I fondi del Pnnr sono stati in qualche caso fondamentali, cito ad esempio Ospedale e Casa di comunità che siamo riusciti ad incasellare nei locali della casa di riposo, permettendo i nostri anziani di avere un’assistenza infermieristica, medica specialistica unica in Piemonte nel contesto delle rsa. Ma più in generale fondamentale si è dimostrata la capacità dei nostri tecnici di ‘intercettare’ risorse là dove ci sono, vincendo bandi europei e regionali. Stiamo parlando di una ventina di milioni di euro investiti in 4 anni, molto spesso a costo zero per il Comune, ma che stanno consentendo di trasformare la nostra città, modernizzandola. Penso a Borgo Ala, al Paraboloide, ai lavori di miglioramento delle case popolari. E ancora al Teatro e alla pista di atletica. Oppure Piazza Venezia, che era un buco nero ad 1 m dal centro storico. Ma cito anche un altro investimento importante, che è l’impianto regionale per lo smaltimento ecologico di pannolini e pannoloni: stiamo parlando di un bando, vinto dalla nostra partecipata dei rifiuti, che vale da solo 5 milioni di euro.
Anche qui fondi Pnnr, a costo zero per noi, e con la possibilità di fare un importante salto di qualità sul fronte della salvaguardia ambientale e sulla sostenibilità della nostra municipalizzata.

A proposito di partecipate pubbliche: anche da voi la crisi energetica causata dal conflitto Russia Ucraina ha portato grandi criticità sul fronte gas. Altrove in Piemonte, e anche in provincia di Alessandria, c’è chi sta pensando a processi di aggregazione con grandi player del settore…..
Noi abbiamo scelto un’altra strada, e i risultati ci stanno dando ragione: quest’anno la vendita del gas produrrà utili significativi, e per queste sono risorse da reinvestire, anno dopo anni, in servizi sociali, a sostegno degli anziani e dei più deboli. Non parliamo poi delle reti: le infrastrutture, che si tratti di gas o di acqua, sono il vero valore. Pensare di privarsene solo per fare cassa non avrebbe senso.

La fusione sanitaria di Alessandria tra progetti per l’azienda unica e parole al vento [Centosessantacaratteri] CorriereAl

Sanità, tema sensibile per tutti noi cittadini: a Casale come vanno le cose?
Ovviamente facciamo i conti con tutte le criticità del sistema, a cominciare dalla carenza di personale qualificato. Ma il nostro ospedale, il Santo Spirito è un tassello fondamentale della rete sanitaria provinciale e regionale, e sempre più è destinato ad esserlo, grazie al percorso verso il primo Irccs pubblico del Piemonte, che speriamo possa tagliare il traguardo quanto prima, e chi si occuperà, finalmente con risorse adeguate, del tema del mesotelioma. Anche su questo fronte il dialogo con la Regione, ma anche con l’Università del Piemonte Orientale, è fortissimo, e produce risultati concreti.

Casale Monferrato e il Po: il rapporto con il fiume come è cambiato in questi anni?
Quattro anni fa le sponde del grande fiume qui da noi erano un deserto. Oggi sono frequentate da migliaia di persone: penso a grandi appuntamenti come Galleggia non Galleggia, ma anche alla prima gara del campionato nazionale di canottaggio disputatasi nei giorni scorsi.
La rimozione di decine di migliaia di metri cubi di ghiaia davanti alla città, unitamente alla diga, hanno creato un lago che rende la vista straordinaria e le possibilità di fruizione molteplici. Ma il Po significa anche ricerca di condizioni di sempre maggior sicurezza: siamo riusciti a far arretrare e migliorare l’argine della Consolata, da sempre il punto più stretto di tutto il corso del Po. E sempre grazie alla Giunta Cirio al nostro comune sono arrivate le risorse che ci spettavano per i danni causati dall’alluvione del 2000.

Sindaco Riboldi, gli appuntamenti elettorali del 2024 ormai sono dietro l’angolo: che lei sia il candidato ‘di punta’ di Fratelli d’Italia nella nostra provincia ormai è noto….
Ah sì? Se lo dice lei (sorride, ndr). Quel che posso dire è che certamente mi piacerebbe sedere in un emiciclo di peso, per rappresentare al meglio il nostro Monferrato con un ruolo fortemente operativo. Ma ogni decisione spetta al mio partito, non al sottoscritto. Certamente, se non dovessi ricandidarmi sindaco a Casale, la coalizione di centro destra metterà comunque in campo una candidatura autorevole e condivisa, per continuare nel percorso di rilancio della città. Ed io, stiano certi i casalesi, ci sarò comunque, e sempre.

Nessuna ‘frizione’ nel centro destra alessandrino dunque? Massima coesione anche all’interno di Fratelli d’Italia?
Quando si ha la fortuna di dialogare con persone come Riccardo Molinari, Lino Pettazzi, Enrico Bussalino, Ugo Cavallera e Gianluca Colletti il percorso non può che essere di grande lealtà e amicizia: lavoriamo tutti per il bene della nostra provincia. Fratelli d’Italia è il primo partito italiano, è normale che esista anche al suo interno una dialettica di posizioni. Ma ad Alessandria posso assicurare che sia con l’on. Amich che con tutti gli esponenti territoriali stiamo lavorando in grande armonia, consapevoli della grande responsabilità che ci attende nei prossimi anni.