Stile di vita e rapporto con il cibo, partendo dalla piramide alimentare crescere consumatori consapevoli
Il riso. E’ stato lui il protagonista. Dal campo alla tavola, versatile e fondamentale per una dieta varia, sana ed equilibrata. Riso made in Italy, ancor meglio se made in Piemonte, dall’integrale al Basmati, dal Carnaroli al Venere sino a quello selvatico.
Un convegno che già dal titolo, “Il buon riso è sulla bocca di tutti”, ha voluto riassumere la sua versatilità premiando chi sceglie di portare in tavola la biodiversità, il territorio e la tradizione. Cucinato in modo sfizioso in grado di mettere in risalto le sue molteplici proprietà, puntando all’innovazione per dare valore alle origini.
L’incontro, inserito nel calendario dell’edizione 2023 della rassegna “Batuma ‘l ris in piasa”, si è svolto all’Auditorium San Michele di Villanova Monferrato: ad aprire i lavori il Sindaco, Fabrizio Bremide, e Domenico Costanzo, presidente Sezione Coldiretti di Villanova Monferrato. A seguire gli interventi, moderati dal Direttore provinciale Roberto Bianco, di Elisa Gennaro, dietista, specialista in nutrizione, su “Il riso e la corretta alimentazione” e di Joara Franco, psicologa e psicoterapeuta, dedicato a “Stile di vita e rapporto con il cibo”.
Al Presidente provinciale, Mauro Bianco, è stata affidata la chiusura lavori puntando l’attenzione sulla battaglia di Coldiretti contro i prodotti creati in laboratorio che vengono spacciati per cibo, il male assoluto, la fine del patrimonio agroalimentare italiano e dell’agricoltura: “Pensare di sostituire con un procedimento di laboratorio il legame tra il cibo che mangiamo e la terra è un atto gravissimo: non è questo il cibo del futuro che vogliamo. A quelle quattro o cinque multinazionali che vogliono proporre l’omologazione diciamo che l’Italia, con i suoi agricoltori, con l’eccellenza del know how dell’industria di trasformazione, con la qualità dei suoi prodotti e con il suo modello di sostenibilità guardato come esempio in tutto il modo, continuerà a battersi perché sulle sue tavole possa arrivar un cibo sano e naturale”.
“Mangiare sano per vivere bene”, è partita da qui la dottoressa Elisa Gennaro, per sottolineare come il riso, tra i cereali, rivesta un posto di primaria importanza nella dieta mediterranea, sottolineando il sempre maggiore l’interesse di consumatori e comunità scientifica sulle sue proprietà salutari: dal riso integrale ai risi pigmentati, come il rosso e il nero, che possono essere considerati veri e propri cibi funzionali, ricchi di polifenoli, in grado anche di dimezzare alcune molecole pro-infiammatorie. Tenendo sempre come riferimento la piramide alimentare, prediligendo alimenti di consistenza solida e ricchi di fibre e consumando le cinque porzioni di verdura e frutta di stagione al giorno.
Ma come può cambiare il rapporto con ciò che portiamo in tavola e quali le cause scatenanti?
“Il cibo e l’alimentazione hanno per ognuno di noi un significato unico e individuale. Modificare le abitudini alimentari senza considerare questi aspetti rende l’impresa, molto spesso, impossibile”, ha sottolineato in apertura della sua relazione su “Stile di vita e rapporto con il cibo” la dottoressa Joara Franco, esperta in disturbi alimentari e obesità: fondamentale partire dall’esplorare le cause del disagio alimentare mirando ad una maggiore conoscenza di sé e delle motivazioni che hanno portato ad esso.
“Considerazioni che portano dritto all’importanza di educare al consumo consapevole le nuove generazioni perché la qualità della vita inizia a tavola valorizzando le basi della dieta mediterranea e ricostruendo il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno – ha affermato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. In questo contesto il ruolo del progetto di Educazione alla Campagna Amica è strategico per fare formazione attraverso la conoscenza del territorio con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile”.
Dal punto di vista tecnico, a pochi giorni dall’inizio della raccolta, la campagna risicola presenta buone prospettive, tanto da sperare di tornare ai livelli del 2021: un traguardo importante perché la perdita del riso non fa altro che aumentare il problema della carenza d’acqua: la sua coltivazione, infatti, garantisce dei veri e propri bacini idrici risultando determinante per l’ambiente e per tutto l’agroecosistema ma non dobbiamo dimenticare che sul riso italiano grava soprattutto la concorrenza sleale delle importazioni low cost dai paesi asiatici che vengono agevolate dall’Unione Europea nonostante non garantiscano gli stessi standard di sicurezza alimentare, ambientale e dei diritti dei lavoratori.