Un lungo agosto [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

I mesi lunghi e caldi sono ancora più lunghi e caldi quando decidi di stiparvi dentro argomenti e riflessioni.
Ecco perché questo agosto, che va ad esaurirsi, mi risuona lungo e caldo.
E foriero di nuove prospettive.

Primo punto

In Val Ferret, a pochi chilometri da Courmayeur, Michelangelo Pistoletto racconta la sua nuova prospettiva: il Terzo Paradiso.

“Ho pensato a lungo – racconta l’artista piemontese, classe 1933 – tutto è diventato possibile grazie alla mano reale e alla mano virtuale; il fermento del mondo artificiale è arrivato a noi attraverso gli algoritmi mostrandoci l’infinita possibilità dell’esistente.”

In una parola l’uomo è artefice della creazione.

“Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, realizzata come connessione equilibrata tra artificio e natura.”

Attraverso l’arte Pistoletto (con opere e installazioni) disegna la forma dell’infinito aggiungendo un terzo lobo centrale; i due lobi estremi rappresentano la natura e l’artificio, il lobo centrale è più voluminoso e rappresenta il noi, l’oggi anzi la prospettiva dell’oggi.

“Volevo far comprendere come sia importante riconoscere il vuoto all’interno di uno spazio definito. Allora alcuni anni fa ho comprato una fabbrica a Biella con l’idea di fare tessuti, in realtà si è sviluppata un’economia che ha messo in comunicazione numerosi elementi della società, elementi che aspettavano.
Io li ho semplicemente attivati costruendo La città dell’arte.”

Nel lungo soliloquio ha tempo di soffermarsi sull’importanza delle parole e gioca sulla criticità del concetto di democrazia.

“La democrazia non funziona, è sotto gli occhi di tutti. Le ideologie sono governate da singoli, nascono i partiti tra individui seduti su poltrone ideologiche.
Occorre sviluppare la demoprazia, con l’idea di poter fare: demo-pratica.
Ascoltate: un’impresa, anche piccola, ha un piccolo governo.
Due imprese fanno dualità, a Biella abbiamo messo insieme cento imprese (anche governative) e abbiamo creato dei forum dove insieme si discute su ciascun tema o problema.
La nostra è ormai una città arcipelago: partecipano 74 comuni e il mare è la campagna.”

Inutile sottolineare che la sostenibilità del pianeta rappresenta un punto focale.

“Il tema dell’energia è sempre al centro: possiamo diventare autonomi!”

Continua ancora e parla di guerra, di pace, di scuola e di bambini.
Ho un mare di appunti che terrò per me, per continuare a riflettere.

Secondo punto

Le feste di paese sono il motore sociale di questo scorcio storico.
Prendi un gruppo di lavoro ben affiatato, giovani con buoni propositi e adulti carichi di esperienza, e provi a reiterare una formula che appartiene al DNA di ciascuno, indifferentemente.
Sei quasi disorientato, entri nel vortice della semplicità e riesci a dimenticare per un certo tempo gli impegni del giorno dopo.

È questione di sopravvivenza, cantava più di trent’anni fa Gino Paoli: vivere con te o stare senza te.
La realtà è che si può vivere con poco.
Resta da capire quale sia il poco che serve per vivere.
Meglio non chiederlo al Ministro Lollobrigida.

Terzo punto

Suonare all’alba è un privilegio.
Anche ascoltare un concerto all’alba può essere un privilegio oltreché essere una scelta.
Soprattutto se il luogo è magico e sei avvolto dalla bellezza del paesaggio.
Quest’anno, suonando all’alba per la decima volta in undici anni, mi sono domandato quale sia la molla che spinge molte persone ad alzarsi alle 5 di un giorno d’estate per ascoltare un concerto all’alba.
Mi sono dato alcune risposte.
I parenti più vicini non possono farne a meno.
Anche gli amici più stretti si sentono quasi in obbligo.
I più giovani smontano dalle ultime danze sulle spiagge, passano e poi vanno a letto.
Una discreta percentuale soffre d’insonnia.
Una buona percentuale gradisce la colazione di padre Beppe e dei confratelli della chiesa di San Giacomo in Latronorio (chi non la gradirebbe?!)
Tra i tanti c’è anche chi apprezza la buona musica.
Et voilà! Il gioco è fatto.

Stacco la spina per l’intero agosto passando molto tempo a pensare.
Fingo di dimenticare le notizie drammatiche di attualità e tra uno stupro un bombardamento uno strafalcione lessicale e un omicidio mi appresto a chiudere fuori questo agosto e conserverò ciò che mi ha lasciato dentro.
Intanto arriva settembre.