di Graziella Zaccone Languzzi
1) Rifiuti protagonisti assoluti dell’agosto alessandrino. Amici e lettori mi hanno inviato segnalazioni costanti, e altrettanto è successo sui vari media cittadini. Via Sclavo, ad esempio: “Nonostante le foto già inviate più di un mese fa la situazione davanti al civico 12 di via Achille Sclavo è rimasta assolutamente invariata. Erbacce sempre più alte e gli stessi rifiuti sul marciapiede presenti da molto tempo. Oltre ai cassonetti tutti rotti. Via Sclavo è forse stata dimenticata dai netturbini?”. Che sta succedendo in AMAG da un anno a questa parte, con il nuovo management nominato dal sindaco Abonante? Perchè non si riesce più a garantire un minimo di decenza alle strade cittadine, che sembrano in totale abbandono?
Le segnalazioni proseguono: ratti che escono dalle buche delle strade nel rione Cristo, e non solo da quelle, mentre troppe vie hanno un manto dissestato e ridotto a colabrodo. Intanto arriva la Ztl in centro, che più che sperimentale appare improvvisata e punitiva. Alessandria commercialmente sta già agonizzando di suo, Abonante e la sua giunta vogliono dare evidentemente il colpo di grazia, e praticare una sorta di morte assistita, e accelerata. L’assessore al Commercio informa che: “stiamo lavorando a un progetto che tenga conto del settore in modo ampio, cercando di diventare registi delle attività del centro cittadino”. Cerea neh…..non è con le supercazzole che miglioreranno le cose. Poi c’è il quartiere Europista: nel 2022 al fianco di piddini e grillini per bloccare l’insediamento logistico e i posti di lavoro annessi, viene premiato con centro islamico più centro di incontro femminile, alias Casa delle Donne e collettivi transfemministi. Le serate e nottate nel quartiere sono destinate a vivacizzarsi parecchio: per voi movida assicurata, cari concittadini!
Voto: 2
2) Restiamo sull’Europista, con novità interessanti maturate in questo torrido agosto. Le ha intuite per primo il giornale on line La Pulce, il 2 agosto: “Il Comune pensa a un Centro incontro ‘femminile’: trasloca la Casa delle Donne?” Pochi giorni dopo ecco la conferma: “Individuata la nuova sede della “Casa delle Donne”: sarà in via San Giovanni Bosco, al quartiere Europa”. A questo punto si prende atto che il collettivo transfemminista è molto considerato e temuto da questa giunta, nonostante (o forse anche per) la sua attitudine alle occupazioni abusive, e al non rispetto delle regole.
Portano voti? Sicuramente sì, anche se credo siano più quelli che fanno perdere al centro che quelli che recuperano ai margini. Ma leggete bene la convenzione: in sostanza l’immobile è concesso in maniera totalmente gratuita, arredi compresi, e il Comune di Alessandria, ossia noi cittadini, pagheremo anche tutte le utenze. Va beh, si dirà: già le pagavamo con gli allacciamenti abusivi dell’ex Asilo Monserrato, che cambia? Cambia che secondo me le tante altre associazioni che al comune pagano affitti significativi, oltre a sistemare a proprie spese gli immobili, e a pagarsi giustamente luce e riscaldamento, un po’ potrebbero alterarsi. O no? Come cittadina la trovo un’indecenza. Sul piano legale non ho sufficienti competenze, ma mi auguro che chi le ha se ne occupi: perchè anche lì, a occhio, mi sa che si sia parecchio da discutere….
Voto: 2
3) Cari alessandrini ci facciamo una risata? Ne abbiamo veramente bisogno visto i chiari di luna, e le condizioni in cui versa la nostra città: “La Senna (Parigi) tornerà balneabile: una storia che può servire anche ad Alessandria”. Alessandria come Parigi? Noi di fiumi ne abbiamo addirittura due, se è per questo, e chi non conosce da vicino la nostra realtà disperata potrebbe anche ipotizzare che Tanaro e Bormida possano essere scenario per eventi olimpici e paralimpici, triathlon, maratona di nuoto e paratriathlon, canottaggio: esattamente come sulla Senna a Parigi.
Si sa, per qualcuno i sogni son desideri, ma la situazione di Alessandria non lascia spazio a troppi voli pindarici: città e sobborghi sono in tale stato di abbandono, e i fiumi così mal messi, che qui ci riteniamo già fortunati se non finiamo sott’acqua ad ogni ondata di maltempo, altro che Senna.
E’ inutile ripeterlo, ma ci provo ugualmente: Alessandria è sprofondata nelle sabbie mobili, e può salvarsi solo con una scossa come è successo nel 1994 dopo il suo commissariamento. Servono persone con competenza, abilità, forte esperienza e capacità manageriali, non gente impreparata e approssimativa, piazzata in ruoli apicali sulla base di criteri di mero vantaggio elettorale o per una tessera partitica in saccoccia e solo per aver portato più voti al partito.
E poi basta, lo dico benevolmente ai politici più navigati: dopo decenni in consiglio comunale lasciate spazio a qualcuno più giovane e fresco, che potrebbe sorprenderci e offrire alla città un po’ di futuro.
Voto: 4