di Pier Luigi Cavalchini
Sempre molto sentite queste esibizioni dell’Alessandria in un precampionato più interessante del previsto. Più per quello che ci hanno detto in sala stampa l’allenatore Fiorin e il direttore sportivo Quistelli che per la partita in sé.
La sintesi del match di sabato, d’altra parte, l’ha fatta con dovizia di particolari il trainer bianconero Brambilla che ha riconosciuto una buona capacità difensiva alla squadra di casa (per l’occasione nella nuova maglia grigia fresca di presentazione) e che, effettivamente, ha badato più a non prenderle che ad impostare azioni di rilievo.
Da “brodino della sera” i primi venti minuti che vedono una supremazia territoriale degli ospiti bianconeri senza mai impensierire veramente la difesa dell’Alessandria. Seguendo la massima di Nereo Rocco “primo… non far segnare gli altri”, gli uomini di Fiorin hanno badato soprattutto ad interrompere le trame avversarie, sperando in qualche rimpallo e poco più.
Le falle, in casa grigia, comunque c’erano e specie i corridori sulle fasce esterne, egregiamente imbeccati dai centrali in maglia a strisce, si sono sviluppate le azioni migliori.
Su una di queste si è fatto trovare pronto Turicchia su cross di Mulazzi e con un bel tiro ha fatto secco l’incolpevole Liverani. D’altra parte il portierone dei Grigi si era già fatto apprezzare almeno in due occasioni precedenti al ventiseiesimo minuto (quello del gol juventino) con parate di rilievo su Muharemovic e lo stesso Mulazzi.
Reazione dell’Alessandria blanda, affidata alle ripartenze di Nichetti, Rota, Ercolani e Nunzella con “terminal” finale, di solito, in Cori. Proprio l’esperto attaccante grigio avrebbe per due volte tra il minuto 40 e il 42 l’occasione buona di pareggiare ma non riesce a fare altro che pasticciare.
Si arriva così all’intervallo con alcuni cambi importanti. Fuori Cori e Pellegrini, dentro Galeandro e Pagliuca che provano a cambiare le dinamiche in avanti per l’Alessandria. Intorno al trentesimo della ripresa Nunzella avrebbe la palla buona dell’uno a uno ma tira centralmente. Si arriva, così, lemme lemme, alla fine con qualche nota positiva che viene ben rimarcata in sala stampa ma con una sconfitta di misura che non è gradita.
Le valutazioni con segno “più” riguardano Liverani, sempre più decisivo, Ercolani e Sepe che hanno disputato una buona gara, il centrocampista avanzato Gazoul che ha beneficiato di tempi lunghi di gioco, dimostrandosi all’altezza della categoria, Nunzella e Gazoul. Non bene Cori e Galeandro, un po’ troppo leggeri e timorosi nei contatti e con reattività ancora bassa. Bene, molto bene, invece i due inserimenti giovani degli ultimi venti minuti (Belgiovine e Bello) che hanno pienamente soddisfatto Fiorin, così come hanno fatto il loro dovere Ciancio e Nunzella, senza acuti ma con una continuità esemplare. Tutto qui.
Un’Alessandria in debito di ossigeno (Pagliuca ha giocato meno di mezz’ora, Nunzella e, prima ancora Cori, sono usciti stremati) che ha fatto dei lanci lunghi l’unica arma di offesa, oltre tutto imprecisa, favorendo così la retroguardia della “Signora Next Generation”.
Pertanto il giudizio del tecnico Fulvio Fiorin, sostanzialmente condivisibile, si limita alla parte positiva dei movimenti e delle giocate, facendo riferimento alla famosa metafora del bicchiere “mezzo vuoto e mezzo pieno”. Lo stesso allenatore ha sottolineato ancora una volta che necessitano rinforzi e, alla domanda precisa riportata al direttore sportivo (passato al setaccio dei giornalisti immeditamente dopo), ci si è sentiti rispondere che “non si potrà certo comprare Ibrahimovic o Lukaku…comunque cercheremo di rispondere alle attese, anche perché la stima mia e del presidente per Fulvio (Fiorin) è massima”.
Sempre Quistelli ha confermato la prossima uscita di tre giocatori importanti della scorsa stagione, per loro espressa richiesta: Galeandro, Cori e Nichetti che, secondo Quistelli, verranno “adeguatamente sostituiti”.
Piace segnalare, infine, un passaggio della sua conferenza stampa: “diversi giocatori, come Liverani, Nunzella, Rota, Checchi, Ghiozzi, Gazoul e alcuni altri hanno voluto rimanere qui, anche se – come tutti – si accorgono della complessità del momento”. Ma, evidentemente, si sono accorti che ad Alessandria, se ti impegni, se giochi al meglio, se ottieni risultati…hai pubblico (solitamente competente) e attenzione”.
Se ne sono accorti loro, ora la scommessa più importante è fare di questo atto di fede una realizzazione concreta: magari proprio dando un dispiacere ai cugini novaresi alla “prima” di campionato di C gir. A.