Samp al Mocca, esordio con sconfitta per i Grigi

di Pier L. Cavalchini

A parte le goliardate delle tifoserie, “avversarie” per tradizione, e gli attacchi alla società Alessandria U.S., resta poco da commentare su questa prima partita ufficiale dei Grigi, persa per uno a zero con la Sampdoria.

La partita è vissuta su un monologo blucerchiato, soprattutto a centrocampo, con i Grigi impegnati ad arginare gli attacchi avversari. A testimonianza di ciò la sostanziale inoperosità, per tutti i novanta minuti, dei due portieri (Audero e Ravaglia) dei liguri.
L’Alessandria si è affidata soprattutto a lanci lunghi e alle sfuriate di Lamesta e Galeandro, ancora un po’ imballati per il periodo di riposo e comunque con barlumi di gioco che fanno ben sperare. Come pure è stata buona la prova di Arensi Rota, di Nichetti e di Nunzella (nel secondo tempo). Il resto, come si dice, ordinaria amministrazione.

La Sampdoria di Pirlo è anch’essa un “cantiere” ma fa del gioco ampio e veloce sulle ali il suo punto forte. Spesso riesce a liberare Verre, La Gumina e Leris e solo la loro imprecisione permette ai Grigi di contenere il passivo.
Infatti La Gumina avrebbe già al quindicesimo minuto la palla buona per passare in vantaggio ma, a tu per tu con Liverani (come sempre professionale e all’altezza), sparacchia alto. Un minuto dopo è Leris, di testa, a girare a rete ma Liverani para. Solo al 20esimo l’Alessandria si fa vedere in area blucerchiata prima con Galeandro, poi con Sasha Cori che ce la mette tutta ma è, evidentemente, fuori condizione.

L’attaccante con la coda, simpatico e trascinatore, a volte anche autore di buone prestazioni nel corso del passato campionato, vorrebbe rimanere in maglia grigia, ma dovrà impegnarsi per tenere il posto. Il giovane Ronci e il neo acquisto Lukanovic sono lì ad insidiargli il posto e, specie il primo, hanno bene impressionato il pubblico del “Moccagatta”. Lukanovic, invece. è apparso un po’ troppo lento e sensibile a spintoni e “falletti furbi” dei liguri, perdendo la palla con troppa facilità. Da rivedere. Con il sole che ancora picchia alle 18 ci avviciniamo al trentesimo con continui capovolgimenti di fronte e ripetuti contrasti a centrocampo. Tutto nella norma solo una fiammata di Verre, scuote i duemila spettatori.

E’ l’esperto attaccante nativo di Roma che serve alla perfezione La Gumina, esattamente sul filo del fuorigioco. L’arbitro dà per buona la giocata e l’ex Como e Ternana non si fa pregare. Segna un perfetto rasoterra sull’uscita di Liverani, impossibilitato a respingere.
La reazione dell’Alessandria è blanda e porta solo a qualche calcio piazzato. I difensori dei Doria tengono soprattutto d’occhio Lamesta e Galeandro con continui raddoppi e, sostanzialmente riescono nel loro intento.
Nel secondo tempo ancora qualche sprazzo di gioco per gli ospiti poi una girandola di sostituzioni che porta in campo, praticamente, tutti i rincalzi. Alla fine si conteranno 34 giocatori che hanno calcato l’erba di Spalto Rovereto in questa domenica di fine luglio.

In gran parte giovanissimi, intorno ai vent’anni, si sono impegnati soprattutto ad annullarsi a centrocampo per cui di occasioni, nel secondo tempo, se ne sono viste poche. Inconsistente la prova di Palombi per tutto il tempo in cui ha giocato come al di sotto delle sue possibilità, la prova di Checchi. Bene, invece, Zerbo, Belgiovine, Vaughn, Pellegrini, Ascoli e Gazoul, entrati tutti a secondo tempo iniziato.

Le parole in sala stampa di mister Fiorin e del portavoce della nuova società Quistelli sono di encomio per tutti, facendo presente che si era impostata una partita “di copertura” conoscendo la caratura dell’avversario. E ci si era quasi riusciti ad agguantare lo zero a zero se Verre non avesse azzeccato il corridoio giusto a metà primo tempo. Ma il pubblico si aspettava di più. Ha visto grinta, serietà e volontà di fare in tutti i giocatori ma tutti i presenti hanno avuto la netta percezione che, a meno di un miracolo, questa squadra è poco adatta, poco “sgamata” per un campionato difficile come quello di serie C. Mentre si attende l’uscita definitiva di Palombi si dovrebbe accogliere Gega, di cui si dice un gran bene.

Ma, temiamo, sia necessario molto, molto di più.

Infine, giusto per riprendere le goliardate, non sono mancati gli sfottò per Luca di Masi e per chi ha preso l’Alessandria ma “senza dinero” e a lui (soprattutto al presidente Benedetto presente con moglie e figli) è stata rivolta la più famosa canzone dei Righeira: “no tengo dinero”.

Alessandria 0 – Sampdoria 1

Alessandria (3-4-3): Liverani (15’st Virano); Ciancio (15’st Gueli – 39’st Gjomemo), Checchi (1’st Belgiovine) Rota (26’st Vaughn); Lamesta (10’st Pellegrini), Nichetti (26’st Mariello), Speranza (12’st Pellitteri), Ghiozzi (1’st Nunzella); Galeandro (10’st Ascoli – 39’st De Ponti), Cori (1’st Lukanovic – 38’st Ronci)), Palombi (1’st Gazoul – 26’st Zerbo). A disp.:Rossi. All.: Fiorin

Sampdoria (4-3-3): Audero (1’st Ravaglia); De Paoli (23’st Paoletti), Ferrari, (23’st Bereszynski) Murro (23’st Lotjonen), Giordano (1’st Barreca); Malagrida (1’st Askildsen), Yepes (23’st Panada), Verre (23’st Vitale); Leris (23’st Di Stefano), La Gumina (23’st Borini), Borini (1’st Stoppa). A disp: Delle Monache, Saio All.: Pirlo

Arbitro: Laugelli di Casale

Marcatori: 25′ La Gumina (S)