di Dario B. Caruso
È proprio vero che l’Italia è un paese meraviglioso.
Non ci si annoia mai, neppure nelle giornate di calura estiva.
Uno dei momenti apparentemente più noioso è rappresentato in assoluto dalle ore postprandiali della domenica, quando la spiaggia si desertifica di esseri maschili, tutti intenti di fronte ai maxischermi dei bagni a godere di trenta quaranta cinquanta giri di circuiti automobilistici, col ronzio dei motori che accompagna la loro digestione e favorisce la siesta; sotto gli ombrelloni rimangono bambini, mamme e nonne che godono del silenzio.
Ebbene anche per me quella è l’esaltazione del relax.
Probabilmente il Ministro del Turismo Santanché pochi mesi fa carpì l’ispirazione da uno di quegli istanti, durante una pepsi sognante e silente, ne parlò col suo staff e nacque così la campagna “Open to Meraviglia”.
La Venere di Botticelli veste i panni di una Ferragni ante litteram e invita i turisti a lasciarsi affascinare dalle bellezze italiche, città d’arte, luoghi naturali, delizie enogastronomiche.
Il messaggio appariva estremamente ficcante: aprirsi al lato meraviglioso dello Stivale.
Certo, quell’inglesismo non sarà stato facile da far digerire ai puristi ma l’obiettivo da raggiungere era più importante del mezzo attraverso il quale raggiungerlo.
Del resto fu Machiavelli a sostenere in tempi non sospetti che il fine giustifica i mezzi.
E qui casca l’asino. In senso figurato, naturalmente.
Gli spot realizzati sono stati viziati da una tale serie di errori, strafalcioni, imprecisioni varie che gli Italiani si sono infuriati, da nord a sud da est a ovest.
Per fortuna il Ministro del Turismo Santanché è una donna dalle mille risorse e dunque torna alla ribalta ad inizio estate con le peripezie di un’azienda da lei creata nel 1999, la Visibilia Editore, poi venduta di recente.
Nel mezzo ci stanno molte cose, tutte quelle che sarà tenuta a spiegare nei prossimi giorni.
Ecco che il nostro orizzonte si sposta, dobbiamo aprirci al lato incredibilmente fantastico di un mondo che non appartiene ai comuni cittadini ma che compete a chi – al di sopra delle leggi – muove fili invisibili.
Del resto visibilia ex invisibilius: il visibile nasce dall’invisibile.
E dunque tutto quadra.