di Graziella Zaccone Languzzi
1) Dopo che sono scappati i buoi stanno chiudendo la stalla. Ovvero come per miracolo i nostri eroi hanno trovato i fondi e il tempo per il servizio di pulizia e manutenzione delle caditoie e tombini dopo il disastro provocato dal maltempo domenica 4 giugno al quartiere Cristo: “Amag Reti Idriche in azione per pulire le caditoie”. Il sindaco Abonante il giorno stesso dichiarò che dallo Stato attendeva dal luglio 2022 (governo Draghi) fondi per tale manutenzione, che la giunta alessandrina aveva fatto la sua parte, ora toccava al governo. Affermazione curiosa e discutibile, ma tant’è: “Abonante: Una bomba d’acqua. Ad Alessandria serve un aiuto per la manutenzione di tombini, strade e marciapiedi” Però pochi giorni dopo i fatti ecco l’impegno di fondi e un appalto già destinato che ammonta a 630mila euro. Amag Reti Idriche (cui spetta l’intervento, ma solo se incaricata, e pagata per il servizio dai comuni) comunica che si tratta in totale di 35 mila tombini in 60 Comuni tra le province di Alessandria e Asti. Asti? Bah…L’attività, iniziata a novembre 2022, si sta svolgendo in questi giorni nel capoluogo, partendo dai sobborghi e zone periferiche per poi passare in centro città: dovrebbe concludersi entro fine anno. L’intervento prevede spurgo, monitoraggio e manutenzione, per prevenire allagamenti ed evitare disagi. Un’attività fondamentale da svolgere in modo programmatico e con vicinanza periodica. Durante gli interventi verranno anche geolocalizzate le caditoie, al fine di avere una mappa completa e precisa. Da novembre 2022 a giugno 2023 sono circa otto mesi per la pulizia di tombini e caditoie, forse fiduciosi di un clima desertificante con zero pioggia per sempre. Hanno pensato bene di non preoccuparsi, ma forse non hanno neppure immaginato che anche con un forte maltempo (benefico vista la prerogativa della grave siccità) sarebbe accaduto ciò che si è poi verificato. Tanto per informare: a ottobre 2014 questa rubrica settimanale ha esordito con una pagella sulla pulizia di tombini e caditoie che già allora creavano problemi quando pioveva. Ebbene, a mia memoria le pulizie alle caditoie nel mio quartiere in oltre otto anni le ho visto fare solo una volta! Confidiamo d’ora in poi in una cadenza annuale.
Voto: 2
2) Quando si amministra una città, o governa un paese, bisogna render conto di ciò che si fa, o non si fa. Non buttarla in propaganda accusando l’opposizione se fa il proprio dovere. Parto da questa frase del sindaco Abonante: “In Comune si parla del futuro della città, non della campagna elettorale leghista per le Regionali 2024”. Questa è l’ultima arrampicata sugli specchi, e si legge in questo articolo: “Abonante: Troviamo un punto d’incontro, ma non prendiamo in giro la gente”. Ma chi prende in giro la gente, e magari zittisce e insulta gli avversari con stile più da curva calcistica che da istituzioni gli alessandrini lo hanno visto con i propri occhi nelle scorse settimane, signor Sindaco. Forse il sindaco vorrebbe una minoranza muta e plaudente? L’intervista sopracitata viene fuori dopo lo spettacolo poco edificante in Consiglio Comunale a fine maggio: “Consiglio Comunale di Alessandria, Abonante a Roggero: “Siediti, così ci liberi delle tue cazzate”. Mi sono letta tutti gli articoli e visto i filmati, il Consigliere Mattia Roggero non ha insultato la Giunta e non ha fatto campagna elettorale per le regionali della Lega. Al contrario chiedeva chiarezza sul futuro della città, e le motivazioni si leggono in questo articolo prima della sceneggiata del sindaco in Consiglio comunale: “Roggero (Lega): Perché il sindaco Abonante vuole far perdere ad Alessandria l’opportunità del nuovo Ospedale?” Il cittadino può essere spesso distratto e disinteressato, ma non è scemo totale e sa fare le proprie valutazioni. Ecco qui l’ultima del sindaco, espressione di un partito che “non fa mai campagna elettorale” ma “pensa solo al futuro della citta”: “Abonante invoca chiarezza sui fondi per riqualificare il vecchio ospedale: Si eviti un disastro urbanistico”. Con questo nuovo ospedale è un continuo ‘fare soffoco’, se non si attaccano sull’area trovano da ridire su quale sarà il destino del Santi Antonio e Biagio. Sempre pensando soltanto agli interessi della comunità, ovviamente! Ricordo che la Regione ha già comunicato come sarà utilizzata la struttura in futuro (teniamo conto che i tempi di realizzazione e trasferimento di un ospedale non sono propriamente immediati), e del resto si stanno già investendo significativa risorse in opere di manutenzione e ammodernamento:
“Nuovo ospedale: “unità di intenti” tra Regione e Comune. Icardi rassicura Abonante anche sulla vecchia struttura”. Ma attenzione, giovedì scorso il colpo di scena: la maggioranza che sostiene il sindaco Abonante, in commissione, fa un triplo salto carpiato, e approva un documento in cui individua per il nuovo ospedale quattro possibili sedi, e riconosce alla Regione Piemonte l’ultima parola! Tutto risolto dunque? Così parrebbe, ma non resta che attendere gli sviluppi del consiglio comunale, nelle prossime ore! Speriamo che finalmente a Palazzo Rosso prevalga la cultura del realizzare al servizio della popolazione e città, ma non mi pare succeda spesso. Operare all’insegna della propaganda e della demagogia purtroppo rende deboli le fondamenta di una città per tanti versi già fragile.
Voto: 2
3) Sono piacevolmente sorpresa di scoprire che Alessandria riesce ancora ad ispirare un romanzo sulle origini della sua storia. Il titolo del libro è “Alexandria” (Edizioni Vallescrivia) del castellazzese doc Giancarlo Cervetti, appassionato di storia locale. Per l’amore che nutre per la sua terra ha scritto questo libro che ricorda l’epopea dell’antica Gamondio: “Alexandria, il nuovo romanzo storico di Giancarlo Cervetti dedicato alla nascita della città di Alessandria presentato sabato a Castellazzo Bormida”. Per chi non lo sa o non ricorda, Gamondio è uno degli otto antichi borghi fondativi che nella primavera del 1168 partecipò alla costituzione della città di Alessandria, quindi conosciamo la storia dell’antico Gamondio: “Storie di territori: Castellazzo Bormida l’antica Gamondio”. Per chi ama leggere, per chi vuole conoscere le radici di Alessandria questa è l’occasione. Su Alessandria storica sono stati scritti molti libri, ne voglio citarne uno proprio perchè poco conosciuto dalle nostre parti scritto dal Premio Nobel Dario Fo (drammaturgo e attore) che immaginò Alessandria come una città “galleggiante”, giacchè durante l’assedio dell’imperatore Barbarossa, pensate un po’, resistette e vinse il nemico anche grazie al Tanaro e alle paludi che la circondavano. Il titolo: “Il Barbarossa e la beffa di Alessandria”. Tutti dovremmo sentire la necessità di capire meglio la storia della nostra città, di aprire le menti a ciò che per molti, soprattutto per i giovani, è “merce” inedita. In generale leggere e conoscere è arricchimento, lo diceva anche Umberto Eco che di storia anche romanzata su Alessandria ne ha scritta eccome: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.
Voto: 10