di Enrico Sozzetti
La superficie fondiaria è di circa 92.000 metri quadrati, quella coperta massima di oltre 54.000 (è prevista la realizzazione di un edificio a uso artigianale e di deposito)
Le ruspe sono al lavoro. L’area è stata quasi del tutto delimitata. E inizia a prendere forma, saranno comunque necessari molti mesi prima di vedere completato il primo insediamento, la zona di espansione della D3, originariamente nata per ospitare insediamenti artigianali e poi raddoppiata e cresciuta grazie a grandi aziende anche multinazionali. L’area interessata dall’intervento risulta edificabile per gli usi industriali dal 2016. Il Piano regolatore generale del Comune di Alessandria prevede la destinazione d’uso ad “Aree per insediamenti artigianali e deposito” oltre a “spazi pubblici a parco per il gioco e lo sport”.
La superficie fondiaria è di circa 92.000 metri quadrati, quella coperta massima di oltre 54.000 (è prevista la realizzazione di un edificio a uso artigianale e di deposito), la superficie complessiva è circa 133.000 metri quadrati, quella dedicata a viabilità e parcheggio a uso pubblico di 14.465, la superficie verde e servizi a uso pubblico di 26.473 metri quadrati. Per l’operazione sono stimati oneri di urbanizzazione per circa 1.443.748 euro.
Il progetto di Piano esecutivo convenzionato (Pec) denominato “Ampliamento Zona D3 – Fase 4.0” è stato proposto da Pier Luigi Molla in qualità di amministratore unico della società Sofidia Srl (capitale sociale di 10.400 euro) di Milano di proprietà della Immobiliare Lisi Sas anch’essa di Milano. L’approvazione del Pec è avvenuta con una delibera della giunta comunale del 29 dicembre, a conclusione del percorso amministrativo iniziato alcuni mesi prima.
Che in questa zona della D3 potesse arrivare un nuovo insediamento (al momento non si conosce ancora l’attività specifica) non è cosa nuova. Non solo è edificabile per usi industriali, ma è anche molto ampia e può rispondere all’esigenza di una presenza più articolata. Non a caso è anche previsto un ampliamento della sede stradale lungo via Elio Camagna.
Non mancheranno obiezioni e proteste. C’è chi parlerà di ulteriore cementificazione, benché legittima vista la destinazione d’uso, e chi sosterrà che proprio in D3 esistono diversi capannoni abbandonati. Osservazione vera che però deve essere contestualizzata. Infatti le superfici attualmente dismesse sono mediamente piccole rispetto alle esigenze di questo nuovo insediamento. La stessa cosa sta avvenendo a fianco della zona industriale D6 di Spinetta Marengo. La nuova D8, dove le operazioni di scavo sono in corso, è complessivamente superiore a 450.000 metri quadrati, 313.000 quelli fondiari, 250.000 quelli utili con due lotti con magazzini coperti di 61.000 e 71.000 metri quadrati. Anche in questo caso all’interno della D6 vi sono ancora spazi vuoti, però del tutto insufficienti per quello che sarà il maggiore polo logistico dell’area che rappresenta il primo effetto diretto della Zona logistica semplificata (Zls) istituita ad Alessandria con il ‘decreto Genova’ del 2018.
Come si legge nelle relazioni tecniche relative all’intervento della zona D3, è prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico visibile nella parte inferiore del rendering elaborato dalla società proponente. Al momento, altri aspetti specifici collegati alla sostenibilità non risultano dalla documentazione depositata in Comune per il Pec.