Maltempo: danni ingenti dopo la grandine che si è abbattuta domenica nell’Alessandrino
Sono bastati meno di quindici minuti per spazzare via il lavoro di mesi. La grandinata che ha colpito Alessandria domenica pomeriggio, in particolare nella zona del Rione Cristo, con strade allagate, alberi caduti e centinaia di chiamate ai vigili del fuoco, ha fatto registrare anche danni ingenti alle colture, soprattutto vicino alla località Zona Industriale D3, nella parte sud della città.
“Il risultato, in questo spicchio di fertile pianura, sono pesanti danni alle coltivazioni, nelle specifico soprattutto cereali e orticole, conseguenza dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi, che fanno registrare ingenti perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Nella giornata di ieri sono state ben 11 le bombe d’ acqua e le violente grandinate che da Nord a Sud hanno investito città e campagne con allagamenti, frane e danni.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd (European severe weather database) in riferimento all’ondata di maltempo che ha colpito il territorio con eventi estremi a macchia di leopardo.
“Se la pioggia è manna per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. La caduta della grandine nelle campagne è la più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza e dove a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio”.
Maltempo che si abbatte su un territorio fragile. A questa situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. La provincia di Alessandria, con 26.450 ettari consumati incide con un 15,1% su un complessivo regionale di circa 175.000 ettari, dopo Torino e Cuneo.
Per questo è necessario difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne accelerando sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del territorio.