di Ettore Grassano
“I primi mesi sono stati a dir poco intensi. Abbiamo dovuto affrontare alcune criticità davvero impegnative, tra cui le proroghe per investimenti per il trasporto su gomma, e certamente il cammino che ci attende non è in discesa. Ma ho trovato, questo ci tengo a rimarcarlo, una squadra di ottimo livello, a partire dal direttore Paonessa, che è stato in passato dirigente ai trasporti in Provincia di Alessandria, e una forte collaborazione sia da parte della Regione Piemonte, sia da parte di gran parte dei 61 Enti consorziati dell’Agenzia”. Cristina Bargero, casalese, è dallo scorso febbraio Presidente dell’Agenzia della Mobilità Piemontese (AMP), consorzio pubblico che vive di finanza derivata (ossia non ha fonti di introito proprie, e viene finanziato in maniera diretta e indiretta da Stato, Regione Piemonte, Comuni), e ha compiti estremamente rilevanti: migliorare la mobilità sostenibile sul territorio regionale, ottimizzare il servizio di trasporto pubblico urbano, extraurbano e ferroviario, pianificare le strategie in base alle esigenze delle comunità e dei territori, amministrare i contratti con le imprese del settore (48 su gomma, 4 su ferro ad oggi- da dicembre saranno 3 per il passaggio della Torino-Ceres da GTT a Trenitalia), ma anche aiutarle a reperire risorse per gli investimenti in mezzi e infrastrutture, verificando che il servizio pubblico non sia mai interrotto, e venga erogato secondo standard di qualità.
Cristina Bargero di mestiere è ricercatrice in Ires Piemonte, e le dinamiche dell’economia regionale le conosce a menadito. Nel quinquennio 2013-2018 è stata parlamentare della Repubblica, e anche durante quell’esperienza i trasporti sono stati al centro della sua attività. Poi è seguito, fino ad inizio 2023, il ruolo di consigliere di amministrazione in Trenitalia. “Evidentemente i trasporti sono nel mio destino, e quelli piemontesi mi stanno particolarmente a cuore. Lo sanno bene i sindaci del territorio, che da me trovano la porta sempre aperta, e totale disponibilità al dialogo”.
Sono di qualche settimana fa, però, gli attacchi un po’ scomposti all’AMP da parte del Comune di Alessandria, che in prima battuta ha lamentato a mezzo stampa di aver subito ‘tagli’ ai finanziamenti da parte dell’AMP, poi a fronte di puntuali precisazioni ha parzialmente ‘ripiegato’. Soprattutto, è durata solo 24 ore, per fortuna, l’interruzione di pubblico servizio su alcune linee intercomunali da parte di Amag Mobilità (di proprietà per l’85% di un socio privato, e per il 15% del Comune di Alessandria), iniziativa a fronte della quale qualche sindaco aveva minacciato denunce in Procura. Anche di questa vicenda (ma per fortuna non solo) parleremo nel corso di questa intervista.
Presidente Bargero, non possiamo che partire da Alessandria: pace fatta con gli amministratori comunali?
(riflette, ndr) Non ci siamo mai sentiti direttamente, da quando l’assessore Serra ha chiamato direttamente in causa l’Agenzia. La nostra mission è istituzionale e operativa, e cerchiamo di mantenere un profilo basso, e concreto. Lo scontro mediatico non ci interessa insomma, anche se alcune precisazioni si sono rese necessarie, a fronte di argomentazioni un po’ troppo approssimative.
Se l’Agenzia non ci dà i soldi, siamo costretti a tagliare servizi, è stato il messaggio inviato dalla giunta Abonante agli alessandrini attraverso i media locali: e ci hanno pure provato, anche se per un solo giorno………
E per questo ci siamo permessi di ricordare che la sospensione o soppressione delle linee prevede che ci sia un nulla osta dell’Agenzia, per non incorrere nel reato di interruzione di pubblico servizio. In ogni caso splendida, in questo caso specifico, la capacità di organizzarsi dei sindaci dei piccoli comuni, che hanno mostrato di aver a cuore prima di tutto le esigenze dei cittadini.
Comunque Alessandria non subisce nessuna discriminazione, mi pare assurdo anche solo pensarlo. E non so bene da dove venga fuori l’affermazione dei ‘tagli’ di 2 milioni di euro. La realtà, e lo abbiamo spiegato, è che il servizio del Comune di Alessandria beneficia di un contributo annuale pari a 3.641.445 €, non indicizzato all’inflazione perché questo fu l’accordo firmato, anni fa, dallo stesso comune con l’Agenzia. Nonostante questo, rendendoci conto che l’inflazione negli ultimi due anni ha galoppato, abbiamo deciso di indicizzare anche chi non ne avrebbe diritto, come Alessandria. Anche se non credo che saranno due milioni di euro, a fronte della cifra annuale percepita. I nostri tecnici comunque stanno facendo i conti. Altro aspetto importante: l’Agenzia eroga i propri contributi anche in rapporto alle cifre investite dai comuni di riferimento. So bene che Alessandria è il comune più esteso del Piemonte, ma se il Comune di Alessandria investe nel trasporto pubblico soltanto 369.271 €, contro i 1.438.400 € di Asti e i 2.178.963 € di Novara, per citare numeri e non slogan, questa è la base di realtà da cui l’Agenzia deve partire.
E’ vero che l’Agenzia privilegia Torino a discapito delle province, come taluni affermano?
L’Agenzia – i cui dipendenti, come ho già specificato, sono dotati di una grande preparazione e professionalità- applica con rigore le leggi e gli accordi: non è, e aggiungo per fortuna, in balìa delle decisioni del Presidente, o di qualche politico. Nacque, più di vent’anni fa, come Consorzio dell’area metropolitana torinese, e dal 2016 ha esteso la propria attività a tutto il Piemonte, e ha come soci tutte le amministrazioni provinciali, e tutti i comuni sopra i 30 mila abitanti. Riceviamo dallo Stato finanziamenti per circa 500 milioni di euro, e altri 50 arrivano dalla Regione Piemonte. Questo è il nostro budget annuale, diciamo così: con queste risorse cerchiamo di far fronte alle esigenze di tutto il sistema della mobilità regionale. Aggiungo anche, per trasparenza, che in questi mesi la Regione Piemonte, grazie all’Assessore GABUSI , ci ha aiutati a saldare contributi pregressi per circa 300 milioni di euro, che si erano accumulati negli anni: risorse che sono state per molte realtà del settore una ‘boccata d’ossigeno’ fondamentale.
Il settore è stato vittima della ‘mannaia’ dello Stato nel 2014?
Ci furono all’epoca, è vero, tagli importanti al Tpl, nell’ordine del 30%, e questo ha comportato una nuova ripartizione delle risorse: a onor del vero però a farne le spese fu soprattutto il trasporto extra
urbano, non i capoluoghi di provincia come Alessandria. Peraltro oggi, grazie anche ai fondi del PNRR, abbiamo di fronte a noi una grande sfida, che è quella di ridisegnare complessivamente l’offerta del TPL, investendo su innovazione e integrazione. Occorre rendersi conto che negli ultimi 10-15 anni le esigenze dell’utenza sono cambiate, per cui l’offerta va rimodulata sulla base delle nuove richieste che arrivano dai territori: penso, per fare un esempio, all’importanza del trasporto a chiamata, che in tante aree della nostra regione può consentire di offrire un servizio migliore, a costi controllati.
Capitolo rotaie: ci sono novità importanti alle porte?
Prima di tutto stiamo cercando di risolvere una situazione pendente con Trenitalia, frutto di precedenti gestioni: ma siamo fiduciosi di poter arrivare ad una transazione soddisfacente, che chiuda ogni pendenza del passato. Certamente il ferro è l’altro grande vettore del trasporto locale, e anche qui occorre pensare ad una riorganizzazione che sia ottimizzazione del servizio, e non solo taglio di costi. Nel farlo, possiamo finalmente contare su un contratto di servizio con Trenitalia , il che significa certezza di risorse, e la possibilità di riaprire linee chiuse da anni: penso alla Casale Mortara ad esempio, e alla Asti Alba: entrambe riapriranno in una data certa, ossia l’11 settembre prossimo. Complessivamente nel trasporto locale piemontese circoleranno 33 nuovi treni, 27 grazie ad investimenti della Regione, e 6 a carico di Trenitalia.
Ci sono anche contributi per le aziende che operano su gomma?
Assolutamente sì, complessivamente sono stati liquidati ad oggi circa 51 milioni di euro, a livello Piemonte, per il rinnovo del parco mezzi delle 43 aziende del comparto ( i fondi per il rinnovo del Parco Autobus non vengono assegnati per legge ai subaffidatari e quindi le aziende beneficarie sono 43 anziché 48). Anche qui cerco di fare un esempio alessandrino: Amag Mobilità ha ricevuto un contributo di un milione di euro per l’acquisto di 10 nuovi autobus: circa 100 mila euro per ogni nuovo mezzo acquistato.
Per il futuro, grazie anche ai Fondi PNRR e Fondo Complementare finanzieremo ulteriori 657 autobus per il trasporto extraurbano ed urbano, di cui 12 destinati alla città di Alessandria, che inoltre ha a disposizione fondi specifici del Ministero dell’Ambiente.