Fare squadra e attivare un coordinamento puntuale sul territorio da parte di tutti i soggetti coinvolti, nessuno escluso, contro la PSA.
È quanto emerso dal confronto tra Confagricoltura e il Commissario alla Peste Suina Africana Vincenzo Caputo, al quale ha preso parte Enrico Allasia in qualità di presidente di Confagricoltura Piemonte con il direttore Lella Bassignana, il direttore di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco, il referente caccia e fauna selvatica di Confagricoltura Alessandria Paolo Castellano e i referenti delle altre Unioni del Piemonte.
“Accogliamo con favore il monito del Commissario che, come suggerito già da tempo da Confagricoltura, invita il mondo agricolo e le istituzioni territoriali ad agire in modo sinergico per arginare, contenere ed eradicare la PSA” afferma Allasia, ribadendo ancora una volta la piena disponibilità degli imprenditori agricoli ad intervenire per quanto di loro competenza. Tra i temi affrontati c’è stata anche l’illustrazione della nuova ordinanza, emanata dal Commissario Caputo lo scorso 22 maggio.
Confagricoltura ha evidenziato la necessità di imprimere un nuovo ritmo agli interventi in Piemonte, in modo omogeneo e coordinato: “E’ una minaccia concreta al sistema degli allevamenti suinicoli che non possiamo più accettare; con senso di responsabilità, si faccia avanti chi ha titolo e i mezzi per contrastare questa emergenza che si configura non più solo regionale ma nazionale” conclude Allasia.
“Ricordiamo che in provincia di Alessandria abbiamo già dovuto abbattere circa 6 mila suini, sani. Lo abbiamo fatto non solo perché lo imponevano le ordinanze, ma anche per senso di responsabilità nei confronti dei territori vicini. Ora però riteniamo sia fondamentale accelerare sui piani di abbattimento dei cinghiali il cui numero sul territorio è cresciuto in modo spropositato”, ha aggiunto il direttore Bagnasco.
Sulla situazione è intervenuto anche il presidente della Federazione nazionale di Prodotto suinicola, Rudy Milani: “Con celerità, occorre riportare in equilibrio una situazione che è sfuggita di mano e che minaccia un comparto fondamentale dell’economia nazionale. Questo si può fare soltanto cambiando le regole attuali della gestione di questa emergenza. Apprezziamo le indicazioni e l’impegno del dott. Caputo che sembra aver delineato un percorso concreto e percorribile per debellare la malattia”.