L’Alessandria pareggia con il San Donato e si salva: ora guardiamo al futuro

di Pier Luigi Cavalchini

Ce l’abbiamo fatta. Dopo un campionato al cardiopalma vissuto per la maggior parte in fascia rossa, cioè quella del pericolo massimo di retrocessione, finalmente “a riveder le stelle”.

Il riferimento dantesco non è casuale perché, a partire dall’Empireo della finale vinta con il Padova e successiva promozione in serie B si è capito che si stava sprofondando sempre più. Come “angeli maledetti” siamo stati presi a sberle nelle prime stazioni della via dolorosa della serie B, con il non semplice record di cinque porte chiuse sbattute in faccia senza complimenti da Pisa, Brescia, Como e molti altri competitor. Da quel momento si capito che la bella storia dell’Alessandria semifinalista con Sua Maestà il Milan di Mikhaolovic e della vittoria della Coppa Italia ai danni della Viterbese era definitivamente tramontata.

Una discesa agli inferi che per tre quarti di campionato di terza serie italiana ci ha visto sotto il livello di galleggiamento e che solo nell’ultimo quarto ha fatto intravvedere qualcosa di buono…. E alla fine “le meritate stelle”. Sia chiaro che queste “stelle” vanno appuntate a tutti i giocatori, nessuno escluso, al mister Lauro, allo staff organizzativo e di supporto, ma non oltre: non certo al livello presidenziale su cui stendiamo un telo pietoso in attesa di eventi importanti. Comunque è andata.

Restiamo meritatamente in Serie C e abbiamo la possibilità di dimostrare, da una piattaforma comunque di riguardo, ciò di cui siamo capaci. Capaci di emozionarci con poco, con la forza della spontaneità che porta – con tutti i mezzi – venticinquemila persone al seguito di una squadra di serie C prima a Torino, poi a Milano, nella “Scala” del calcio. Un pubblico appassionato e competente che non ha smesso per un minuto di incitare i propri orsacchiotti e che, per la verità, ha potuto verificare una metamorfosi positiva della squadra a partire dal mese di marzo. Noi pensiamo che buona parte sia del mister…ma non vogliamo sostituirci ad altri più informati, competenti e adatti di noi.

Della partita non c’è molto da dire. Sostanzialmente si è messa l’ipoteca sulla salvezza al “Brilli-Peri” di Montevarchi e qui, al Moccagatta, non restava che gestire al meglio i novanta (più sette) minuti. Ma non è stata una gestione facile. Fin da subito il San Donato Tavarnelle fa capire di non essere venuto a fare lo sparring-partner e con Gerardini e Calamai mette paura a Nichetti e compagnia già nei primi venti minuti.

Per la verità Maurizio Lauro si aspettava una pressione maggiore e aveva dato istruzioni ai suoi perché non perdessero le marcature e fossero precisi nei passaggi di appoggio e uscita e, soprattutto, nei contrasti. Possibilmente già nella fase di impostazione del gioco, quella gestita da Siniega, Brenna e Rossi, solitamente con velocità di piede e buone triangolazioni. Per trovare la prima occasione per l’Alessandria bisogna aspettare il ventiduesimo con Sylla, rientrato dalla squalifica, pronto a tagliare l’area piccola di Cardelli e a fare la barba al palo.

Comunque è il San Donato a gestire il gioco, specie a centrocampo, anche se gli aggiramenti tentati sulle ali non riescono a superare i baluardi esterni Sini e Baldi. Ci prova prima Siniega senza risultati consistenti e poi tocca a Sepe che, con una staffilata in piena libertà di movimento, dal limite, batte Luca Liverani. Tiro teso all’incrocio dei pali, praticamente imparabile. Uno a zero e gelo improvviso calato sul Moccagatta in contrasto con gli sprazzi di sole che cominciano a spezzare un cielo nuvoloso e denso di pioggia che ha stazionato sul sud Piemonte per quasi tre giorni.

Si va al riposo con lo svantaggio di un gol che rinfocola le speranze dei Toscani e con mister Lauro che corre ai ripari cambiando Rota con Guidetti. L’operazione sembra funzionare e, con l’inserimento – nel corso del secondo tempo – di Martignago e Speranza completa una rosa che, piano piano, sta sempre più assomigliando ad una squadra vera. Ci prova ancora Bianchi per il San Donato, poi ancora Sepe ma con tiri facilmente intercettati da Liverani o direttamente fuori.

Bianchi, soprattutto, al decimo del secondo tempo avrebbe a disposizione la palla del parziale “ko” per i Grigi ma non si intende con i compagni e lascia sfilare la più allettante delle occasioni. Forse qui, ma anche in altre situazioni, hanno avuto il loro peso i cori incessanti dei circa mille della gradinata nord che, oltre a sostenere i propri beniamini , non hanno lesinato in pressioni (canore) di ogni tipo a carico degli ospiti provenienti dalla terra di Dante. Unico tiro del secondo tempo, fino all’entrata di Martignago e Speranza che cambiano – di fatto – gli equilibri, è quello di Nichetti che ritenta il colpo che gli era riuscito a Montevarchi una settimana fa, ma con meno fortuna. Stavolta la staffilata è alta di un metro. Ma l’Alessandria dimostra di esserci.

Ribatte colpo su colpo le azioni dei Toscani e, addirittura, comincia ad avere un maggior peso a centrocampo. Soprattutto gli acuti di Galeandro e Lamesta, ben imbeccati da Mionic prima e Martignago poi, mettono in apprensione la retroguardia giallo-nera. D’altra parte, un “San Donato” obbligato a dover sostenere una trazione anteriore – alla ricerca dell’impossibile – qualche rischio deve pur correrlo.
Ed è proprio su una di queste ripartenze che il trio magico formato da Martignago, Galeandro e Lamesta mette nelle condizioni migliori di tiro il giovane Speranza. Il centrocampista in maglia grigia fa avanzare Cardelli e poi lo trafigge andando ad indovinare l’angolino alla sinistra del portiere. Uno a uno e pubblico alessandrino in visibilio. Ancora qualche cosuccia fino alla fine, tra cui un’occasione per il solito onnipresente Martignago, poi il fischio finale.

Il pubblico non era numeroso come nel match di ritorno con il Padova con coda di lotteria ai rigori, ma in quanto a baccano non è stato inferiore a nessuno. Una felicità doppia perché tutti erano ben consci del rischio corso e di quanto si debba a questi ottimi giocatori e a questo allenatore, serio, compassato, mai sopra le righe, attento ai dettagli nella preparazione delle partite. Uno su cui puntare per il futuro, sperando che qualcuno ci ascolti.

Per il momento godiamoci l’importante traguardo.

Alessandria 1 – San Donato Tavarnelle 1

Marcatori: 44′ Sepe (SDT), 84′ Speranza (A)

Mister Lauro dopo Alessandria San Donato

Mattia Speranza dopo Alessandria San Donato