di Graziella Zaccone Languzzi
1) Gestione rifiuti: “Esternalizzazione servizi Amag Ambiente: Forza Italia è contro”. L’argomento della pagella tratta il metodo “porta a porta spinto” in uso nel centro città di Alessandria, con l’internalizzazione dei cassonetti all’interno degli spazi di pertinenza delle proprietà private, che vengono movimentati da addetti (si suppone personale AMAG) esponendoli in strada per lo svuotamento nei giorni e nelle ore di raccolta che il gestore di servizio pubblico ha stabilito. Nell’articolo sopracitato si evince che con questa amministrazione le cose sono cambiate e la nuova dirigenza AMAG Ambiente con sindaco e assessore di riferimento hanno deciso che il sistema di movimentazione dei cassonetti dai condomini sarà gestito da alcune cooperative esterne all’AMAG a partire dal 1° maggio. Nell’articolo si legge una cosa piuttosto grave: “…gli amministratori di condominio non avevano ricevuto notizie di questa novità e poi gli stessi condomini non pensiamo siano contenti di un passaggio di chiave senza alcuna informazione” . Molto grave perché la proprietà privata è un diritto tutelato dalla Costituzione e dal Codice Civile che anche la pubblica amministrazione è tenuta a rispettare. A maggior ragione deve farlo AMAG, azienda di diritto privato, anche se a partecipazione pubblica. E’ necessario informare prima di agire in condomini privati, a meno che non vi siano casi di urgente necessità, e non pare questo il caso. Se ciò che si legge nell’articolo è vero,
si è trattato di una forma di tracotanza nei confronti della proprietà altrui. In caso di furti o danni a cose nelle aree private come ad esempio biciclette, oppure su auto in sosta nei cortili chi ne risponderà? Il Comune? L’AMAG? Le Cooperative? Sarebbe opportuno chiarirlo subito. Appena partito il cambiamento, ecco che è nato il primo problema: “Portoni lasciati aperti dopo il ritiro dei cassonetti. Amag Ambiente si scusa: Non succederà più”. Si legge che i residenti dei palazzi in regime di porta a porta spinto hanno contestato alcune operazioni compiute non in modo adeguato, i contenitori dopo essere stati prelevati dai cortili interni e lasciati all’esterno per lo svuotamento, gli addetti hanno lasciato portoni e cancelli aperti. L’AMAG ha parlato di “un caso isolato” per la necessità della riorganizzazione del servizio
(dall’articolo le zone sono tre), e precisato che tale “disservizio” non si ripeterà più”. Domanda: non potevano lasciare tutto come prima, visto che era un servizio consolidato? Perchè le sinistre hanno sempre il “pallino” di creare cooperative esterne? Cui prodest, come dicevano i latini?
Voto: 2
2) Tra il dire e il fare ci sta di mezzo il mare, e prima di imporre ai cittadini di Alessandria la ZTL si dovrebbe dare un efficiente servizio pubblico. 27 aprile: “Altre corse saltate ad Alessandria. Amag Mobilità: “Fornitura nuovi bus in ritardo. Previsti 15 entro 2024”. Previsti entro il 2024! Si vabè, e nel frattempo? Facciamo la ZTL in una città malservita dal trasporto pubblico cittadino, con i soliti grilli parlanti che hanno pure il coraggio di dichiarare che la ZTL porterebbe “benefici indubbi alla città”? Quali indubbi vantaggi lo sanno solo loro, ma guarda caso si leggono le lamentele dei cittadini fruitori del trasporto urbano che dovrebbe sopperire anche alla chiusura del centro al trasporto privato. Cominciamo da qui, 28 aprile: “Bus e corse saltate: la rabbia di una cittadina che ora pretende scuse e rimborso”. Proseguiamo con questo altro articolo: “Bus e disservizi: dal Cristo il pressing per risolvere i problemi e c’è chi è pronto a rivolgersi al Prefetto”. Dopo la pubblicazione di questi articoli l’intervento ‘scaricabarile’ del Comune: “Disagi corse autobus, assessore Serra sollecita Agenzia per la Mobilità: Riporti la situazione alla normalità”. Ma gli alessandrini hanno votato Abonante e Serra, non l’Agenzia della Mobilità: ed è agli amministratori locali che è corretto chieder conto, anche appunto a fronte di progetti avveniristici e demagogici di chiusura totale del centro. Neanche Alessandria fosse Venezia, o Como.
Nel frattempo, cari utenti alessandrini del trasporto pubblico da nord sud est ovest della città, fatevene una ragione: per un efficiente servizio trasporti dovete attendere il 2024 (alzi la mano chi ci crede), ma la ZTL è già arrivata. Verdi, ambientalisti e ciclisti ringraziano: niente auto, niente bus a discapito però dei pedoni, lo smog sarà lo stesso perché è molto altro ad inquinare l’aria. E nessuno, ripeto nessuno che non sia costretto ad abitarci andrà più in centro. A guadagnarsi saranno, sempre di più, i centri commerciali disseminati tutto attorno alla città. Non prendeteci in giro per favore.
Voto: 2
3) E’ sotto gli occhi di tutti che le nostre vie cittadine sono piene di rattoppi parziali che ricoprono solo l’area di intervento dello scavo: e in corrispondenza di questi col passare del tempo si formano buche, avvallamenti e dissesti. Le strade di Alessandria tra fibra e teleriscaldamento sono una vergogna, basta guardare questo video: “Buche, avvallamenti e rattoppi in Corso 100 Cannoni”. Ogni intervento è un rattoppo che da provvisorio rimane fisso, questo filmato dovrebbero vederlo il sindaco Abonante, l’assessore ai Lavori Pubblici Serra e i dirigenti preposti al controllo dei lavori pubblici. Chiederei all’assessore Serra di andare a verificare i contratti a suo tempo stipulati dalle varie amministrazioni del passato tra il Comune e le società del Teleriscaldamento e della Fibra, senza dimenticare le aziende di energia elettrica, telefonia, gas, acqua, fogne. Quando qualcuno sfonda l’asfalto di una via dovrebbe per contratto ripristinare l’intera carreggiata di competenza e non solo rattopparla! Sono convinta che l’assessore Serra, che è sempre stato attento nel passato e vigile sulle questioni cittadine, andrà a documentarsi e farà rispettare gli accordi. In molti casi i lavori di ripristino non vengono eseguiti in modo conforme da parte delle ditte che operano scavi nel sottosuolo, ed è regolare tutto questo? Chi dovrebbe controllare che i lavori vengano eseguiti secondo quanto stabilito da contratto e regolamento? Sono state incamerate, a titolo di risarcimento per i mancati ripristini, le fideiussioni che le ditte sono obbligate a depositare prima di effettuare i lavori? Lo chiedo perché poi tocca al Comune, cioè a noi cittadini pagare per i lavori di ripristino. Attendo l’interessamento in ambito e le risposte dall’assessore Serra.
Voto: 2