C’è tempo ancora fino a domenica 23 aprile al Teatro Regio di Torino e dal 25 al 30 aprile al Teatro Arcimboldi di Milano per godersi due ore di danza cinese, che non è solo un festival di musica dal vivo, ma esplosione di colori, scenografie incredibili, costumi dettagliati, tecnologie digitali uniche, in un solo spettacolo: 15 momenti per l’esattezza.
Ma l’occasione per assistere alla bravura dei giovani interpreti della scuola di New York fondata da FULUN GONG, attuano la vera danza cinesa, antica di 5000 anni, una tecnica unica di danza, che si potrebbe definire, in modo riduttivo, acrobatica e spirituale.
L’intero spettacolo trasmette un importante messaggio al mondo.
Un messaggio politico e spirituale.
Esiste un’altra Cina, nel mondo, una Cina pre-comunismo con una cultura che il regime ha represso. Una Cina che i dissidenti che sono riusciti a fuggire ora esprimono attraverso l’arte.
Una Cina sensibile, spirituale e conservatrice di radici, e cultura, differenziata per zone di appartenenza, che sono state estirpate per rendere tutti uguali così da poter facilitare il controllo.
E fondamentalmente una riflessione che le recenti misure Covid 19 ci hanno palesato.
Gran bel lavoro quello di SHEN YUN, come si evince dal nome Shen significa divino. Yun è il portamento personale, o lo spirito interiore.
Insieme, il nome Shen Yun significa la bellezza degli esseri divini che danzano.
Lo spettacolo è consigliato a chi è sensibile alle cose belle.
Gabriella Daghero