di Pier Luigi Cavalchini
Piacevolissima sorpresa al “Moccagatta” di Alessandria con i Grigi che superano nettamente e con merito un evanescente Ancona, fotocopia ingiallita di quanto visto qualche mese fa in terra marchigiana. Su quali siano i requisiti, le premesse, che hanno permesso questa metamorfosi è aperto il dibattito. Probabilmente la scelta di piazzare da subito Galeandro con Sylla in attacco e con l’appoggio di Galeandro ha portato la squadra ad avere tendenzialmente un baricentro alto e questo ha giovato. Come sono parsi più sicuri di altre volte i quattro difensori, ben amalgamati e con chiari i posizionamenti da prendere. Pare che la “cura lauro” funzioni ma, da buoni alessandrini, siam come San Tommaso…quindi aspettiamo.
Primo tempo azzeccato dai Grigi specie sull’asse di centro Sini/Rota/Sylla e su quello di destra con Baldi, finalmente attento, e soprattutto con Lamesta, preciso negli appoggi e sgusciante nei movimenti. Dopo i primi venti minuti di studio in cui le due squadre hanno registrato le rispettive linee, Lamesta in due occasioni si mette in evidenza sulla destra e Sylla fa l’impossibile, con accelerazioni degne di un centometrista.
Commette meno errori e ingenuità rispetto ad altre volte e raggiunge la perfezione in una serpentina di trenta metri, partita quasi da centro campo e culminata con il dribbling del portiere…. Il numero 4 degli adriatici Desantis ferma con la mano il pallone destinato in porta e, in questo modo, si apre una imprevista situazione positiva per l’Alessandria.
Espulsione dello stesso Desantis a norma di regolamento e rigore perfettamente realizzato da Galeandro. Uno a zero e stadio Moccagatta, finalmente, in festa. Con la preoccupazione di sempre… “ce la faranno i nostri eroi a mantenere il vantaggio?”.
Ma l’Alessandria vista contro l’Ancona sembra una squadra vera, ordinata nelle linee, con punti di riferimento al centro e in difesa. E, fattore non secondario, con gioco condotto, solitamente, a terra. Anche l’intervento in extremis di Checchi al nono minuto, unico vero pericolo della partita, sull’anconetano Paolucci, ha fatto capire che le reazioni erano quelle giuste e che, forse, i tre punti potevano anche essere un obiettivo possibile.
D’altra parte i “rossi” marchigiani hanno praticamente chiuso le loro velleità dopo il vantaggio dei Grigi. Pochissime reazioni, praticamente nemmeno un tiro in porta serio fino al minuto 94. E pensare che una partita come questa avrebbe permesso a Martina, Di Massimo, Simonetti e Melchiorri di prendere punti importanti in vista dei play-off, invece devono tornare all’ombra del monte Conero con un pugno di mosche, anzi tre. Perché un Sylla in giornata di grazia riesce a intuire quando e come muoversi, facendosi trovare nel punto giusto al momento più opportuno. Al trentunesimo su un batti e ribatti in area anconetana l’attaccante senegalese si ritrova la palla fra i piedi e con una fiondata imparabile piazza la sfera all’incrocio dei pali. Non contento realizza la sua doppietta personale partendo in perfetta regolarità poco prima del cross scoccato da un ottimo Lamesta, l’impatto col pallone è da vero professionista così come il mezzo pallonetto che va a scavalcare l’anconetano Vitali.
Tre a zero e partita quasi chiusa. “Quasi” perché siamo solo alla fine del primo tempo e l’Alessandria ci ha abituato a crolli improvvisi o ad amnesie inspiegabili.
Il ritorno dagli spogliatoi ha riproposto lo stesso copione di fine prima frazione: attacchi furiosi ma sterili dell’Ancona e difesa, solitamente, bene organizzata della squadra di casa. Il “Moccagatta” arricchito dalla presenza massiccia di aspiranti campioni dai sei ai diciott’anni, con relativi accompagnatori, dimostra di gradire la tattica guardinga ma non da trincea dei Grigi dei primi dieci minuti del secondo tempo, anche perché le fluidificazioni in avanti hanno creato più di una apprensione. Così è successo al minuto 18 quando Sylla, sempre lui, riesce quasi a rubare il pallone al portiere Vitali dopo una serie di pasticci difensivi sinceramente inspiegabili per una squadra di alta classifica. Comunque mister Lauro non si fida e immette forze fresche di qualità, piazzando sulla tre quarti Mionic, Martignago e Lombardi. Il ritmo di gioco si abbassa in conseguenza della tendenza alla triangolazione a metà campo della squadra in maglia grigia e della scarsa aggressività dei marchigiani. Ci si avvia lentamente alla fine e Cori, subentrato ad un applauditissimo Sylla, ha addirittura l’opportunità di portare a quattro i bottino finale ma la sua deviazione di testa passa alta sulla traversa. E siamo al terzo minuto di recupero…Ancora qualche corner, qualche giocata e, alla fine, inaspettata, la vittoria.
Tre punti importantissimi, non usiamo il termine “fondamentali” perché vorremmo tenercelo per la prossima partita a Montevarchi dove, davvero, una eventuale vittoria della squadra di Lauro rappresenterebbe un passo fondamentale verso la salvezza. Ma non facciamo calcoli. Restiamo alla partita e alle premesse che, come anticipato all’inizio, ne hanno permesso la concretizzazione. Due nomi su tutti: Sylla e Lamesta, appena dietro un prezioso Galeandro. Loro hanno tenuto in perenne allarme la difesa di Camigliano, Martina e Vitali, non permettendo di svolgere in tranquillità il gioco veloce a terra e in verticale tanto caro all’Ancona. Ecco, un’altra chiave della vittoria con l’Ancona è stata la determinazione con cui si è attuato un pressing continuo, corretto ma pungente. In questo modo le giocate a Melchiorri, Mezzoni e Simonetti non sono venute “facili” e ciò ha permesso agli uomini di Lauro di recuperare molti palloni a centrocampo e organizzare folate micidiali in avanti. Ma fermiamoci qua. I paroloni li teniamo per il confronto con il Montevarchi. Poi vedremo….
Alessandria 3 – Ancona 0
Marcatori: 29′ Galeandro (A), 34′ Sylla (A), 38′ Sylla (A)
Mister Lauro dopo Alessandria Ancona