ACT Consumatori tra i protagonisti dell’incontro sull’apertura della stagione termale 2023 organizzato dal Comune di Acqui Terme lunedì scorso.
«Le Terme chiuse fino a settembre (e chissà per quanto ancora) sono uno scempio davanti agli occhi di tutti – dichiara il presidente di ACT Consumatori Massimo Antonucci – Da due anni, a mo’ di Cassandra, la nostra associazione diffonde un triste presagio: degli attuali proprietari di Terme di Acqui S.p.a. non ci si può fidare».
L’associazione concorda su tutta la linea con il piano d’azione del Governatore Alberto Cirio: «Parole che attendevamo da tempo – continua Antonucci – La revoca delle concessioni sulle acque termali ci sembra la minima risposta a chi ha messo in ginocchio l’economia di una città e privato migliaia di pazienti di tutta Italia del diritto alla Salute condannandoli a cure farmacologiche (ed inevitabili effetti collaterali). Bene anche il tentativo di istruire un tavolo di confronto con la società per addivenire ad una soluzione che possa, in primis, portare alla riapertura degli stabilimenti entro maggio».
In occasione dell’incontro di lunedì ACT Consumatori ha consegnato al Presidente della Regione le 2631 firme raccolte dall’associazione a sostegno di una petizione per la riapertura dello stabilimento Regina. «Il Governatore ha parlato della possibilità per l’ente pubblico di riprendere le redini di Terme di Acqui Spa – dichiara il vertice di ACT – un’eventualità che ci era stata rappresentata mesi fa dall’Assessore regionale Luigi Genesio Icardi nell’ambito di un nostro reportage proprio sul futuro delle Terme. Poniamo l’attenzione generale sul Regina, un complesso curativo e ricettivo dalle grandi potenzialità (purtroppo non attuate), capace di offrire ai pazienti un grande ventaglio di prestazioni sanitarie. Sarebbe auspicabile che la Regione trovasse una soluzione commerciale, legale o amministrativa per rilevare lo stabilimento e finalmente vocarlo alle prestazioni sanitarie convenzionate».
Nel 2019 il bilancio regionale ha speso ben € 3.128.638 per prestazioni termali convenzionate con il SSN effettuate fuori Piemonte, un tesoretto che, riaperto il Regina, potrebbe ridare vita alla zona Bagni e dignità alla città.