Residenze universitarie, ma non dell’università. Il nuovo progetto del Comune per l’ex ospedale di Alessandria. A 23 anni dal primo [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

Un atto necessario per procedere alla riqualificazione dell’ex ospedale militare. Un atto che chiude una storia iniziata nel 2000, senza che sia mai stata compiuto un solo passo concreto per il recupero funzionale della struttura. Sarà la volta buona? Solo la storia lo dirà. Per ora ci sono carte amministrative, delibere, azioni che potrebbero portare ad aprire un nuovo capitolo, però ancora da scrivere.

Con il decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili del 7 ottobre 2021, relativo al finanziamento del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua) è stato approvato l’elenco delle proposte ammesse a finanziamento. Tra queste c’era anche quella avanzata del Comune di Alessandria intitolata “Residenze universitarie e biblioteca civica” che prevede la rifunzionalizzazione di due immobili pubblici, dei quali uno è l’ex ospedale militare, per la realizzazione di “residenze universitarie comunali”.

Manca però ancora un passaggio perché il Comune di Alessandria, proprietario dell’ex ospedale militare, possa dare il via ai lavori: avere la piena disponibilità dell’intero immobile di via XXIV Maggio. Ora potrà avvenire grazie a una delibera di giunta che prevede la restituzione definitiva del “Complesso Ex Ospedale Militare” senza alcun onere tra le parti, Palazzo Rosso e l’Università del Piemonte Orientale.

Le prime mosse risalgono al 2000

La storia inizia un paio di anni dopo l’istituzione dell’ateneo tripolare avvenuta nel 1998. Con un contratto datato primo febbraio 2000 parte dell’immobile viene concessa in comodato d’uso trentennale all’università che successivamente in seguito alla crescita delle chiede di ottenere ulteriori spazi all’interno dell’ex Ospedale Militare (nuovi locali e una porzione del cortile a uso esclusivo). Il Comune, è il 2004, concede ulteriori spazi e trasforma il comodato gratuito in diritto d’uso gratuito per gli spazi già concessi e oneroso per i nuovi spazi. Nel 2007 l’ateneo chiede la disponibilità di altre parti del fabbricato da ristrutturare e utilizzare per finalità didattiche e di ricerca, oltre che per realizzare la nuova sede dell’allora Facoltà di Giurisprudenza e del Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche. Arriviamo al luglio del 2008 con l’ultima richiesta di concessione in diritto d’uso di ulteriori locali e spazi per consentire la modifica dell’ingresso dell’aula magna e la ristrutturazione completa della facciata sul cortile interno.

E qui c’è la svolta. L’ateneo incarica la Icis – Società di Ingegneria di Torino di effettuare una serie di verifiche sull’immobile e all’inizio del 2009 arriva la relazione dall’esito inequivocabile: le prove strutturali sulle maniche dell’ex ospedale militare hanno fatto emergere un “quadro statico preoccupante e imprevisto”. L’intervento necessario comporta una spesa ulteriore di circa 2.600.000 che si sommano ai 6.000.000 originariamente stanziati. Una somma che però “non è nelle disponibilità dell’Università e ciò determinò l’arenarsi del progetto” come si legge sulla delibera di giunta recentemente approvata. Nel febbraio del 2011 il Comune di Alessandria si assume “l’onere delle responsabilità di custodia e sicurezza dell’immobile limitatamente alle attività strettamente necessarie alla chiusura / apertura degli accessi quando richiesto, alla prevenzione di atti vandalici e similari ed agli interventi di piccola manutenzione per la sicurezza”.

Il piano da realizzare entro il 2026

Siamo all’oggi, con la formalizzare della richiesta di restituzione, “senza oneri per le parti”, del complesso dell’ex ospedale militare “per l’attuazione del programma Pinqua” che prevede la realizzazione di “quarantadue alloggi universitari, singoli o doppi con bagno interno, e ripartiti su tre piani”. Il resto delle aree “sarà destinato a servizi comuni alle residenze, spazi di aggregazione e aule studio”. Il Pnrr stabilisce che l’opera dovrà essere completata entro e non oltre il 31 marzo 2026. Chissà quindi che dopo 23 anni dal primo tentativo, stavolta Alessandria riesca a vedere andare in porto un progetto di riqualificazione urbano nel centro storico.