Parise (Il Gabbiano): “Il Soggiorno Borsalino tornerà ad essere eccellenza alessandrina, aperta a tutta la comunità”. Intanto l’Ipab smette di perdere soldi, e incassa un canone mensile

di Ettore Grassano

“La nuova Direttrice del Soggiorno Borsalino ed io entravamo nella struttura a mezzanotte esatta di lunedì 20 febbraio, nel momento in cui il nostro incarico quarantennale aveva ufficialmente inizio. Ci tenevamo a dare il benvenuto agli operatori che cominciavano la prima notte di lavoro con noi, e anche a simboleggiare che non c’è un minuto da perdere per rilanciare uno dei simboli di Alessandria, valore e punto di riferimento per tutta la nostra comunità”. Corrado Parise, da tanti anni Presidente della cooperativa Il Gabbiano, sa benissimo che la nuova sfida che il suo gruppo va ad affrontare non è semplice, e soprattutto che richiederà non solo elevata professionalità (che al Gabbiano, forte di un’esperienza pluridecennale nel settore certamente non manca), ma anche il gusto dell’ignoto, e la capacità di inventare nuovi percorsi grazie ai quali migliorare la qualità dei servizi erogati, e far ‘tornare i conti’. Tra le mani, nel suo ufficio nel quartier generale del Gabbiano, in via Galilei ad Alessandria, Parise ha un libro dedicato a Ferdinando Magellano, il grande esploratore portoghese fautore nel 1500 della prima circumnavigazione del globo : “Chi me lo ha regalato un po’ ci conosce, e sa che qui al Gabbiano ci piace esplorare, e non ci tiriamo mai indietro di fronte a percorsi in apparenza difficoltosi, ma ricchi di potenzialità”.

Proviamo allora a fare un passo indietro, e a disegnare un breve identikit di questa realtà fortemente alessandrina. ‘Una gabbia di matti’, li definimmo in questo articolo del 2016, riferito alla gestione della Casa di riposo Pio Brizio di Sale.

Ossia un pool di professionisti che mette la persona (in questo caso gli anziani: ma in altre strutture anche i minori, o i portatori di diverse fragilità) al centro di tutto: e punta al forte coinvolgimento dei pazienti, “a cui devi fornire certamente assistenza e cure adeguate dal punto di vista medico sanitario, ma anche voglia di vivere, coinvolgimento e attenzione quotidiana”.

Il Gabbiano è una cooperativa socio assistenziale fondata negli anni Settanta da Don Angelo Campora, tra le primarie realtà del settore nella nostra provincia, con attività peraltro anche nell’astigiano, e in Liguria. Nel settore case di riposo gestisce le strutture di Sale, Frugarolo, Solero (due, Castello e Guaschino), Lu Monferrato, Tortona (Cora Kennedy) e Busalla, ma anche la comunità per disabili fisici Rosanna Benzi di piazzetta Bini ad Alessandria, e le comunità per minori di Solero e di Quattordio. Oltre ad una serie di servizi territoriali e sociali ad Alessandria, Tortona (tra cui anche il pronto soccorso sociale nei week end e nei festivi, con reperibilità telefonica di specialisti sempre disponibili) e Liguria. Comune denominatore in tutte le attività svolte, sottolinea Parise, “è la persona, con i suoi bisogni e le sue necessità: aiutare le persone a stare bene, a livello sia fisico che psichico. Accettandosi per come sono, e valorizzando al massimo la loro personalità, e il loro vissuto”.

La nuova ‘squadra’ del Soggiorno Borsalino: il Presidente del Gabbiano Corrado Parise, la nuova direttrice della struttura dott.ssa Valeria Oddone, la storica consulente clinica dott.ssa Daniela Pizzamiglio, il nuovo direttore sanitario dott. Piero Gazzaniga, i responsabili delle Equipe Psicopedagogica, Riabilitativa, Sociosanitaria e Alberghiera

Ma in questa chiacchierata ci concentriamo sul presente, e sul futuro, del Soggiorno Borsalino. Cosa cambierà nella gestione della struttura, e quali saranno nei prossimi mesi e anni le nuove opportunità offerte agli alessandrini, e non solo a loro?

Presidente Parise, come nasce l’idea di partecipare alla gara per la gestione del Soggiorno Borsalino? Un project financing quarantennale non è scelta così usuale per il comparto….
Ci siamo subito appassionati proprio per questo. Che il comparto case di riposo da tre anni a questa parte, a causa del covid e della crisi generale, stia affrontando una serie di criticità è noto. Così come è noto che Ipab anche vicine a noi, penso ad Asti, sono state costrette ad alzare bandiera bianca. Per questo ci è sembrata interessante, e coraggiosa, l’impresa proposta da chi si è trovato a gestire l’Ipab Borsalino in questi anni, ereditando una situazione quantomeno complicata: e mi consenta di non dire altro. Chi è interessato trova in rete tutti gli episodi precedenti, anche giudiziari, che hanno condotto il Soggiorno Borsalino fino alla situazione odierna. Chapeau al Presidente dell’Ipab Antonio Maconi, e a tutto il consiglio di amministrazione, per aver scelto di osare, e di rilanciare con questa nuova formula.

In sostanza, se fino ad oggi il Borsalino pagava (e pagava tanto, a quanto pare) per una serie di prestazioni e servizi, d’ora in avanti incasserà dal Gabbiano una sorta di canone annuale, per quarant’anni: è così?
Esattamente: è il principio del project financing, che garantisce la proprietà pubblica, trasferendo tutti i rischi d’impresa sul privato, che in questo caso siamo noi. Che ci impegniamo a versare una quota annuale di circa 400 mila euro, e al contempo a provvedere ad una serie di migliorie strutturali all’immobile, per valorizzarlo e renderlo più moderno ed accogliente. Investiremo un milione di euro già nel primo biennio, ma i progetti sono molto più ambiziosi….

La domanda è d’obbligo: come pensate di ‘rientrare’ di questo investimento?
Sia chiaro, il Gabbiano è una cooperativa sociale con una ‘mission’ etica al centro di tutto, ma siamo un’impresa: non possiamo lavorare in perdita. Prima di partecipare alla gara per la gestione del Borsalino abbiamo fatto e rifatto i conti, e crediamo ci sia lo spazio non solo per razionalizzare i costi di gestione, ma per sviluppare nuovi servizi e percorsi. Pensiamo ad esempio di mettere a disposizione della comunità alessandrina professionisti della riabilitazione, consulenti sanitari, percorsi psicopedagogici, e anche una solida collaborazione con Ospedale e Upo. Ma il primo passo è alzare la qualità dei servizi, in maniera tale da arrivare al ‘sold out’ di ospiti fissi: il Soggiorno Borsalino è abilitato per 195 ospiti, al nostro ingresso erano circa 130.

Quali saranno i canali di ‘promozione’ della struttura?
La miglior promozione è la qualità del servizio, attraverso il passa parola. Alessandria in fondo è una comunità piccola e coesa, non serve molto per farsi conoscere, nel bene come nel male. Certamente il covid, e la crisi finanziaria che ha colpito un’ampia fascia di popolazione, ha contributo a far calare il numero degli ospiti: non solo al Borsalino, ma in tante case di riposo. Aggiungiamoci poi una specificità alessandrina non proprio positiva……

Quale?
La retta per il ricovero in una struttura come il Soggiorno Borsalino va dai 2.000 ai 2.300 euro al mese, a seconda dei servizi aggiuntivi richiesti. In non pochi casi, sia per reddito che per non autosufficienza, dovrebbe intervenire la mano pubblica, con un’integrazione che può arrivare al 50%: per le famiglie è una bella boccata d’ossigeno. Mentre l’integrazione per reddito passa attraverso l’ISEE, ed è gestita dal Cissaca con tempistiche nella media regionale, i contributi per non autosufficienza vanno richiesti all’Asl. E qui offro un dato di riflessione: a Torino viene soddisfatto almeno l’80% delle richieste, ad Alessandria il 20%.

Discrepanza clamorosa: come mai?
Domanda da girare ai vertici dell’Asl, a cui come Gabbiano chiediamo chiarezza da tempo. Perché non è una questione burocratica, ma un danno economico secco, ogni anno, per centinaia di famiglie. Un conto è dover sborsare ogni mese 1.200 euro insomma, altro conto è spenderne 2.400: non tutti gli anziani li hanno, per cui si finisce per procrastinare il ricovero in struttura sine die, con danno evidente all’anziano stesso.

Capitolo dipendenti, Presidente Parise: quante persone occupa oggi il Soggiorno Borsalino?
Circa 90 persone, tra cui 8 dipendenti dell’ex Ipab, che per un anno avranno ancora applicato il contratto da dipendenti pubblici, pagati dal Gabbiano. Nel frattempo possono cercare di ricollocarsi in altre amministrazioni, o decidere di rimanere poi con noi. Complessivamente, abbiamo assorbito e contrattualizzato tutta la forza lavoro precedentemente impegnata nella struttura.
Al Borsalino abbiamo trovato grandi professionisti, dall’area clinica a quella psicopedagogica a quella riabilitativa, da quella assistenziale a quella alberghiera. Parlo di tutti, dipendenti privati, pubblici e consulenti. Professionisti non solo di grandi capacità, ma dotati di vera passione e amore per gli ospiti e per il nostro lavoro, che hanno non poco sofferto le vicende degli ultimi anni. Li ringrazio per come si sono messi subito a disposizione, con spirito di squadra e di servizi e grande voglia di affrontare una nuova sfida. Vincente. A loro e alla nostra nuova direttrice va il nostro augurio di buon lavoro. Avranno tutto il nostro sostegno e, sono sicuro, quello di tutta la città.
Al Gabbiano siamo abituati ad affrontare sempre nuovi percorsi con lo spirito che caratterizza tutto il nostro vissuto: mettendo sempre la Persona (che siano degenti, assistiti, personale che lavora con noi) al centro del processo, e delle dinamiche quotidiane. Presto apriremo le porte del Soggiorno Borsalino non solo a chi è interessato a valutarlo come residenza per i propri anziani, ma a tutta la comunità. Si tratta di uno spazio che fa parte della storia di Alessandria, e che torneremo a rendere pienamente fruibile, ovviamente con modalità adeguate ai tempi.