Body Scemi [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

So per certo che è accaduto a tutti.
A sette dieci dodici quindici anni ciascuno di noi ha ricevuto qualche presa in giro, per un neo fisico, per un’imperfezione di pronuncia, per una maglietta troppo larga o troppo stretta, per un vizio di postura, per una bici fuori moda.

Non solo.
A nostra volta abbiamo preso in giro un amichetto o un’amichetta, un prof goffo e impacciato, un nonno che non conosce la sintassi, una passante mai vista né conosciuta.
Non possiamo nascondercelo.

Oggi si parlerebbe di bullismo. Negli anni Settanta era solamente arte che entrava, come un ginocchio sbucciato sotto un jeans strappato.
Questo accadeva quando eravamo bambini.

Ci sono bambini che non crescono e anche da grandi continuano a godere di reiterati atteggiamenti infantili.
“Ma come? – potrebbe obiettare il disattento – non ci sono poeti, filosofi, artisti che incitano all’eterno restare bambini?”
Il disattento è disattento per definizione ma è anche vagamente incolto.
Una cosa è conservare lo spirito del bambino, curioso, sognatore, voglioso di fare e di conoscere; altra cosa è crescere nel fisico mantenendo però lo stesso paio di mutande.
Con questa seconda modalità da grandi si dà addosso a chiunque in maniera indiscriminata, al vicino di casa, alla suocera, al parente, al giornalista, all’avversario politico, alla prof del figlio.
Naturalmente online, visto che è più semplice offendere a distanza piuttosto che vis a vis.

Il body shaming prende piede e si diffonde in maniera capillare ed esponenziale attraverso i social; la risonanza mediatica è conseguentemente amplificata.
Il risultato è il caos.
Non si possono derubricare certi atteggiamenti a semplice goliardia (anche in questo caso, tra l’altro, avvezza a giovani universitari e non a conclamati quarantenni).
La gogna mediatica si nutre di scemenze e si autoalimenta invadendo la nostra vita quotidiana.
Ma se è vero – come scrive Shakespeare nell’Enrico V – che un pensiero intelligente si addormenta in un orecchio stupido è anche vero che un pensiero stupido si avvantaggia di un adulto scemo.
Ed entrambe le cose non vanno nella direzione giusta per un futuro migliore.