di Dario B. Caruso
Cari studenti,
L’appellativo riservato ai destinatari è familiare, friendly, in questo caso quasi materno
in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze,
L’oggetto è chiaro, nello spazio e nel tempo. Richiama il pestaggio di due studenti colpiti da sei ragazzi – esterni all’Istituto – appartenenti ad Azione Studentesca[1]
al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni,
In questo passaggio c’è un chiaro sfogo. La Scuola è di tutti, alle reazioni di una parte del mondo politico corrisponde l’omissione di un’altra parte
ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé,
Entra in gioco il richiamo a ragazzi ormai adulti che hanno il diritto/dovere di assumersi le proprie responsabilità, maturando pensieri ed approfondendo i fatti
considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra.
Il fatto che non sia accaduto a loro ma ad altri a loro vicini è semplicemente un caso, qualora ci dovesse essere reiterazione potrebbe toccare a chiunque altro. Infine c’è l’uso dell’aggettivo possessivo vostra come a sottolineare che la res publica è di ciascuno di noi
Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose.
Qui entra in gioco l’insegnante che conosce i tempi di attenzione dei giovani d’oggi, avvezzi alla parola parlata e visual piuttosto che alla parola scritta. Dunque estrema sintesi
Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone.
La storia si può insegnare anche al di fuori dei libri di testo e aldilà delle Giornate della Memoria e del Ricordo o cos’altro, anzi in questo modo risulta più efficace l’insegnamento poiché è radicato nell’oggi
È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti.
Questa figura retorica si chiama similitudine: consiste nel paragonare due immagini mettendole a confronto, anche se lontane nel tempo
‘Odio gli indifferenti’ – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.
Il richiamo ad Antonio Gramsci è piuttosto significativo: un uomo di cultura, giornalista e filosofo che pagò per le sue idee e per la sua appartenenza politica nell’indifferenza generale. Molto significativi i suoi studi sul concetto di egemonia culturale
Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni.
Questo passaggio è straziante. A mio parere è fin troppo chiaro non solamente il riferimento a ciò che potrebbe accadere in Italia ma anche e soprattutto a ciò che accade oggi nel conflitto russo/ucraino e in tutti i Paesi che vogliono rivestire ruoli di dominio mondiale con lo spauracchio del conflitto nucleare
Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza.
L’incertezza è data dal non voto. Se tutti i cittadini esprimeranno liberamente il proprio pensiero non ci sarà alcuna minaccia di totalitarismo. In caso contrario prepariamoci al peggio
Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura.
Ed ecco la vera funzione della Scuola: far maturare idee e diffondere cultura e conoscenza senza isolarsi e isolare oltre ogni differenza
Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così”.
Un secolo è realmente poco tempo per ricadere nella medesima trappola. Non ci tragga in inganno l’illusione di non tornare indietro poiché viviamo nel parallelo mondo della televisione e dei social
Alunna Annalisa Savino [2] , promossa a pieni voti!
[1] Azione Studentesca (AS) è un movimento studentesco italiano di studenti delle scuole medie superiori legato all’area della destra ed estrema destra italiana (fonte Wikipedia)
[2] Preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze dal settembre 2021, in passato secondo diversi quotidiani già candidata alle primarie locali del Pd. Nota dell’Editore.