Rsa di Alessandria, strutture di buona qualità che ospitano circa 700 anziani. Ma serve più personale infermieristico

di Vincenzo Costantino*

Un mese intenso dedicato alla visita delle rsa presenti sul territorio della nostra città mi è servito, in qualità di Garante dei Diritti degli Anziani, ad avere una chiara fotografia dello stato in cui le strutture rispondono ai bisogni di una popolazione i cui problemi diventano sempre più complessi come pure le problematiche sanitarie, assistenziali e sociali richiedono una maggiore attenzione non solo all’anziano ma anche alle loro famiglie.

Un’esperienza che ritengo molto positiva che ha visto la piena disponibilità dei Direttori ad accogliere e confrontarsi con questa nuova figura, quella del Garante, istituita e voluta fortemente dall’Amministrazione Comunale.

Da quelle più grandi Basile, Borsalino, Michel, Orchidea e Platano a realtà più piccole come Capra e Passalacqua, con un numero complessivo di circa 700 posti suddivisi in RSA, RA, RAF, NAC, NAT e tutte le strutture svolgono il loro lavoro con indici di qualità molto soddisfacenti, garantendo la necessaria e appropriata assistenza per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali per la vita degli ospiti, attraverso protocolli assistenziali, assistenza Medica ed Infermieristica, supporto di Educatori, Psicologi e Animatori, percorsi riabilitativi- funzionali, attività occupazionali e laboratori creativi. Inoltre le strutture rispondono a tutti i requisiti previsti dalle vigenti normative in materia di sicurezza, abbattimento delle barriere architettoniche e prevenzione incendi.

Sono stati inoltre presi in considerazione e valutati altri aspetti, dai livelli assistenziali, al numero del personale, dalle attività che vengono rivolte agli ospiti, alle varie complessità presenti nella struttura che vengono gestite con alti livelli di professionalità; un esempio su tutti il nucleo di “alta complessità neurologica-cronica” presso la struttura Basile, o altre attività come la Pet Terapy alla Passalacqua, il Centro di Ascolto per ospiti e famigliari e una palestra attrezzata per la riabilitazione presso il Borsalino, il Centro diurno integrato Alzheimer presso l’Orchidea, la musicoterapia e i molteplici laboratori occupazionali all’Istituto Michel, confort e servizi al Platano.

Alcune criticità riscontrate riguardano il numero del personale di assistenza che meriterebbero un maggior incremento, in particolare quello infermieristico dove la situazione è in netto peggioramento e se non si mettono in atto politiche sanitarie strategiche risolutive a breve, il rischio ricadrà inevitabilmente sulla sicurezza e la qualità delle cure degli ospiti.

Durante le visite un argomento sollevato da tutti i direttori ha riguardato la ridefinizione dei criteri di accreditamento delle strutture che ad oggi sono fondati essenzialmente sul numero dei posti letto e sulla disponibilità di aree comuni e che a loro avviso devono essere rivisti. Così come non è accettabile la determinazione del minutaggio massimo previsto in presenza dell’operatore presso ogni persona ospitata. Una modalità che non tiene conto delle diverse situazioni e esigenze delle persone assistite a favore di una sorta di ‘catena di montaggio’ delle cure, che guarda più all’ottimizzazione delle risorse, sempre insufficienti, che non alle reali necessità delle persone fragili a esse affidate.

L’emergenza sanitaria ha cambiato la quotidianità in Rsa, ma non l’impegno a garantire la massima qualità di vita agli ospiti e allo stesso tempo hanno dovuto riorganizzarsi per diversificare il piano di attività che, ogni giorno, viene dedicato agli ospiti. Ecco che diventa importante il dialogo con il territorio cercando di migliorare la collaborazione con i servizi territoriali (Comune, Aso, Asl, Cissaca ecc), come pure un maggior coinvolgimento delle Associazioni di volontariato della città dove l’obiettivo è portare all’interno delle Rsa un contributo oltre che di partecipazione e solidarietà anche di stimolo agli anziani.

Infine un suggerimento che ho sottoposto a tutte le strutture, quello di costituire un gruppo di lavoro misto (operatori e famigliari) dove l’obiettivo deve essere quello di migliorare la qualità psico-fisica degli ospiti e dei più fragili attraverso una collaborazione interfunzionale su progetti e suggerimenti.

*Garante dei Diritti degli Anziani del comune di Alessandria