di Ettore Grassano
“La sostanziale assenza del sindaco Abonante e di diversi assessori nel primo semestre di mandato è un segnale che dovrebbe preoccupare tutti gli alessandrini, votanti e non: il Comune sta andando avanti per inerzia, senza una reale progettualità, e in questi giorni stiamo cercando di incalzare la maggioranza per ricevere chiarimenti: come intendono affrontare il 2023, e gli anni a venire?”.
Emanuele Locci, capogruppo di Fratelli d’Italia, fa politica da quando aveva i calzoni corti, e di opposizione se ne intende: prima del quinquennio come ‘uomo delle istituzioni’ (impeccabile la sua Presidenza del consiglio comunale nel 2017-2022) è stato il principale ‘pungolo’ della giunta di centro sinistra all’epoca guidata dal sindaco Rossa, “e ci tengo a sottolineare che diversi temi che allora sollevai in maniera solitaria si sono poi rivelato assolutamente centrali, in negativo. Oggi si riprende quel cammino, con la sensazione che l’attuale ‘campo largo’, facendo tutto un gran minestrone dai grillini a Barosini (solo l’anno scorso il loro nemico numero 1), rischia di far soffocare la città nell’immobilismo”.
Bilancio, ospedale, smart city, nuovo ponte Bormida, rischio di vendita AMAG: Locci ci aiuta ad inquadrare la situazione, tutt’altro che tranquilla, del comune di Alessandria. E butta lo sguardo anche ai prossimi appuntamenti elettorali.
Presidente Locci, che 2023 si aspetta per Alessandria?
Vista dall’osservatorio comunale, la situazione è tutt’altro che positiva: da parte della giunta, e dell’attuale maggioranza, si percepisce un atteggiamento da ‘tiriamo a campare’ che poco si addice alla situazione che stiamo vivendo. In questi giorni stiamo discutendo i contenuti del Documento Unico di Programmazione, che appare un documento inconcludente, pieno di buoni intenti generalisti ma con pochi progetti con un impatto sulla città, mentre oggi più che mai serve concretezza. Il mio timore è che i diversi progetti avviati durante il quinquennio del centrodestra, in buona parte già anche finanziati, e fondamentali per mettere Alessandria sui binari del futuro, verranno ideologicamente bloccati da questa amministrazione. E che al loro posto ci sia solo un grigio vivacchiare: magari con nuovo indebitamento. Intanto hanno già aumentato l’addizionale Irpef comunale oltre i massimi consentiti grazie ad un escamotage: succede ogni volta che la sinistra torna ad amministrare la città: nuove tasse e stop allo sviluppo.
Disapprova anche la decisione di ‘saldare il conto’ del debito ATM in cambio di una riduzione della cifra complessiva?
E’ più che un errore: si tratta di un atto non lecito, come ho denunciato in aula. Per pagare il debito ATM (che loro avevano causato, durante il mandato Rossa) hanno deciso di attingere oltre il limite possibile al ‘fondo contenzioso’, anziché procedere con un dilazionamento negli anni. Si tratta di una scelta non possibile in quanto il ricorso straordinario oltre misura al “fondo contenzioso” (che è un fondo vincolato accumulato negli anni con gli accantonamenti di bilancio della precedente amministrazione) è previsto dalla legge solo per casi specifici, ovvero provvedimenti per l’emergenza covid o come cofinanziamento per la partecipazione ai bandi del PNRR. Perché lo fanno? Perché pagare le rate su più anni non avrebbe permesso di fare nuovo indebitamento ed avrebbe costretto questa amministrazione ad una gestione finanziaria parsimoniosa. Meglio dunque dal punto di vista di Abonante e della maggioranza di sinistra pagare tutto subito utilizzando i fondi accantonati negli anni precedenti così potranno tornare ad indebitarsi gravando ovviamente sulle spalle degli alessandrini. Ma al di là della questione di legittimità e di indebitamento a me preoccupa molto il fatto di aver utilizzato risorse che sarebbero state utili per cofinanziare progetti su bandi PNRR , requisito indispensabile per partecipare a questi progetti. Noi come faremo? Mi sembra un approccio davvero miope.
Secondo ponte sul fiume Bormida: ora emerge che costerebbe 40 milioni, e non 20. Finirà pure questo nel dimenticatoio?
Queste cifre sono tutte da verificare. Dobbiamo partire dall’idea che è un’opera indispensabile, di cui si parla da vent’anni. Mi auguro che, pur prendendo atto di tutte le valutazioni di Aipo e degli altri esperti, si trovi il modo di procedere. Abbiamo già una copertura di circa 20 milioni compresi i fondi compensativi per il terzo valico che tra l’altro rischiamo di perdere se non dovessimo procedere velocemente. Senza contare che se non si parte con il progetto del ponte ora, rischiamo davvero, prima o poi, di dover fare i conti con una situazione ingestibile. Pensiamo soltanto a quando per emergenze alluvionali l’attuale passaggio sul fiume viene chiuso per poche ore cosa succede: è il caos. Occorre muoversi con lungimiranza ma velocemente.
Sul fronte AMAG, i progetti smart city e comunità energetiche sembrano arenati….
Siamo alle solite: il centro destra ha salvato la multiutility, che nel 2017 versava in condizioni pessime, e ha messo in campo progetti al passo con i tempi, che guardano al futuro. Dalla scorsa estate siamo alla paralisi: il dubbio è che il centro sinistra intenda riprendere in mano il dossier vendita delle reti acqua e gas, già predisposto sul finire del 2016 dall’allora assessore Abonante, insieme all’amministratore delegato dell’epoca Bressan. Ma vendere le reti significa rinunciare all’unico vero valore di cui ancora la città dispone, tramite Amag. Non solo: vendere le reti dell’acqua, bene pubblico, ad un’azienda quotata in Borsa aprirebbe scenari inquietanti. Speriamo non si arrivi a tanto.
Sanità, un’emergenza continua. Non è certamente colpa del sindaco, e tuttavia il primo cittadino è comunque responsabile della salute pubblica: il nuovo ospedale si farà?
Anche qui, l’impressione è che dietro i tanti distinguo ci sia la volontà di mandare all’aria il progetto, già finanziato. E sarebbe grave. Ma l’ospedale si farà se i diversi player del nostro territorio sapranno e vorranno fare squadra in maniera coesa: l’atteggiamento della maggioranza a Palazzo Rosso oggi non fa ben sperare.
Locci, per cinque anni lei è stato Presidente del consiglio comunale, lavorando su trasparenza, comunicazione, centralità dell’organo. Oggi le tocca un compito diverso: che opposizione farete?
Innanzitutto il mio dialogo con l’attuale Presidente Barosini è costante, e mi auguro che importanti conquiste, come la diretta gratuita su youtube delle sedute, con la possibilità di rivedersele anche in differita, rimanga come caposaldo di trasparenza. Vero è che oggi l’attività del consiglio sembra interessare meno di prima sia ai cittadini, sia ai media locali. Sicuro non aiuta il fatto che l’ufficio stampa dell’Ente non segue più il Consiglio Comunale e temo che ci sia una volontà politica in questo finalizzata a dare prossimamente incarichi e soldi a qualche professionista esterno. Ora la trasparenza e la comunicazione dipende soprattutto da noi consiglieri, dalla nostra capacità di proporre i temi in modo concreto, e di coinvolgere la cittadinanza. Per quanto riguarda Fratelli d’Italia ho la fortuna di avere due ottimi colleghi, Priano e Sciaudone, con cui faremo un’opposizione senza sconti, ma anche costruttiva e propositiva: come chi ama Alessandria, e intende tornare a governarla al più presto. Con gli alleati di centro destra peraltro il rapporto è ottimo, e sono certo che faremo un importante lavoro di squadra, per il bene della città.
L’anno prossimo c’è in calendario un election day non da poco, tra comunali, regionali ed europee. Lei sarà della partita nella corsa per Torino, o per Bruxelles?
(sorride, ndr) E’ ancora presto, e anche se qualcuno potrà pensare ad una risposta diplomatica, sono consapevole che aver ricevuto uno straordinario consenso risultando il più votato del centrodestra in Alessandria mi impone di mettermi davvero a disposizione del partito. Certamente però, qualsiasi ruolo mi sarà dato di ricoprire nei prossimi anni, garantisco che il mio obiettivo sarà uno solo: il bene della città di Alessandria. Qui sono nato e cresciuto, qui ho cominciato a fare politica, e qui intendo continuare a vivere: vorrei quindi spendermi al meglio per la nostra comunità. Come, lo vedremo strada facendo.