Amag, nuovo ospedale, aeroclub Bovone: Alessandria e le (troppe) occasioni perdute [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Amag, gestione centrosinistra. I primi sei mesi a Palazzo Rosso da parte del sindaco Abonante e della sua giunta sono stati completamente incolori, a parte la sciagurata scelta di cambiare nome al liceo classico Plana. Chi non fa non falla, pare essere l’approccio della maggioranza in comune ad Alessandria. Ma Amag è storia a parte. Qui lo spoils system (termine che negli scorsi piaceva un sacco a Giovanni Barosini, attuale presidente del consiglio comunale) c’è stato, eccome.

Del resto è pratica legittima, dai tempi del piddino Bassanini: anche se ‘i sinistri’ a livello nazionale trovano immorale che ad applicarlo sia il Governo Meloni. Alla sostituzione dei manager, però, nella multiutility non pare far seguito una grande operatività: anzi, l’unico risultato sin qui prodotto è stato lo stop (speriamo solo rallentamento) dei due principali progetti innovativi: smart city e comunità energetiche. Lo segnala la Lega alessandrina in questa nota. Preoccupazioni direi molto condivisibili. Subito la reazione della maggioranza: “Amag e Smart City, la Lega non si è accorta di essere stata bocciata dagli elettori?” Rileggetevi anche la trasparente relazione di fine mandato di Paolo Arrobbio, Presidente di Amag dal 2018 al 2022. Segnalo al ‘campo largo’ alessandrino che al ballottaggio dello scorso giugno votò il 37,1% degli aventi diritto, quindi se è vero che la giunta Abonante ha vinto legittimamente le elezioni, è altrettanto evidente che gli alessandrini, nella loro maggioranza, hanno bocciato tutta la politica locale, e non solo una parte. Rifletteteci, prima che sia troppo tardi.

Ps: presto riparleremo anche di nuovo Ponte Bormida (costi raddoppiati, opera rinviata sine die, e se ne parla da vent’anni, giunta Scagni) , e di sicurezza idrogeologica ad Alessandria.
Voto: 2

2) Parto da questo articolo, che spero abbiate letto: “Un nuovo ospedale per Alessandria? Aspetta e spera….” In effetti dopo l’annuncio della Regione sulla realizzazione del nuovo ospedale di Alessandria in zona Orti/aeroporto, e la risposta del sindaco Abonante che ha posto ‘paletti’ rispetto all’area scelta (con conseguente coro di pappagalli di sinistra), ora fateci capire che succede.
Si insiste sul serio rischio alluvionale dell’area ex piazza d’Armi, che a noi alessandrini piace chiamare aeroporto, anche se gli aeroporti veri sono cosa un po’ diversa. Da residente non lontana dall’area, insisto e chiedo: perché dopo 28 anni siamo ancora in queste condizioni, e perché in passato il centro sinistra ci ha tranquillizzati, dicendo che eravamo in sicurezza? Nel settembre 2005 ci fu una Delibera della Giunta Scagni che dichiarava che eravamo in sicurezza, riporto il titolo de Il Piccolo del 30 settembre 2005, pag 12:”Fiumi, rischi al minimo”. Veniva presentato lo stato dei lavori dal vicesindaco Giancarlo Cattaneo e dall’assessore ai Lavori Pubblici Enrico Mazzoni. Nell’articolo emerge il bilancio di oltre 10 anni di lavori in vista di futuri insediamenti anche commerciali, e non si parla di costruzioni su palafitte per ciò che riguarda l’area nord Tanaro. Sempre da quella Giunta ho copia di documenti e tra pag.94/95 si legge: Delega Assessorile in materia di Lavori Pubblici (sempre assessore Mazzoni) “Interventi per la salvaguardia del territorio. La sicurezza si pone come priorità assoluta nella definizione del programma d’investimento previsto nel triennio. Gli argini del fiume Tanaro nel tratto cittadino, per i quali l’A.I.PO e il Comune, nei tratti di rispettiva competenza, si stanno adoperando e troveranno a breve conclusione ponendo in sicurezza i cittadini delle zone interessate quali in particolare i quartieri Orti e Osterietta.” Era settembre 2005, diciotto anni fa. A questo punto cito una dichiarazione di questi giorni dei responsabili del Movimento 5 Stelle. tra i pappagalli utili alla “causa” di cui sopra: “È risaputo che la zona Orti è ad altissimo rischio idrogeologico, basta chiederlo ai cittadini che hanno tragicamente vissuto l’alluvione del 94”. Ma allora diteci: mentiva Scagni, o mente Abonante? O magari nel 2005 eravamo in sicurezza, e poi la situazione è di nuovo peggiorata? Eppure nel frattempo si è pure abbattuto un ponte, per sostituirlo con opera più alta e moderna…Quindi era una presa per i fondelli nel 2005, oppure lo è oggi nel 2023? E’ realtà o è una boutade tanto per spaventare noi residenti di quell’area che comprende una parte del quartiere Galimberti e Villaggio Commercianti? Ripeto: perché a distanza di 28 anni siamo messi in queste condizioni? (sempre disposta a consegnare copie di quanto citato nello storico).
Voto: 2

3) L’Aeroclub Bovone ha sette vite come i gatti. Da decine di anni lo si vuol spostare ma rimane sempre là, e questa potrebbe essere una buona notizia per i fans dell’aeroporto alessandrino. Ma andiamo al punto: per avere un nuovo ospedale che sorga nell’area dove ci sono già il pediatrico Cesare Arrigo, il Borsalino, l’elisoccorso, la scuola infermieri, l’Università, il futuro Campus e il Santi Antonio Biagio sarebbe necessario spostare l’aeroporto, con annessa ‘lista della spesa’: “Aeroporto di Alessandria, il sì dell’Enac al trasloco: Il Comune paghi le infrastrutture”. Difficile però che il Comune di Alessandria possa soddisfare la richiesta, date le condizioni delle sue finanze. Oltretutto il Bovone sarà uno dei vertiporti italiani da cui decolleranno e atterreranno i taxi volanti. Prima del 2000 si parlava di spostare il Bovone perché ora si trova tra case e palazzi, non proprio il massimo. All’epoca per l’area si pensava ad un grande parco urbano, con tante attrazioni.
La Giunta Scagni completò l’iter urbanistico con un progetto definitivo di variante strutturale approvato dal Consiglio Comunale per spostare il Bovone, individuando una nuova locazione per la sua realizzazione. Occorreva però l’approvazione della Regione, lo si legge nel volume “Bilancio Sociale 2005” pag.88. Altra notizia del 2015: “Dieci beni dello Stato che tornano al Comune: l’aeroporto diventerà un parco?” Anche questa ipotesi si perse nel nulla. Il Bovone resiste e rimarrà ancora in quell’area per molto tempo. Per un ospedale nuovo ad Alessandria dovremo attendere ancora chissà quanto, e intanto stiamo assistendo al naufragio della sanità.
Voto: 7