Le economie mondiali sono segnate dall’incertezza e dai rischi che tendono a compromettere la crescita dei prossimi mesi. Le previsioni degli industriali alessandrini per il trimestre d’inverno sono tuttavia più ottimistiche di quelle d’autunno, ed è una tendenza che emerge anche a livello regionale.
Lo attestano i risultati della 193a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, che rileva le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre gennaio-marzo 2023.
I principali indici SOP, che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti, sono nel complesso positivi e in recupero rispetto alla precedente indagine. Rilevanti sono i dati in crescita degli ordini totali ed export, positivo e in aumento anche quello della produzione, e in risalita, ma ancora negativo, anche quello redditività. E sono sempre elevati gli indici della propensione ad investire e dell’utilizzo degli impianti.
La rilevazione che riguarda i prezzi evidenzia miglioramenti rispetto al precedente trimestre: il 63% delle imprese prevede un aumento dei prezzi delle materie prime (era l’80%), il 62% prevede aumenti per quelli dell’energia (era il 91%) e il 63% per i costi della logistica (era l’84%).
In dettaglio: la previsione dell’occupazione è a +13 (era +14 nell’ultimo trimestre), quella della produzione è a +13 (era +1), quella degli ordini totali a +10 (era –1), quella degli ordini export a +7 (era zero). Migliora la previsione sulla redditività a –6 (era –28). La previsione di ricorso alla cassa integrazione è formulata dall’8% degli imprenditori intervistati (era il 9%) e sono sempre in maggioranza, al 68% (era l’76%), quelli che prevedono invariata l’occupazione. La propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è sempre alta ed è dichiarata dall’81% degli intervistati (era l’84%), e il grado di utilizzo degli impianti è in cresctia al 79% della capacità (era 76%). Il ritardo negli incassi scende ed è segnalato dal 22% degli imprenditori (era il 29%), e l’indicatore di chi ha lavoro per più di un mese è dichiarato dall’82% degli intervistati (era l’85%).
Per i settori produttivi sono positive le previsioni del metalmeccanico e quelle dell’alimentare, che è soggetto anche alla stagionalità, sono buone quelle della chimica, positive per l’occupazione, mentre sono più pessimistiche quelle della gomma-plastica. Anche il settore dei servizi alle imprese ha previsioni in linea con quelle complessive: occupazione a +4 (era +17), il livello di attività a +4 (era zero), i nuovi ordini da +3 a +4, export da +9 a zero, e redditività positiva.
Anche gli indicatori piemontesi sono buoni e in raffronto quelli di Alessandria sono in maggioranza migliori di quelli registrati complessivamente a livello regionale.
I risultati dell’Indagine Congiunturale, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato novantotto imprese associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, sono stati presentati il 22 dicembre da Laura Coppo, Presidente di Confindustria Alessandria, e dal Direttore, Renzo Gatti.
“Nella nostra nuova indagine congiunturale – spiega Laura Coppo, Presidente di Confindustria Alessandria – con le previsioni per il primo trimestre del 2023 registriamo andamenti nel complesso positivi come avviene, pur in modo meno rilevante, per l’indagine svolta a livello regionale. Intanto, si assestano gli aumenti dei prezzi in atto da oltre un anno e le previsioni sui prezzi delle materie prime, dell’energia e della logistica, comunque ancora non positive, vedono valori meno allarmanti rispetto alle precedenti rilevazioni.
Un elemento positivo che differenzia la nostra provincia è quello delle previsioni sugli ordini, sia totali sia acquisiti dall’estero. Un indice, quello dell’export, in cui alla storica vocazione ai mercati delle nostre imprese si aggiunge il più che positivo andamento della gioielleria valenzana.
Certo, non dobbiamo dimenticare quanto evidenzia la Banca d’Italia nel proprio recente rapporto: ‘Le stime di crescita nelle principali economie sono state riviste al ribasso per il prossimo anno. Il ciclo economico mondiale rimane fortemente condizionato dall’elevata inflazione, dalle difficoltà di approvvigionamento energetico’. Chiaroscuri ribaditi anche dall’ultima analisi del Centro Studi di Confindustria: ‘Cresce il rischio di stagnazione a fine 2022: il prezzo del gas è di nuovo in rialzo e balzano i tassi di interesse. L’industria accusa il colpo, le costruzioni sono in calo, ma reggono i servizi e gli occupati totali continuano a crescere’. Insomma, le imprese nella nostra provincia continuano a mantenere la propria considerevole capacità di competere, sostenuta dalla forza degli ordini, ma il contesto in cui operano resta assai difficile”.
L’indagine congiunturale regionale definisce gli esiti “un clima di attesa improntato alla cautela”. “Per il 2023 – commenta Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte – nel sistema impresa Piemonte gli indicatori sono in linea con i trend di quest’anno, questo anche per la grande eterogeneità delle produzioni e dei settori in cui operano le nostre aziende. Le incertezze e le criticità restano, ma davanti a noi c’è un’occasione per accelerare la trasformazione e le transizioni nella nostra industria. Ciò avverrà se l’utilizzo dei fondi del Pnrr e della programmazione 2021-2027 nei prossimi mesi sarà rapido ed efficace, e riuscirà a coinvolgere il tessuto produttivo piemontese, con un’attenzione particolare alla formazione e all’aggiornamento continuo per studenti, imprese e lavoratori, e che deve essere al centro di una sinergia pubblico-privato”.