Venerdì 2 dicembre 2022 alle ore 18,00 la Canottieri Tanaro di via Vecchia dei Bagliani, 540 ad Alessandria ospiterà la presentazione del libro ‘Agnelli coltelli’, di Gigi Moncalvo.
Modera Fabrizio Priano, Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente, che dialoga con l’autore. Commenta Priano: “Ho il piacere di ospitare nuovamente, presso la nostra Associazione l’amico Gigi MONCALVO, giornalista di razza, scrittore e tanto altro ancora. Gigi è stato il secondo ospite della nostra associazione nel 2014 e già allora fu un grande successo. Questa volta presentiamo il suo nuovo libro, dal titolo Agnelli Coltelli che è l’ultimo di una serie di volumi scritti sulla famiglia Agnelli e che presenta altri documenti inediti e retroscena fino ad ora sconosciuti”
“AGNELLI COLTELLI” di Gigi Moncalvo
John, Lapo, Andrea e quel che resta della “Royal Family”: figure, figurine, passato, presente, storie inedite, documenti, retroscena della lotta senza fine per il nome, il primato e le ricchezze della Dinastia.
SCHEDA DI PRESENTAZIONE
A diciotto anni dalla morte di Gianni Agnelli e a tre della scomparsa di sua moglie, Donna Marella Caracciolo, la “guerra per l’eredità” – e per il gigantesco patrimonio nascosto all’estero, per non pagare le tasse, sia dal defunto che dalla vedova – è ripresa recentemente con una intensità e un’asprezza inattese e inaudite. A fronteggiarsi in questa battaglia che si svolge tra le aule giudiziarie di Ginevra, Milano e Torino, sono una madre e un figlio: Margherita Agnelli, figlia ed erede dell’Avvocato, e John Elkann, il primo dei suoi otto figli che oggi controlla l’Impero, spalleggiato da Lapo e Ginevra. La madre, che aveva denunciato donna Marella qualche mese prima delle sua morte, chiede che gran parte del patrimonio della defunta passi a lei (e non a John indicato dalla nonna come suo erede universale) poiché quei beni appartenevano al padre, le sono stati nascosto con l’inganno e quindi la madre s’è appropriata anche della parte che toccava all’altra erede, cioè Margherita. La “guerra” era già esplosa nel 2003 dopo la scomparsa di Agnelli, e si era conclusa con un Accordo che prevedeva 1,1 miliardi di euro per la figlia, circa 500 milioni e residenze di lusso per la madre (più un vitalizio mensile di 700 mila euro), e una collezione di preziose opere d’arte che oggi vale un paio di miliardi e che, dopo la scomparsa di Marella che aveva l’usufrutto, è passata alla figlia.
Ma, per arrivare a quell’Accordo, di cui la figlia si è pentita denunciando perfino i suoi avvocati (che ottennero 25 milioni di parcella pagata a Singapore), Margherita dovette firmare un “Patto Successorio” in cui rinunciava a diritti ereditari, la “legittima”, che le sarebbero derivati al momento della morte della madre. Ora Margherita chiede l’annullamento di quel Patto Tombale da lei improvvidamente firmato. E ha portato John davanti ai giudici affinché il Tribunale gli ordini di restituire tutto ciò che ha avuto dalla Nonna, ivi comprese le quote che permettono di controllare tutte le aziende (Dicembre, Exor, Accomandita Giovanni Agnelli, Ferrari, FCA, Stellantis, Juventus, Iveco).
Il libro ha per filo conduttore una trama avvincente che si dipana attraverso testimonianze, ricostruzioni, indagini giudiziarie e, soprattutto, documenti inediti. E’ una storia appassionante in cui vengono narrate le origini e i motivi di una lotta incredibile all’interno di una famiglia spaccata e divisa in nome del denaro e del potere. Una storia intrecciata di aspetti, sospetti, gelosie, mancanza di sentimenti e vicende apparentemente impensabili e che vengono portate alla luce senza censure e senza riguardi. I protagonisti sono tanti. Una madre (Marella) che “accoltella” alle spalle una figlia (Margherita). Un figlio (John Elkann) che “pugnala” alla schiena la propria madre. Una figlia (Margherita) che ricambia questi colpi bassi, denuncia la propria madre e la porta in tribunale perché la considera “complice” e “mandante” di coloro che lei ritiene l’abbiano derubata di gran parte dell’eredità del padre. E’ la storia di una madre (Margherita) che non parla col proprio figlio primogenito da oltre quindici anni e, quando finalmente stanno per incontrarsi, entrambi pongono come condizione la presenza dei rispettivi. Uno “strappo” che riguarda anche vicende familiari delicate. Come il giorno in cui la madre viene a sapere solo per caso e solo grazie ad estranei, che il suo secondogenito (Lapo) è finito in overdose ed è ricoverato in coma in ospedale. Oppure il caso di Maria de Pahlen, la primogenita del secondo matrimonio di Margherita, cui la madre ha portato via i suoi due primi due bambini (Anastasja Marella e Serghiey), costringendola per anni a subire estenuanti e umilianti processi in Svizzera (di cui per la prima volta vengono pubblicate le carte). C’è anche la storia di un aspirante “giovin signore” (Lapo) che entra ed esce frequentemente da “rehab” (centri di riabilitazione) in varie parti del mondo per cercare di risolvere i suoi numerosi problemi e, al tempo stesso, viene considerato un “esempio” e un “mito” dai giovani. Passando per il Vaticano che, attraverso l’“Obolo di San Pietro”, finanzia l’azienda di occhiali di Lapo.
Nulla viene tralasciato in questo grande affresco degno di una lunga serie televisiva, a cominciare dalla storia del Fondatore, il Senatore Giovanni Agnelli (processato per aver portato via l’azienda ai soci), passando per Gianni (i suoi amori e la sua vita tra barche, viaggi, vacanze), fino ad arrivare a John, il primo degli otto nipoti che – in nome di un “viatico del nonno (“si comanda uno solo alla volta e non deve mai essere una donna”) – si è auto-proclamato capo-famiglia e ha assunto il comando dell’Impero, guidato dai due “Richelieu”, Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens – senza che, da nessuna parte, il nonno avesse previsto e disposto apertamente una simile eventualità.
L’AUTORE
Gigi Moncalvo è autore dei libri-controcorrente “Agnelli Segreti”, “I Lupi e gli Agnelli”, “I Caracciolo”, ricchi di documentazione e di retroscena sui “peccati” nascosti di quella che è stata definita “l’ultima Famiglia Reale italiana”. Nella sua carriera giornalistica ha lavorato al “Corriere della Sera” e al “Giorno”. In televisione è stato inviato speciale per le reti Fininvest-Mediaset, autore di numerosi reportage dall’estero e conduttore di molti programmi. E’ stato dirigente di Raidue e ha condotto “Confronti”, in onda il venerdì sera. Ora si occupa di ideare format tv e dirigere media-training per dirigenti d’azienda. Vive in campagna nelle colline del Monferrato tra Piemonte e Liguria. www.gigimoncalvo.com
Gigi MONCALVO è un giornalista, conduttore tv, autore di libri e programmi tv, esperto in media-training, consulente per progetti e strategie di comunicazione.
Laureatosi in Scienze Politiche ha cominciato la sua carriera giornalistica al “Secolo XIX” di Genova. Dopo una breve parentesi a Milano al “Corriere d’Informazione”, nel 1976 è stato assunto da Piero Ottone al “Corriere della Sera”. Dopo sette anni, Moncalvo ha scelto una parentesi televisiva di due anni presso “Fininvest”, tornando poi alla carta stampata assunto da Guglielmo Zucconi al “Giorno”.
Sul versante tv la sua carriera si è sviluppata tra il 1985 al 2002 (l’ha interrotta per un breve ritorno alla carta stampata con la direzione del quotidiano “La Padania”). In TV ha partecipato alla nascita dei primi programmi giornalistici del gruppo Fininvest, guidando con Vittorio Buttafava ed Emilio Carelli, un pool di giornalisti che assistevano Indro Montanelli, Giorgio Bocca, Arrigo Levi, Guglielmo Zucconi, Jas Gawronsky. Ha realizzato importanti interviste (Margaret Thatcher, il colonnello Gheddafi, Michail Gorbaciov, Boris Eltsin, il premio Nobel, Sacharov). Ha realizzato reportage nelle zone “calde” del mondo (Libano, ex-Jugoslavia, Afghanistan, Libia, Cambogia, Ciad).
E’ stato il primo giornalista non sovietico a entrare con la sua troupe all’interno della Centrale nucleare di Chernobyl dopo l’esplosione. Nel 1988 Fininvest gli ha assegnato l’incarico di inviato speciale in URSS per seguire le vicende di Gorbaciov. In quel periodo ha realizzato importanti reportage, non solo nell’ex Unione Sovietica, ma anche per tre volte durante la guerra in Afghanistan.
Nel 1990 è stato chiamato a condurre “Canale 5 News” – l’antesignano del TG5 – alternandosi con Lamberto Sposini, Cristina Parodi e Alessandro Cecchi Paone. L’anno dopo, Mike Bongiorno, lo ha nominato responsabile dei collegamenti e dei reportage dall’estero per la trasmissione “Telemike”, quella che nella storia di Canale 5 ha avuto il più alto indice di ascolto.
Ha lavorato anche in alcune TV private nazionali. Nel 2004 è stato chiamato in RAI come dirigente del Settore Informazione di Raidue. Dal 2004 al 2008 ha condotto “Confronti”, un programma di politica in onda tutti i venerdì sera su Raidue.
Tra i suoi quindici libri ricordiamo le biografie di De Mita, Pannella, Di Pietro, Segni, e gli ancor più recenti volumi dedicati alla saga della Famiglia Agnelli: “I Lupi & gli Agnelli”, “Agnelli Segreti” e “I Caracciolo”.