10 al Gruppo Gavio, al fianco dei lavoratori. Rio Lovassina: la Lega stanziò 15 milioni di euro, ora tocca alla giunta Abonante realizzare i lavori di messa in sicurezza [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) Una bella notizia: “Tortona. Gruppo Gavio, bonus ai dipendenti di circa 1 milione di euro”. Un’iniziativa di welfare che coinvolge circa 3.000 lavoratori. Ho grande ammirazione per quegli imprenditori che considerano i loro dipendenti persone e non numeri, collaboratori di cui riconoscere il valore umano, e di cui comprendere le difficoltà. Imprenditori che fanno gesti come quello del Gruppo Gavio, in un momento di grande difficoltà per i lavoratori e le loro famiglie, vanno apprezzati. So bene che ci sono aziende in forte difficoltà, che simili iniziative non se le possono permettere. Ma per fortuna c’è anche chi si muove a sostegno del potere di acquisto degli italiani che vivono di stipendio, in un paese in cui manca, dai tempi della scala mobile, un adeguamento meccanismo di adeguamento dei salari e degli stipendi all’inflazione. Un gesto di solidarietà importante quello del Gruppo Gavio, a cui va tutta la mia approvazione.
Voto: 10

2) Si torna a parlare del rio Lovassina, con un aggiornamento sui lavori in corso: “Rio Lovassina, tra un mese finiti i lavori del 1^ lotto a Spinetta. Nel 2023 la vasca di laminazione a Litta”. La buona notizia è che il primo lotto sta per essere concluso entro fine anno, i lotti sono quattro, quindi con la tempistica tipica nazionale regolamentata dalla burocrazia si suppone che per mettere le parola fine al progetto ci vorranno anni, anche se vorrei sbagliarmi. Dopo anni di totale disinteresse da parte di tutti i responsabili rispetto alla grave situazione idraulica a Spinetta Marengo (l’approvazione di uno studio idrogeologico parte dalla Regione Piemonte nell’ottobre 2000, ossia 22 anni fa!!), nel 2014 fu redatto un progetto preliminare, inserito nella richiesta di finanziamento nell’ambito del repertorio nazionale di interventi a difesa del suolo. A dicembre 2017 l’amministrazione Cuttica di Revigliasco chiese l’integrazione della pratica, con la fornitura del progetto definitivo, e un anno dopo, nel giugno 2018, ci fu la redazione del progetto definitivo, finanziato con 48 mila euro stanziati dallo stesso Comune di Alessandria. Il merito dell’amministrazione Cuttica, in stretta sinergia con la Regione Piemonte e grazie all’impegno dell’on. Molinari in Parlamento, è stato quello di ottenere, nel 2021, un finanziamento di ben 15 milioni di euro con i quali risolvere in maniera definitiva il problema della messa in sicurezza del Rio, che scorre da Novi a Spinetta, e che da decenni è una costante ‘spina nel fianco’ per gli abitanti del sobborgo alessandrino. Ora tocca all’amministrazione Abonante portare avanti il secondo lotto, considerato che la Regione ha individuato il Comune di Alessandria come capofila e stazione appaltante dei lavori, che toccheranno anche i Comuni di Frugarolo e Bosco Marengo. Frugarolo ha già dato l’ok sui lavori del secondo lotto: “Il comune di Frugarolo aderisce al progetto di messa in sicurezza del Rio Lovassina”.

Il crono programma dei quattro lotti: il primo lotto, pari a 1.2 milioni di euro (finanziati dal Ministero dell’Interno), si concentrerà sui lavori del tratto del Rio intubato nella zona di Spinetta Marengo. Il secondo lotto, pari a 2.6 milioni di euro, riguarderà la vasca di laminazione a monte di Spinetta, il terzo lotto per 5.8 milioni di euro, sarà il bypass per dirottare una parte dell’afflusso del Rio, quella in eccedenza nel reticolo che scaricherà direttamente nella Bormida, mentre il quarto sarà una seconda vasca di accumulo e laminazione a monte di tutto il sistema, del valore di 6.8 milioni di euro. Si spera che tra la realizzazione di un lotto e l’altro non trascorrano anni: c’è anche l’incognita Ferrovie dello Stato, che dovrà dare il via libera rispetto ad una serie di interventi.
Voto: 7

3) Ho da sempre una passione per la storia medioevale, con la sua architettura gotica, i castelli, i cavalieri e i Templari. I Templari sono i custodi di tutto il fascino e il mistero del medioevo, non c’è leggenda che non li veda parte in causa. Ci racconta la storia che l’Ordine dei Templari era ricchissimo, le numerose donazioni lasciate in eredità a questo Ordine, considerato il baluardo della difesa della cristianità, insieme ai privilegi garantiti dalla bolla papale del 1139, permise loro di accumulare un ingente patrimonio. Oltre a difendere i pellegrini in Terra Santa, i Templari si occupavano di una molteplicità di iniziative e il loro Ordine divenne un centro di potere finanziario e militare. I Templari costruirono ospedali, possedevano castelli, amministravano territori e prestavano denaro ai sovrani. Arrivo al cuore della pagella, che è questa notizia straordinaria: “Cinquecento monete: il prestito che il Papa chiese per fondare Alessandria”. Papa Alessandro III, al secolo Rolando Bandinelli (fu Papa dal 1159 fino alla sua morte nel 1181), chiese un prestito di 500 monete per fondare la nostra città che in suo onore nel 1168 assunse il nome di Alessandria. Questa scoperta è una vera novità per la storia di Alessandria, e ci ci viene data da Fernando Caputi, fondatore e direttore del Cisrei. L’antico documento di credito fu ritrovato negli archivi segreti nella Biblioteca Universitaria di Parigi nel XIV secolo da Jacopo Caetani degli Stefaneschi, che la riportò in copia nel suo Opus Metricum II. È venuta alla luce grazie a un minuzioso lavoro di ricerca portato avanti dagli studiosi Medievisti della Sorbona di Parigi e dell’Università di Lione, che collaborano con il Cisrei. Il contenuto dell’atto recita così: «Io, Alessandro III, nella pienezza dei suoi doveri e consapevole dell’importanza della sua Chiesa, data la necessità di tutelare il terri torio scelto dalla Lega Lombarda per formare la città di Civitas Nova tra il Tanaro e la Bormida e per popolare la zona e fortificarla, oggi riceve la somma di cinquecento monete d’oro dal Maestro Templare Bertrand de Blanchefort per contribuire alla fondazione, incentivando la riunione dei borghi Gamondium, Bergolium, Roboretum e Marengo. Venezia primo Ottobre, nell’anno del Signore 1167» . Ritengo eccezionale questa scoperta, e chissà in giro per l’Europa quanti altri documenti raccontano di Alessandria. La curiosità mi porta pure a pensare a quanto ammontavano gli interessi sulle 500 monete prestate, e se il prestito fu restituito. Proprio perché potenti, ricchi e temuti, i Templari finiranno sul rogo, ma la loro leggenda attraverserà indenne secoli con il suo inquietante carico di misteri. Rimane una bella scoperta.
Voto: 9