di Graziella Zaccone Languzzi
1) Al sindaco Abonante una sufficienza di incoraggiamento per le buone intenzioni espresse in questo articolo: “Abonante: Con la piena dei due fiumi tutta Alessandria si allagherebbe. Servono 20 milioni di € per gli argini”. I rischi alluvionali sono una materia che mi sta a cuore, e per quel che mi risulta è raro che un sindaco tratti l’argomento sicurezza specificamente in tema idrogeologico. Speriamo quindi che strada facendo per Alessandria, città tra due fiumi e quindi certamente ‘a rischio’, ci siano riscontri concreti, e non solo appelli generici, in attesa della prossima alluvione. Fornisco un’informazione: un po’ di studi sono già stati fatti sulla Bormida, l’AIPO eseguì tra il 13/14 aprile 2010 (da Comunicato AIPO n.14 del 09 aprile 2010) sull’argine in località Spinetta Marengo un test sperimentale per simulare, in scala, una piena significativa del fiume e verificare il grado di infiltrazione negli argini. L’obiettivo era arrivare ad una più efficace progettazione delle “eventuali” opere di difesa idraulica.
Non so se nei dodici anni trascorsi i risultati di tale test hanno prodotto lavori effettivi o se sono rimasti in un cassetto, se è così anche dopo anni il Test potrebbe divenire ancora utile. Si legge che per gli argini occorrono 20 milioni di euro, ricordo che PAM come capitolo sicurezza idrogeologica si sarebbe fatta carico delle opere idrauliche già progettate e inoltrate ad AIPO , che a sua volta aveva dato parere positivo. La zona è vicino alla tangenziale che costituisce l’argine, i fornici sono varchi che vanno gestiti, queste arginature rappresenterebbero un aspetto importante, per questo AIPO avrebbe chiesto maggiori cautele per mettere in sicurezza il nodo idraulico del fiume Bormida in caso di portate di piena maggiori, decidendo di alzare l’asticella con maggior garanzie a difesa della città e per la tenuta della tangenziale. Per questo è stata chiesta a PAM “un’opera che avrebbe dovuto comunque essere realizzata, perché senza l’apporto di Pam, non ci sarebbero i fondi.”
Partiamo male. Mancano i fondi, lo dice l’AIPO, e PAM i fondi li avrebbe messi, ma si sa per qualcuno è meglio un vasto campo di papaveri. Ora vediamo se il sindaco Abonante riuscirà ad ottenere i finanziamenti per mettere in sicurezza la parte di Alessandria vicino alla Bormida, e a realizzare il secondo ponte (già progettato e finanziato) per dare un servizio territoriale ed evitare la svalutazione dei fondi già a disposizione.
Voto: 6
2) Alessandria è risultata terz’ultima nella classifica annuale di Legambiente: “Ecosistema urbano, Alessandria è al terzultimo posto”.
Nella classifica Ecosistema urbano di Legambiente che valuta le performance ambientali delle città italiane, Alessandria si piazza al 103esimo posto su 105 province (era al 102esmimo un anno fa), ed è sotto la media in tutti gli indici ecologici, e peggiore rispetto allo scorso anno nella qualità dell’aria. Domanda: ma è possibile che da tempo questa città sia nel “mirino” di questa associazione ambientalista, ed è mai possibile che sia l’unica città peggiore nell’elenco che viene fatto a pag. 15 di questa relazione? Vorrei comprendere meglio i criteri di ponderazione e classificazione, e se esistano strumenti che verificano i dati raccolti, come vengono raccolti e da chi. Come San Tommaso i dubbi mi vengono, e vi sono motivi ben precisi tornando al passato: il 19 febbraio 2006 l’articolo su La Stampa a pag.44, Sezione di Alessandria: “Classifica Legambiente “Fiumi sicuri” alla città di Alessandria un 9 per l’impegno”. Alessandria si vide assegnare da Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile il primo posto tra i capoluoghi di provincia nell’impegno contro i rischi idrogeologici. Era il risultato di “Ecosistema rischio 2005”, monitoraggio sulle azioni dei Comuni italiani per la mitigazione del rischio idrogeologico e la nostra città aveva meritato un 9. Questa notizia ci lasciò perplessi, sbigottiti, increduli per i risultati pubblicati da Legambiente e per le dichiarazioni della giunta di centro sinistra del tempo. Un risultato che distorceva l’effettiva realtà della situazione della messa in sicurezza della nostra città. La giunta del tempo di fronte alla notizia fece questa dichiarazione agli organi di informazione locale: “E’ stato premiato il nostro lavoro, un riconoscimento che ci deve indurre a proseguire con lo stesso impegno” . Ma quale impegno se ancora adesso, a distanza di sedici anni da quel 2006, alla città sui due fiumi principali mancano opere e manutenzione per completare in buona parte la sicurezza?
I Comitati alessandrini del tempo contestarono con lettera inviata il 19/02/2006 (prot.n.0206/SRI) a diverse istituzioni preposte nazionali, regionali e direttamente a Legambiente Direzione Nazionale il risultato del monitoraggio, sia in merito al metodo che nel contenuto, confutando punto per punto i quattro settori presi in considerazione e denunciando le gravi inadempienze e i ritardi ancor esistenti, che non erano pochi. Quella “bandiera blu” assegnata da Legambiente non ha mai sventolato su Alessandria, e la città non meritava tale voto e riconoscimento. Ho voluto ricordare questo particolare per far comprendere i miei dubbi: come è possibile che la nostra città sia stata valutata talmente negativamente da relegarla al 103° posto?
Voto: 0
3) La stagione invernale è cominciata, e anche con un pallido sole fa già un freddo cane, un freddo che entra nelle ossa specialmente se si è anziani, persone in condizioni di salute precarie, neonati. Ma il peggio deve ancora venire, e dovremo adeguarci a vivere e lavorare a 19 gradi. A sentire gli amministratori di condominio, tra regole e divieti, pare di vivere in uno stato di polizia. Cosa succede se non si abbassa la temperatura dei termosifoni a 19 gradi quest’inverno? Scatteranno (in teoria: come possano riusirci davvero è altro paio di maniche) i controlli da parte della Polizia locale o Guardia di Finanza. Il proprietario, l’affittuario, l’amministratore del condominio o eventuale soggetto terzo responsabile dell’immobile che non mantiene in esercizio gli impianti di riscaldamento alle condizioni imposte, e non rispetta il regolamento governativo, è punito con una sanzione amministrativa da 500 euro a 3.000 euro. Questo almeno è il piano varato dal ministro Cingolani, Governo Draghi (ora consulente nel governo Meloni) con lo lo scopo di risparmiare gas. Il Governo Draghi se ne è infischiato bellamente di ciò che stava per accadere, visto che gli aumenti sono iniziati già l’anno scorso. Da febbraio poi, con il conflitto tra Russia e Ucraina, la situazione si è fatta seria, e gli effetti boomerang delle sanzioni europee alla Russia li stiamo subendo noi. Nel secondo semestre 2021 il Governo italiano non ha avuto l’acume di impegnarsi con l’Europa per una protezione dalla speculazione in atto.
I governi europei hanno permesso agli speculatori di riempirsi le tasche oltremisura a nostro discapito, e i conguagli sulla stagione precedente sono stati il primo segnale del caro energia in corso.
Qui dieci risposte fornite a «Il Sole 24 Ore» dall’ Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). “Riscaldamento in condominio: a chi spettano i controlli su temperature e orari”. Si spera che il Governo Meloni modifichi l’assurdità delle decisioni prese dal governo Draghi in merito a ore e gradi di calore, e che vi sia una regola al tetto del prezzo del gas in modo che tutti possano pagare. Sulla politica nazionale che per dieci dieci anni ha governato il nostro paese stendo un velo pietoso.
Voto: 2