Daniele Poggio (Lega): “Avanti tutta su logistica e sanità, e restituiamo alle Province centralità e risorse”. E nel 2023 alla Festa di Capriata d’Orba…..

di Ettore Grassano

“La vicenda del PNRR sta mostrando ancora una volta quanto sia strategico il ruolo delle Province: su questo fronte, come su altri, senza il coordinamento e la consulenza di Palazzo Ghilini è completamente impossibile per tanti piccoli comuni presentare progetti finanziabili. Per questo la Lega ritiene fondamentale restituire alle Province il loro ruolo, e naturalmente le risorse necessarie per operare”. Giovanni Battista Poggio, per tutti Daniele, esperienza come amministratore locale ne ha parecchia, ed è stato in passato apprezzato sindaco del suo paese, Capriata d’Orba, dove oggi è consigliere comunale. Ma, soprattutto, Poggio è da tre anni e mezzo consigliere regionale, oltre che segretario provinciale della Lega (“in scadenza: entro fine anno si dovrebbe tenere il congresso, e abbiamo diversi candidati di assoluto valore”). Con lui proviamo a fare il punto sulle esigenze della nostra provincia, e a capire cosa ci attende nel 2023.

Consigliere Poggio, non possiamo che partire da un commento sullo scenario nazionale: il nuovo Governo Meloni ha davanti a sé emergenze non di poco conto. Ce la farà?
Io credo di sì, e soprattutto percepisco un clima positivo, anche da parte di tante persone comuni che non hanno votato il centro destra, ma hanno ben compreso che il momento è serio, e chi ha vinto le elezioni deve poter governare, per il bene di tutti. Non percepisco più, se non in frange marginali e in qualche giornale iper schierato, quel clima di odio che pure in passato è stato scatenato, in occasione di vittorie del centro destra.

La Lega ha Ministeri di peso, ma forse il rammarico di un risultato elettorale non esaltante…
C’era da aspettarselo: per senso di responsabilità la Lega ha sostenuto negli ultimi due anni il Governo Draghi, cercando di condizionarlo positivamente dall’interno, o almeno di limitare i danni di certe scelte di sinistra. Ovviamente ha pagato di più la strategia di opposizione di Fratelli d’Italia, ma oggi l’importante è che il Governo di centro destra sia unito, e faccia scelte importanti per il Paese. A casa nostra, soprattutto grazie al lavoro del nostro capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, i risultati elettorali della Lega sono stati migliori di un paio di punti percentuali rispetto a molte altre realtà anche lombarde o venete, e questo qualcosa significa.

Appunto, guardiamo alla situazione di casa nostra: di cosa ha bisogno oggi la provincia di Alessandria per guardare con ottimismo al futuro, nonostante l’emergenza?
E’ sacrosanto affrontare i problemi quotidiani, soprattutto dei più deboli, che con l’inverno alle porte significa soprattutto costi dell’energia, e delle materie prime, e lavoro. Però non bisogna smettere di muoversi in prospettiva, creando le condizioni per un nuovo sviluppo. Sanità e logistica erano le priorità un anno fa, e lo sono tutt’ora. Credo che la sintonia di orientamento politico tra il Governo e le regioni del Nord, tra cui il Piemonte, potrà accelerare positivamente certi processi.

La provincia di Alessandria sta davvero diventando uno snodo fondamentale della logistica del nord ovest, e snodo essenziale anche per i corridoi europei?
Ne ha le potenzialità, e tutti i progetti in corso d’opera, dal terzo valico agli insediamenti agevolati dalla creazione a casa nostra, negli anni scorsi, delle Zone Logistiche Semplificate grazie all’intervento dell’on. Molinari stanno andando in questa direzione. Mi auguro anche che il piano di rilancio dello scalo merci di Alessandria non subisca rallentamenti a causa del cambio di colore politico del comune capoluogo: lo dico perché purtroppo è già successo, per tutta la durata del Governo Conte 2 (maggioranza centro sinistra + 5 Stelle, ndr), quindi meglio vigilare. Ma in realtà quella della logistica è una grande partita per tutta la nostra provincia: una sfida da vincere per i nostri figli e nipoti.

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Consigliere Poggio, circa l’80% del bilancio della Regione va in sanità: ovvio che sia una priorità. Qui da noi come va?
La riorganizzazione avviata in questi anni sconta ancora qualche ritardo sulle liste di attesa, vivendo in un piccolo paese parlo con le persone, che mi raccontano le loro esperienze personali. Ma proprio perché mi piace ascoltare e confrontarmi, e anche per esperienza personale di questi anni, credo di poter dire che la sanità pubblica alessandrina mediamente funziona, al di là di singoli episodi. Certo, anche qui la grande sfida è quella dell’innovazione, e la giunta Cirio ha fatto passi importanti. I 300 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Alessandria ci sono, ed è stata individuata un’area logistica facilmente raggiungibile con la tangenziale da tutta la provincia. Nella stessa zona nascerà peraltro anche il campus universitario, con la facoltà di Medicina: chiaramente si tratta di un progetto intelligente e coordinato, che mi auguro possa procedere senza intoppi. Anche se naturalmente, per tante ragioni, la realizzazione delle opere pubbliche nel nostro paese troppo rapida non riesce mai ad esserlo…

A proposito di opere pubbliche, poche settimane a Capriata d’Orba avete inaugurato il nuovo ponte: siete soddisfatti?
E’ un’opera fondamentale, molto solida, assai più strutturata del ponte precedente. C’è voluta un’alluvione per creare le condizioni per realizzarla, ma adesso c’è, e sarà utilissima per tutti, nei prossimi decenni. In verità mi piacerebbe anche riuscire a trovare le risorse per migliorare l’area del campo sportivo di Capriata, ne sto parlando con l’assessore regionale Ricca, che è stato recentemente nostro ospite per visionare la situazione. L’idea c’è, speriamo di trovare presto anche i finanziamenti.

Capriata d’Orba è sempre nel suo cuore, insomma: non è che prima o poi tornerà a fare il sindaco?
(sorride divertito, ndr) Ma chi lo sa. Per ora sono ben lieto di dare una mano al sindaco, Maria Cristina Dameri, e alla giunta, per quanto posso. Capriata è casa mia, e siamo una bella comunità, molto coesa.

Lì avete anche una Festa della Lega con i fiocchi, decisamente storica: nel 2022 siete ripartiti dopo due anni di stop pandemia. Ora avanti tutta?
Certamente sì: l’importante quest’anno era riaccendere i motori, e l’entusiasmo dei tanti volontari che sono l’anima della festa. Poi naturalmente gli anni passano per tutti, qualcuno del nucleo storico non c’è più, qualcun altro è comprensibilmente stanco: ma ci sono tanti ragazzi e ragazze, per cui stiamo gestendo anche il giusto rinnovamento generazionale. Ma soprattutto, questa è una promessa, nel 2023 tornerà il nostro spettacolare fritto misto. Perché la Festa della Lega è politica, confronti, dibattiti, ma anche ottimo cibo, e voglia di stare insieme. Non abbiamo ancora fissato le date, ma la Festa sarà come sempre da fine luglio alla prima decade di agosto.