Curare le pazienti nel rispetto di protocolli procedurali in vigore e con protocolli sperimentali approvati, passare dall’autoreferenzialità alla logica della condivisione, offrire omogeneità e continuità dei percorsi di cura, ridurre il rischio clinico, ottimizzare le risorse, incrementare l’efficacia, l’efficienza e l’appropriatezza dei servizi offerti, ridurre la migrazione sanitaria, intraprendere iniziative condivise di aggiornamento e ricerca e condividere in rete dati e indicatori.
Sono numerosi i vantaggi dell’approccio multidisciplinare alla cura del tumore al seno al fine di migliorare la presa in carico della donna che diviene a 360° e ancora più personalizzata.
“Nel mese di ottobre, dedicato alla lotta contro il tumore al seno – spiega la Dr.ssa Paola Franzone, Direttore di Radioterapia Oncologica dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria – è importante sottolineare come all’interno del nostro Ospedale questa patologia venga affrontata attraverso il Gruppo Interdisciplinare Cure (GIC) che nei primi 8 mesi del 2022 ha compiuto 295 consulti, con un trend in crescita rispetto al 2021 durante il quale erano stati complessivamente 367. Un’attività di rilievo quindi dovuta anche all’incremento degli interventi chirurgici in seguito alla costruzione di un’unità di Chirurgia Senologica, coordinata dal dottor Carlo Vecchio che ricordiamo con affetto e ora raccolta dei suoi collaboratori. Le operazioni infatti sono passate da 97 nel 2020 a 180 nel 2021, fino a 150 nei primi 9 mesi del 2022”.
Al GIC sui tumori della mammella dell’Ospedale di Alessandria, coordinato dalla Dr.ssa Franzone, vede quindi la partecipazione di numerosi professionisti appartenenti alle diverse discipline che concorrono al percorso diagnostico-terapeutico di questa malattia: Chirurgia Senologica, Chirurgia Plastica, Oncologia, Radiologia, Anatomia Patologica, Medicina Nucleare Radioterapia, Psicologia, Medicina Fisica e Riabilitazione. Vi aderisce inoltre un referente infermieristico dedicato alla guida della paziente nel suo percorso, soprattutto per quanto concerne la gestione degli appuntamenti per visite specialistiche o esami diagnostici, coadiuvato dal personale del CAS. “Gli incontri, della durata di almeno un’ora, – aggiunge la Responsabile – sono settimanali e costituiscono l’occasione per discutere le condizioni delle pazienti e assumere le decisioni terapeutiche sulle nuove diagnosi e sul dato anatomo-patologico post-chirurgico. Eseguiamo inoltre rivalutazioni e proposte terapeutiche dopo la terapia neoadiuvante e in caso di progressioni di malattia”.
Ad oggi il tumore al seno ancora rappresenta in Italia la forma di neoplasia più frequente tra le donne, colpendo una donna su 8 nell’arco della vita, ed è il più diagnosticato in tutte le fasce di età: sino a 49 anni (41%), tra 50-69 anni (35%) e oltre i 70 anni (21%). Si stima infatti che in Italia in un anno vengano diagnosticati 50.000 nuovi casi di tumore mammario e complessivamente oltre 800.000 donne nel nostro Paese vivono con una pregressa diagnosi di tumore del seno. Ecco perché è importante continuare a fare ricerca su questo tema: “Nella nostra Azienda Ospedaliera – termina Paola Franzone – vi sono diversi studi clinici attivi, condotti grazie al coordinamento del DAIRI, alcuni dei quali sull’utilizzo di nuovi farmaci biologici che stanno dimostrando grande utilità nella terapia delle forme sia iniziali sia avanzate di tumore al seno”.