Hanno trovato una nuova casa i campioni biologici raccolti dai professionisti dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria allo scopo di favorire la ricerca a livello internazionale e migliorare così sempre di più la salute pubblica.
Sono infatti stati inaugurati, al termine di lavori strutturali durati dal maggio 2021 al maggio 2022, i nuovi locali di Alessandria Biobank, ovvero un’unità di servizio senza scopo di lucro, finalizzata a raccolta, processazione, conservazione e distribuzione di campioni biologici umani e di dati ad essi collegati, per ricerca e diagnosi.
“Si tratta di un nuovo capitolo della storia di questa struttura – spiega Roberta Libener, dirigente biologa del Centro Raccolta Materiale Biologico – nata nel giugno del 1989 dall’idea dell’allora direttore dell’Anatomia Patologica, il dott. Pier Giacomo Betta a cui oggi è intitolata, di stoccare il primo campione biologico di mesotelioma. Dopo essere stata riconosciuta come Centro di Riferimento Regionale per la raccolta di dati biologico-clinici e di materiale biologico relativi al Mesotelioma Maligno, a seguito dell’intensa e continua attività di biobancaggio, nel 2016 il Centro Raccolta Materiale Biologico (CRMB) è stato istituito come articolazione funzionale dell’Infrastruttura Ricerca Formazione e Innovazione all’interno del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI) diretto dal Dr. Antonio Maconi.
Un ringraziamento al dottor Roberto Guaschino, già direttore della struttura che ci ha accompagnato in questo iter e alla Fondazione Buzzi, che con una visione non scontata ha sostenuto l’avvio di una linea dedicata al mesotelioma fin dal 2011 e che nel corso di questi anni sostiene con costanza l’Azienda Ospedaliera”.
All’interno di Alessandria Biobank si collocano tre settori: la Banca Biologica del Mesotelioma Maligno (BB-MM), istituita nel 2005, ad oggi contiene campioni di 911 pazienti di cui 546 Mesoteliomi (417 epitelioidi; 83 bifasici e 46 sarcomatoidi) e 365 di altra patologia pleuro polmonare; la Biobanca del carcinoma mammario, ufficializzata nel 2021, conta 42 biopsie conservate e 82 campioni registrati su RedCap; il Biorepository, istituito nel 2016 per garantire elevati livelli di qualità e sicurezza in ambito di stoccaggio e conservazione dei campioni biologici ai fini di ricerca, ha all’attivo 40 studi e raccoglie 1013 campioni di pazienti con patologie onco-ematologiche.
“La Biobanca è una delle colonne portanti che permettono di condurre una ricerca di qualità all’interno del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione dell’Azienda Ospedaliera – afferma Antonio Maconi, Direttore DAIRI – Ha una storia lunga ma negli ultimi anni ha avuto importanti riconoscimenti a livello scientifico, entrando a far parte di network nazionali e internazionali: un’ulteriore garanzia per i pazienti che decidono di donare i loro campioni biologici per permettere di sviluppare la ricerca. Alessandria Biobank ricopre quindi un ruolo strategico fondamentale anche ai fini del riconoscimento IRCCS perchè si tratta di una struttura unica in Piemonte che consente di dialogare con i ricercatori di tutto il mondo”.
Le attività di biobanking e la strutturazione di Alessandria Biobank hanno rappresentato, e continuano a rappresentare, un ponte tra la ricerca biomedica, lo sviluppo della medicina personalizzata ed il management sanitario nonché uno strumento importantissimo per il miglioramento della salute pubblica, che vede le singole persone come forza motrice di ogni iniziativa. Il processo di standardizzazione che vede coinvolta la biobanca, la sua appartenenza a reti internazionali, ed il contributo che apporta alla ricerca biomedica la rendono uno strumento prezioso per il ruolo dell’Azienda Ospedaliera nel beneficio alla salute pubblica. Numerosi sono infatti i messaggi di congratulazioni e di augurio giunti dai rappresentanti delle reti nazionali ed europee di cui fa parte Alessandria Biobank, perché il risultato raggiunto con l’inaugurazione è un risultato in primis per l’Ospedale di Alessandria ma anche per l’intera rete delle biobanche che così continua a crescere.
L’inaugurazione ha visto i saluti istituzionali del Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante e del Rettore dell’Università del Piemonte Orientale Giancarlo Avanzi: il primo ha manifestato la massima vicinanza all’Azienda Ospedaliera e gratitudine per il miglioramento delle cure realizzato per la comunità. Il Magnifico Rettore ha invece sottolineato l’importanza della integrazione tra la Biobanca dell’UPO che vedrà una importante acquisizione di dati epidemiologici e AlessandriaBiobank quale ulteriore elemento di sinergia tra le due realtà.
La senatrice Boldi ha invece inquadrato il ruolo della biobanca all’interno della revisione del percorso normativo sugli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico: “Abbiamo assistito in questi anni ad uno sviluppo enorme delle scienze biomediche. Quando è stata presentata nel 2009 la prima biobanca americana il Time l’ha indicata come una delle dieci cose che avrebbe cambiato il mondo: la giornata di oggi lo conferma. L’iter che stiamo effettuando ha visto la presentazione alla Camera della legge delega per riforma degli IRCCS in Italia, legge funzionale al PNRR per quanto riguarda la ricerca. Dobbiamo essere molto orgogliosi della nostra sanità perché la nostra Azienda Ospedaliera è tra quelle che sono pronte a soddisfare i requisiti: la biobanca è una funzione indispensabile attraverso cui la ricerca può essere portata nella sua applicazione pratica al letto del paziente (medicina traslazionale). Senza dubbio per avere un IRCCS sul territorio è dapprima necessario un investimento, ma nel tempo si avrà un polo di attrazione per tutta la comunità, ma non solo, anche grazie anche alla collaborazione con l’Università”.
Massimo Aglietta, coordinatore della Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta ha evidenziato la collaborazione e l’integrazione tra queste realtà, sottolineando che si tratta di un investimento per il futuro: “Il polo alessandrino vanta numerosi punti di forza, tra cui la longevità della Biobanca, ma anche alcuni spunti di miglioramento anche allo scopo di creare ulteriori reti di ricerca e ‘prodotti’ per la ricerca che possano essere sempre più utili e personalizzati per il paziente”.
Il Direttore Generale Valter Alpe ha invece ricordato: “Vorrei sottolineare la rilevanza che abbiamo scelto di dare a questa giornata, leggendola in una prospettiva strategica. In apparenza questa cerimonia avrebbe potuto apparire come un momento di nicchia, ma abbiamo voluto invece dare grande enfasi alla giornata perché riflette il percorso di crescita che questa Azienda sta conducendo, attraverso specifiche progettualità. Abbiamo bisogno di celebrare insieme alla comunità questi momenti per far conoscere a tutto tondo le attività che si svolgono in Azienda non solo di assistenza e cura ma anche di ricerca. Per l’Azienda Ospedaliera i nuovi locali della Biobanca sono stati un investimento realizzato con fondi di bilancio e con tempi relativamente brevi, per questo il mio plauso all’Ufficio Tecnico. Una scelta che va nell’ottica di coniugare tre parti di un sistema, forze che tra loro interagiscono: chi fa ricerca, chi ci affianca e fa parte del mondo accademico e chi deve tradurre tutto questo in innovazione”.