di Graziella Zaccone Languzzi
1) Circa 14.500 alessandrini su oltre 73 mila aventi diritto al voto hanno scelto chi sarà il Sindaco per i prossimi cinque anni. A Giorgio Abonante, che conosco fin da ragazzino perché residenti nello stesso condominio, faccio le mie congratulazioni, e l’augurio che ogni cosa buona da lui pensata per Alessandria possa iniziarla e portarla a termine su un sentiero libero da “tronchi” e “ramaglie” messe per traverso, e non certo da quella che sarà la minoranza comunale. Gli auguro altresì di agire di suo e non ascoltare “vecchie sirene” di cui la città ha avuto più che abbastanza in passato.
Sarà mia premura prendere nota su ciò che avverrà giorno dopo giorno nei prossimi cinque anni, come ho sempre fatto. Alessandria e i suoi sobborghi dopo la gestione Rossa fu consegnata al centro destra in pessime condizioni, ma questa ormai è storia vecchia. Oggi è necessario perseguire un solido equilibrio dei conti del bilancio comunale, e la garanzia dei servizi ai cittadini con il continuo miglioramento e la manutenzione dello spazio e dei beni pubblici. Sarà prioritario impegnarsi nello sviluppo economico per la crescita della città, perché lavoro e quindi reddito di questi tempi sono più utili di un campo di papaveri: se proprio non se ne può fare a meno si possono ammirare anche in una copia del dipinto di Claude Monet. La non sufficienza del voto in pagella non va al Sindaco, che solo ora si mette al lavoro, ma a molti personaggi che faranno parte della sua maggioranza, già visti all’opera in passato, in un quinquennio 2012/2017 semplicemente da dimenticare. Auguri Giorgio.
Voto: 5
2) Per questa pagella non c’è voto, ma l’argomento mi è scaturito naturale dopo aver letto l’articolo che segue, e penso di poter dire alcune cose rivolgendomi a Gianfranco Cuttica di Revigliasco: “Cuttica, lo sconfitto: Contro di noi troppe falsità sulla città sporca e insicura”.Prof. Cuttica, durante il suo mandato in questi cinque anni, io e lei non ci siamo mai incontrati, non c’è stata mai una telefonata, mai un contatto quindi la mia non è una posizione amicale, le mie opinioni sulla sua gestione da Sindaco sono in funzione a ciò che ho potuto verificare in questi cinque anni. Lasciamo perdere la difficile situazione contabile trovata e i salti mortali per cercare di raddrizzarla, lasciamo perdere due anni pesanti di Covid difficile nell’amministrare una comunità, lasciamo perdere ciò che è stato fatto e che attendeva da anni, e lasciamo perdere i fondi portati a casa ad esempio per il secondo ponte sulla Bormida, o i 20 milioni di euro del Salva Alessandria fortemente voluti dall’on. Molinari.
Andiamo invece alle accuse che le sono state rivolte: la città era sporca? La città era insicura? Forse una parte di alessandrini ha già scordato i cinque anni tra il 2012/2017, ma ecco due pro memoria prese dal mio archivio. Città sporca: “Alessandria: diktat del sindaco “La città è sporca l’Amiu deve pulirla”. E i dirigenti vengono convocati in Commissione”.Sicuramente Rita Rossa avrà tuonato per avere la città pulita, ma mi creda la pulizia della città non è cambiata di una virgola e sa perché? Le richieste di un Sindaco o di un Assessore ho l’impressione che entrino da un orecchio ed escano dall’altro a chi dovrebbe operare in tal senso. Passiamo alla sicurezza: durante la gestione Rossa ci sono stati problemi di sicurezza: “Emergenza sicurezza ad Alessandria, il sindaco Rossa chiede l’intervento dell’esercito. Scriverà al prefetto Tafuri: “Non si può andare avanti così con la microcriminalità quotidiana, le comunità non reggono”.
Avevo apprezzato questo intervento della Rossa, purtroppo inascoltata. In ogni caso anche in quella gestione amministrativa si erano presentati problemi di sicurezza. Nell’intervista a La Stampa, lei evidenzia che sulle elezioni di Alessandria si è innestato un discorso politico nazionale, e Alessandria è diventata il teatro di un’operazione politica sperimentale di ‘campo largo’, con il trio Letta Calenda e Barosini (sic’). Caro Prof. Cuttica, le anticipo quale sarà il futuro di Alessandria: laboratorio progressista, accoglienza, LGBT, Alessandria 2030 (ispirato agli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per uno sviluppo sostenibile) e
sui media locali suonerà la grancassa di un’area liberal-democratica di chiara impronta europeista e atlantista. Una copia in piccolo del governo Draghi: poco importa se rappresentativa solo di una minoranza degli alessandrini in carne e ossa. A questo punto mi chiedo se avranno tempo per la gestione normale della città. Chi vivrà vedrà.
SENZA VOTO
3) Dal dicembre 2010, l’Italia è stata governata da governi presidenziali ‘anomali’, e pure quando si è tornati al voto nel 2018, “mani pesanti” partendo dal governo giallo/rosso hanno prodotto il disastro presente. Draghi è una enorme delusione, è stato chiamato da Mattarella (ma scelto altrove, mi pare evidente) quale salvatore della Patria, e questa Patria sta annaspando giorno dopo giorno tra l’esplosione dei costi di tutti i beni di consumo, a partire dall’energia, e il rischio di ritrovarci in prima fila in una nuova guerra terrificante, dagli esiti imprevedibili. Draghi ha messo l’Italia al completo servizio degli Stati Uniti di Biden, e a pagarne il conto salato saremo noi: “Nato, Draghi: “Pronti 8 mila militari italiani se necessario”. Draghi ci dice che non c’è rischio di un’escalation, ma bisogna essere pronti. Replicando al Cremlino, che mette in guardia dopo l’annuncio di Joe Biden sul rafforzamento della presenza americana in Europa, con decine di migliaia di militari Usa in Italia. E a fronte di questo finimondo le forze progressiste, accoglienti, LGBT, popolari, pragmatiche, riformiste, europeiste e atlantiste che fanno? Ecco qui: “Ius scholae, Molinari (Lega): “Inaccettabile discuterlo”. Fornaro (LeU): “Destra pensa solo a propaganda”.
Con tutte le ragioni per chi è nato in Italia da genitori non comunitari, condivido ciò che dice l’on. Riccardo Molinari, perché in questo momento tutte le forze politiche al governo dovrebbero lavorare per l’Italia: “Abbiamo fatto oggi una riunione di gruppo con Salvini perchè oggi la sinistra ha minato alle basi quelli che sono stati i presupposti dell’ingresso della Lega in un governo di unità nazionale. Questo governo è nato per uscire dalla pandemia e gestire il Pnrr, per affrontare l’emergenza del caro carburanti, emergenza sociale, per parlare di lavoro pensioni, economia. In queste ore, invece, su proposta della sinistra e dei 5 stelle, si sta discutendo di ius scholae e di liberalizzazione delle droghe”. Prontamente Federico Fornaro (LEU-Articolo1) ha risposto che: “Tale provvedimento è osteggiato da una destra interessata solo alla propaganda”. Ma è possibile che la sinistra trovi sempre come risposta ad ogni azione o intenzione della destra la motivazione della propaganda? E loro non fanno mai propaganda? Mi pare che la Lega parli di lavoro, pensioni, economia, gestione Pnrr, tutte situazioni utili anche ai figli nati in Italia da genitori non comunitari: se l’Italia va bene stanno bene anche loro e le loro famiglie. E’ tempo che il PD al governo e tutte le stampelle che lo sostengono si diano una regolata: sono assolutamente ‘scollati’ dalla realtà che ci circonda.
Voto: 2