Quale sanità dopo la tempesta? Come fare fronte ai bisogni sociali di un territorio sempre più anziano e con crescenti problemi di solitudine, povertà, cronicità? Una parte di risposte possono arrivare dal mondo del volontariato e dalle azioni messe in campo dal sindacato, ma le altre devono essere il frutto di un rinnovato rapporto, e confronto, con le amministrazioni locali, con l’Azienda sanitaria e con quella ospedaliera. La Federazione nazionale pensionati (Fnp) Cisl Alessandria – Asti intende giocare un ruolo attivo nel tessuto sociale provinciale e scende in campo con una iniziativa che si affianca a quelle in cui è impegnata quotidianamente sul fronte della tutela e dell’assistenza sindacale sviluppata attraverso un’ampia gamma di servizi rivolti alle fasce più deboli della società, e senza dimenticare la contrattazione sociale locale che la vede impegnata con Comuni, Province, aziende sanitarie e dei trasporti.
«Tutelare le persone più fragili è il nostro compito, l’obiettivo di un lavoro che ci vede impegnati, insieme ad Anteas, quotidianamente in tutti i territori provinciali» spiega Giancarlo Martinetti, segretario generale della Fnp Cisl Alessandria – Asti, affiancato da Pinuccia Scarsi e Quintino De Col che completano la segreteria territoriale. E per farlo è anche necessario aprire molteplici scenari di confronto. Uno di questi sarà il convegno “Quale sanità dopo la tempesta? Dall’ospedale Covid al Pnrr” che si svolgerà il 30 giugno, dalle 9 alle 13, nel salone del centro congressi di piazza De Andrè 76 ad Alessandria. L’iniziativa è promossa da Fnp Cisl Alessandria – Asti, Anteas e Cisl Alessandria – Asti. Non mancheranno testimonianze di operatori (medici e infermieri) dell’Asl Al, dirigenti dell’Asl Al e dei Servizi sociali, e la presentazione di due premi per una tesi di ricerca sull’assistenza infermieristica. Le conclusioni saranno affidate a Marco Ciani, segretario generale Cisl Alessandria – Asti.
«La situazione demografica parla chiaro: l’indice di vecchiaia, il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni e il numero dei giovani fino ai 14 anni, in Italia è di 179,4 anziani ogni cento giovani, in Piemonte è di 214,8 e in provincia di Alessandria si colloca a 256,9. La popolazione con più di sessantacinque anni è del 28,1 per cento contro i 26 per cento della regione. Questa è la realtà con cui fare i conti e rispetto alla quale bisogna ripensare servizi, sanità, assistenza».
Il convegno del 30 giugno parlerà di covid e ospedale, delle opportunità del Pnrr per le reti di prossimità, l’assistenza domiciliare e la telemedicina, di integrazione socio-sanitaria, dell’infermiere di famiglia e di comunità, del ruolo del volontariato (con Silio Simeone, presidente di Anteas Alessandria). E sarà anche il punto di partenza per una rinnovata stagione di iniziative che culmineranno con gli eventi per il 70° anniversario di fondazione della Fnp Alessandria – Asti che conta ventiseimila iscritti, è presente in sette zone territoriali con quaranta sportelli e ottantadue volontari.
La Federazione dei pensionati della Cisl, nell’ambito delle proprie possibilità, sta infine dando un contributo all’occupazione. «Dall’anno scorso – spiegano i responsabili della segreteria – abbiamo infatti deciso di assumere, in ogni zona territoriale, uno dei giovani che sono impiegati per quattro-cinque mesi nei servizi fiscali. Crediamo che la presenza di pensionati e giovani, fianco a fianco, sia un valore aggiunto e per loro una opportunità occupazionale in grado di dare serenità e tranquillità. I numeri sono piccoli, ma siamo convinti che sia la strada giusta».