Nelle ultime settimane si sta riscontrando nel bacino del Po di Casale Monferrato l’insorgenza di un’insolita e fitta vegetazione acquatica, ben visibile nei pressi dell’imbarcadero.
Come comunicato dall’ARPA, fortunatamente si tratta di piante autoctone e non di alghe infestanti: in sostanza di una vegetazione tipica di ambienti con acque che fluiscono lentamente. Proprio come il nostro tratto del Po compreso tra la diga e la centrale idroelettrica.
Il tutto ulteriormente aggravato dal basso livello delle acque a causa delle scarse precipitazioni degli ultimi tempi.
Questo fenomeno è dovuto anche alla presenza, sotto la superficie dell’acqua, della famigerata isola che non è stata rimossa, come la narrazione dell’amministrazione vuol far credere, ma solo livellata.
Si è quindi creato un problema che sta limitando le attività della Società Canottieri e degli Amici del Po: a entrambi va il ringraziamento di promuovere la riscoperta e le proposta del fiume verso i cittadini mediante numerose iniziative, sport, gite, kayak e canoe.
Il 17 luglio 2022, tornerà dopo due anni Galleggia non Galleggia, splendida manifestazione organizzata proprio dagli Amici del Po, iniziativa che raccoglie fino a 5mila persone tra spettatori e partecipanti.
La presenza di tali piante creerà sicuramente problemi all’organizzazione e alla navigazione delle imbarcazioni dei concorrenti, per non parlare del colpo d’occhio deturpato.
Come già effettuato a Torino, è necessaria una motobarca fresatrice per rimuovere non solo le piante ma anche le radici, al fine di scongiurare una repentina ricrescita.
Il 27 maggio è stata compiuta una prova proprio in tal senso. Presente anche l’amministrazione che si è presa l’impegno di risolvere il problema in poco tempo (https://youtu.be/KmnpFnmGYmw) ma da allora non si è più saputo più nulla, la situazione è ulteriormente peggiorata (addirittura destinata ad estendersi) e ora mancano tre settimane a Galleggia non Galleggia.
È quindi necessario intervenire subito, senza tentare di rimbalzare la soluzione ad altri enti.
L’amministrazione dev’essere capofila nelle operazioni di coordinamento e giustificare l’impegno preso in favore di telecamera.
Non solo: siccome il problema è destinato a ripetersi negli anni, sarà inoltre necessario destinare a bilancio comunale una cifra annuale per lo sfalcio.
Gabriele Farello – Casale Monferrato