“Non so se sia stato il caldo di Alessandria a fargli questo effetto, ma certamente lunedì sera il segretario nazionale del PD ha esplicitato che gli interessa vincere qui da noi per fare dispetto a me e a Salvini: riflettano gli elettori, soprattutto i tanti che non hanno votato al primo turno, su quanto conta la loro scheda elettorale domenica per il futuro della nostra città. Il voto per Gianfranco Cuttica di Revigliasco è un voto per Alessandria, e non contro qualcuno. Per il Pd e Calenda invece evidentemente Alessandria è una pedina di un gioco romano contro la Lega, e nemmeno lo nascondono”.
Così l’on. Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, commenta le affermazioni dell’on. Enrico Letta, lunedì al CentoGrigio: “Nessun cenno all’imbarazzante accordo sotto banco con Gianni Barosini: cosa avrà, o cosa gli stanno facendo credere potrà ottenere, da un sostegno alla sinistra che gran parte del suo elettorato locale sta vivendo con assoluto disagio? E Calenda non ha sempre detto no ad alleanze con i 5 Stelle, che invece esprimerebbero addirittura il vicesindaco ad Alessandria, in caso di vittoria di Abonante? Noi siamo tranquilli e trasparenti: in 5 anni con abnegazione e serietà il sindaco Cuttica e la sua squadra, in forte sinergia con Roma, hanno salvato Alessandria dal baratro, e l’hanno rimessa sui giusti binari. Ora sarebbe davvero una follia fermarla nuovamente, e sacrificarla in nome di giochi e interessi politici che con la nostra città nulla hanno a che fare”.
L’on. Molinari guarda anche al difficile scenario economico nazionale: “Invece di battutine sul caldo, mi sarei aspettato da Letta chiarimenti sul voto con cui al Parlamento Europeo, in nome dell’ecologismo, il suo partito ha contribuito alla decisione di affossare, entro il 2035, l’automotive piemontese, mettendo di fatto per strada 70 mila lavoratori, ad esclusivo vantaggio della Cina, paese primo inquinatore al mondo”.