Torna il prossimo 28 ottobre l’Asta Benefica Barolo en Primeur Edizione 2022 (vendemmia 2021), per rilanciare, dalla Grande Mela, l’iniziativa di responsabilità sociale promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo in Collaborazione con la Fondazione CRC Donare e con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Per l’occasione si batteranno 15 barriques di Barolo (in affinamento) proveniente dalla vigna Gustava di Camillo Benso Conte di Cavour e firmate dall’enoscienziato Donato Lanati.
Dopo la prima International Charity Auction dell’ottobre 2021, quando l’annata 2020 del Barolo en primeur Vigna Gustava era stata battuta all’asta per 600mila euro (ai quali se ne erano poi aggiunti ulteriori 60mila), interamente devoluti al sostegno di progetti sociali, il prossimo autunno si bisserà mettendo in collegamento Alba con New-York.
Nell’attesa, lo scorso 7 giugno, nel suo Centro di Ricerca Applicata all’enologia Enosis Meraviglia di Fubine Monferrato, unico a livello internazionale per completezza e levatura delle apparecchiature di ultima generazione, nonché per il team di scienziati altamente qualificati, il patron Lanati ha guidato
un’insolita Degustazione Tecnica.
Trenta i campioni degustati (15 vendemmia 2021 e 15 vendemmia 2020) provenienti da altrettante particelle del vigneto Gustava che, nella prima metà dell’Ottocento, fu per Cavour banco di prova per avviare quel processo di specializzazione che sarebbe stato il nuovo modo di coltivare la vite.
Più precisamente, Lanati ha proposto la degustazione combinata delle due annate, procedendo per ogni singola particella di vigneto, mettendone in evidenza le diverse caratteristiche.
“Quando si parla di vita, anche in natura, mai si può definire statica la condizione di una specie, sia essa un albero, un fiore o un insetto – ha spiegato lo scienziato del vino. – Le piante che compongono le diverse particelle di qualsivoglia vigneto, solo apparentemente, le possiamo connotare in una condizione di staticità. Infatti, la terra non è mai ferma: microrganismi, temperature, clima e acqua piuttosto che siccità determinano condizioni di continuo movimento e trasformazione che, attraverso le micorrize, vengono assorbite dalla pianta stessa. Ricordo, che la vita biologica della vite risiede all’80% nella terra, ovvero, nell’apparato radicale. Partendo da questa consapevolezza, diventa comprensibile immaginare che, di anno in anno, a parità di lavorazione, lo stesso vitigno, così come la stessa porzione di terreno, possano trasferire caratteristiche diverse alle uve al vino. Possiamo idealmente e concretamente parlare di “emozionalità d’annata”. Ne sono un esempio le due annate di Barolo en primeur messe a confronto. Il 2021 è stata un’annata più strutturata rispetto al 2020 che, dal suo canto, a distanza di nove mesi dalla degustazione del settembre 2021, denota maggiore eleganza. Inoltre, questa sperimentazione conferma, ancora una volta, che l’evoluzione del Nebbiolo sul terreno del Barolo è molto diversa da quella su altri areali. Posso dire che mi aspetto un’evoluzione importante già a partire dal profumo e dal colore; due requisiti in grado di far scatenare tutti i sensi che il vino deve soddisfare”.
Anche per questa nuova edizione, dunque, le attese sono molto alte e ancora più ambiziose. Le barriques verranno battute all’Asta dal prestigiosissimo Castello di Grinzane Cavour, in collegamento diretto con l’enologo Antonio Galloni (fondatore e AD di Vinous) da New York e, nuovamente, il ricavato andrà a sostenere progetti sociali a livello internazionale (i singoli aggiudicatari potranno decidere a chi devolvere l’offerta). Ognuno dei Barolo en primeur contenuti nelle 15 barriques è stato assaggiato dallo stesso Galloni e le note di degustazione (comprensive dell’evoluzione del vino) verranno pubblicate su Vinous; questo, consentirà ai potenziali acquirenti di farsi un’idea più puntuale sull’investimento dal risvolto benefico.
Ma le novità non sono finite. Nel 2025, quando il Barolo avrà completato l’invecchiamento, da ciascuna barriques verranno prodotte circa 300 bottiglie numerate e contrassegnate da un’etichetta unica realizzata da un artista di fama internazionale.
“Questa originale e lusinghiera iniziativa è davvero unica nel suo genere per le plurime valenze che la contraddistinguono – chiosa Lanati; – parlo della componente di ricerca scientifica, di quella sociale-umanitaria e, ancora, di quella artistica e di valorizzazione di un territorio che ha reso il Piemonte enoico famoso in tutto il mondo.A piacermi, poi, è il concetto di energia circolare e rigenerante data dal legame tra vino e umanesimo. Sono certo, che il Conte stia già brindando compiaciuto affacciato sulla sua vigna Gustava”.