La complessità della gestione del paziente che richiede la nutrizione artificiale sarà al centro del corso ‘Le basi della nutrizione artificiale in ospedale e a domicilio (il responsabile scientifico è Michela Zanardi, medico e specialista in Scienza dell’alimentazione dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino) che si svolgerà il 9 e 10 giugno nella sede dell’azienda ospedaliera di Alessandria. L’iniziativa è della Società italiana nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe) di Piemonte e Valle d’Aosta. «L’appuntamento – spiega Luigi Castello, direttore della struttura a direzione universitaria di Medicina Interna dell’ospedale di Alessandria – può essere definito ambito dai professionisti perché non è rivolto unicamente a chi si occupa della nutrizione clinica, bensì a tutte le figure professionali coinvolte nella gestione del paziente, dagli infermieri ai logopedisti, dai pediatri ai geriatri, dai chirurghi agli internisti, per citare solo alcuni esempi. Ospitare il corso ad Alessandria rappresenta anche il riconoscimento del percorso interdisciplinare e di formazione e di ricerca in atto nell’azienda».
I temi principali saranno le nozioni di base per l’indicazione e l’impiego della nutrizione parenterale ed enterale, la definizione di malnutrizione e catabolismo, le indicazioni alla nutrizione artificiale, la scelta dell’accesso attraverso cui somministrare la nutrizione, la definizione e gestione del programma di nutrizione parenterale o enterale, la prevenzione e il trattamento delle complicanze, il ruolo delle varie figure professionali nel team nutrizionale.
Le attività in corso in questi mesi nella struttura di Medicina Interna vanno anche nella direzione del potenziamento richiesto dalla Regione Piemonte che a ottobre ha costituito la “Rete dei servizi regionali per la prevenzione e cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, con sei livelli di presa in carico e cura del paziente: centro esperto regionale; livello di base (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); livello ambulatoriale di primo livello; livello ambulatoriale complesso/semiresidenziale; livello ospedaliero (emergenza e posti letto dedicati di riabilitazione); comunità terapeutica. Alessandria si sta organizzando perché è fondamentale rispondere in modo sempre più coordinato e multidisciplinare ad alcune patologie che purtroppo sono in aumento. Il servizio di Dietetica svolge diversi tipi di intervento che riguardano i pazienti ricoverati e quelli domiciliati sottoposti a nutrizione artificiale. Da aprile ad Andrea Pagetto è subentrata Flavia Favareto, specialista in Scienza dell’alimentazione, e l’attività ambulatoriale è stata spostata in un’area dedicata del quinto piano, in modo da garantire una facile accessibilità per l’utenza e la disponibilità di due ambulatori tutti i giorni della settimana. «Stiamo lavorando – racconta Castello – per consolidare e rilanciare un’attività importante, per la quale Pagetto ci sta adesso dando volontariamente una mano alla luce dell’esperienza acquisita: L’attività è in crescita costante: grazie alla disponibilità del DIPSA abbiamo portato a tre il numero delle dietiste, mentre grazie a un accordo con l’Università di Padova, è presente un medico specializzando in scienze dell’alimentazione che svolge il tirocinio formativo presso la nostra struttura e presso l’ospedale infantile». La struttura di Medicina, insieme a quella di Ematologia, è stata la prima a essere affidata a un professore dell’Università del Piemonte Orientale.