Libera Mente martedì presenta l’ultimo libro del filosofo Diego Fusaro

L’Associazione Culturale Libera Mente-Laboratorio di Idee nel rispetto della normativa vigente contro la diffusione del Covid-19 INVITA alla presentazione del libro di Diego FUSARO Dal titolo “ODIO LA RESILIENZA. Contro la mistica della sopportazione”. Dialogano con l’autore Siro MAZZA e Fabrizio PRIANO.

Martedì 7 giugno 2022 alle ore 18,00 presso
Salone ex Taglieria del Pelo Fabbrica Borsalino
Via Riccardo Wagner, 38 – Alessandria

Fabrizio PRIANO Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente Laboratorio di Idee dichiara: “Ospitare Diego Fusaro è una grande occasione di confronto con una delle menti più brillanti della nostra epoca. Il titolo del libro che presentiamo è già indicativo di un dibattito molto interessante, intorno a questa parola “resilienza” che oggi è molto usata e probabilmente abusata. Ci aiuterà ad approfondire il tema, l’amico Siro Mazza, con il quale abbiamo progetti culturali e di studio di respiro nazionale ma con base ad Alessandria”.

(Torino, 1983) insegna Storia della filosofia a Milano presso l’Istituto Alti Studi Strategici e Politici (IASSP), ove è anche direttore del dipartimento di Filosofia politica. È attento studioso della storia del marxismo e dell’idealismo tedesco e italiano, nonché interprete controcorrente del presente. Si considera allievo indipendente di Hegel e Marx. Collabora abitualmente con «Il Fatto quotidiano» e «Il Giornale d’Italia». Con Rizzoli ha pubblicato: Il nuovo ordine erotico (2018), Glebalizzazione (2019) e Difendere chi siamo (2020).

ODIO LA RESILIENZA Contro la mistica della sopportazione
Si fa un gran parlare di resilienza. Viene descritta come la virtù dell’uomo che ha capito come va il mondo. Nulla può spezzare il resiliente, perché è capace di assorbire qualsiasi colpo e resistervi, come il metallo regge l’urto e riprende la forma originaria. Tutti i media ne parlano in questi termini, ricorre nei discorsi dei governanti, abbonda nelle narrazioni sulla collettivi-tà. Ma la resilienza è una favola, ci dice Diego Fusaro. Una fiaba della buonanotte cantilenata al fine di stordirci e farci assopire. È un incubo che minaccia il nostro futuro.L’uomo resiliente è il suddito ideale. Si accontenta di ciò che c’è perché pensa che sia tutto ciò che può esserci. Non conosce nulla di grande per cui lottare e in cui credere. Ha abbandonato gli ideali e vivacchia convincendosi che il suo compito, la sua missione, sia di accettare un destino ineluttabile. Anzi, viene portato a pensare che proprio nella passività possa dare il meglio di sé.È storia vecchia. Da sempre chi ha il potere ci chiede di subire in silenzio, di sopportare con stoica resilienza per poter agire indisturbato. Ma in questi anni ce lo chiede ancora di più: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di Mario Draghi ne è un esempio lampante, ma già nel 2013 il «dinamismo resiliente» era la parola d’ordine del World Economic Forum. Perché, certo, la resilienza è un profilo psicologico, ma anche un atteggiamento politico. I cittadini sono chiamati a fare propria la virtù dell’adattarsi senza reagire alle storture invocando il cambiamento. Non è forse il sogno inconfessabile di ogni padrone quello di governare schiavi docili e mansueti? Eppure “vivere vuol dire adoperarsi per cambiare il mondo con i propri pensieri e con le proprie azioni” scrive l’autore: una vera e propria chiamata alle armi. “Riprendiamoci le nostre passioni annichilite da questa docilità. Frangar, non flectar.