di Dario B. Caruso
L’ultima vergogna dell’America moderna è anche la prima, la vergogna originale.
Quella secondo cui le armi sono strumenti di Dio.
Provate ad interrogare un qualsiasi cittadino statunitense, non importa se di ispirazione democratica o repubblicana, è sufficiente sia un cittadino di oggi, uomo o donna, bianco o colorato, minorenne o maggiorenne, benestante o disoccupato, colto o ignorante.
Vi dirà candidamente che le armi non sono cattive, sono cattive le mani che le usano.
Appare un concetto di grande libertà, di apertura verso il pensiero altrui.
Poi un giorno accade che un ragazzino di diciott’anni si svegli e metta in pratica ciò che predicava da tempo: usare le buone armi per cattive intenzioni.
Entra in una scuola del Texas (terra che per l’immaginario collettivo della mia generazione evoca ben altri duelli) e spara uccidendo diciannove bambini tra i sette e i dieci anni e due insegnanti.
Lo aveva annunciato sui social dunque nulla di nuovo.
È un copione che periodicamente si ripete, aldilà dell’Atlantico.
Il Presidente Joe Biden rilascia dichiarazioni dietro un pulpito che gli sta sempre più stretto e scomodo, quell’aquila dalla testa bianca, scudata a stelle e strisce, che nel becco regge lo stendardo con su scritto “E pluribus unum”.
Biden con quel sorriso posticcio (profumato di paresi facciale o effetto botulino) annuncia: “Dobbiamo agire contro la lobby delle armi”.
Usando un linguaggio da musicista c’è qualcosa di stonato in questa frase. Ma come le stonature musicali spesse volte vengono commercializzate come stravagante originalità, così le stonature verbali annegano nel mare di comunicazione che ci circonda quotidianamente.
Mi chiedo quale sia la differenza che passa tra la lobby delle armi inviate per il conflitto russo-ucraino e la lobby delle armi che vengono vendute negli stores americani.
E qui il cerchio si chiude: la prima lobby costruisce e distribuisce armi per uccidere con licenza, la seconda lobby dà licenza di detenere armi a patto che non si usino.
Sono sciocco e sprovveduto.
La differenza non sta nella parola lobby ma dell’uso che si fa della parola lobby.
Mi sono fatto persuaso – come dice Montalbano – che la lobby delle armi costruisce armi per conto di Dio e ogni tanto qualche diavoletto ci mette la coda, mascalzone.
“Rivestitevi della completa armatura di Dio affinché possiate
stare saldi contro le insidie del diavolo”
(Efesini 6,11)