Nei mesi scorsi è giunta la richiesta al Comune di San Salvatore Monferrato di installare una panchina gialla per promuovere conoscenza e sensibilizzazione su un problema che affligge molte donne, una malattia fortemente invalidante, poco conosciuta e molto dolorosa: l’endometriosi.
In Italia, l’associazione “La voce di una è la voce di tutte” diffonde informazioni legate a questa grave malattia, anche attraverso la richiesta alle amministrazioni comunali di dedicare un angolo, presso parchi, piazze o strade all’installazione di questa panchina chiamata “Endopank”, al fine di far sentire meno sole le donne affette da questo male, le cui cure sono scarse e ancora poco efficaci. Uno degli obiettivi è prevenire l’endometriosi nelle giovani donne, attraverso diagnosi precoci, al fine di evitarne il peggioramento con danni permanenti e invalidanti.
Sabato 7 maggio, alle ore 11, nel piazzale San Rocco, in via Ollearo, il sindaco Corrado Tagliabue inaugurerà la panchina gialla alla presenza di ospiti e autorità e contestualmente verrà presentata la prima area floreale che i volontari, in questo caso l’associazione “Ex Allieve Salesiane” hanno adottato nell’ambito del progetto “Pollici Verdi”. L’area verde, adornata con fiori gialli e piante a cespuglio creerà contorno alla panchina stessa, riqualificando questo angolo del rione San Siro.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto per la cura del verde in questo piazzale – afferma il primo cittadino – e ancora di più per essere uno dei primi comuni in Piemonte a dedicare uno spazio la panchina gialla, il cui fine è creare cultura e sensibilizzazione verso un problema sottovalutato, ma presente da tempo. Per decenni questa malattia è stata sottaciuta, per pudore e forse anche per ignoranza; così la ricerca scientifica non ha potuto iniziare in modo serio, con risultati utili a contrastarla. Prima della soluzione è necessario far emergere il problema e questo è ciò che, nel nostro piccolo, anche noi a San Salvatore Monferrato vogliamo fare: adesso i dati iniziano ad esserci, le donne si sottopongono a controlli e si sta alimentando conoscenza, e il risultato è che la ricerca inizia a fare progressi. La salute è un diritto e dobbiamo fare in modo che sia di tutti, anche delle donne che sono affette da endometriosi”.