Bacialo Piero! [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

 

Come ogni anno a scuola ci apprestiamo a ricordare il 25 aprile.
Lo si celebra sotto molti aspetti, riflettendo sulla storia di quel 25 aprile, vedendo documenti filmati, ospitando uomini e donne che allora c’erano e naturalmente rievocando i canti dei partigiani.

Tra tutti i canti il più gettonato è senza alcun dubbio Bella Ciao, i ragazzi lo conoscono a memoria, lo si insegna in famiglia e dunque non può mancare nel palinsesto di un concerto sulla Resistenza.
Cerco di allargare l’esperienza inserendo anche testi cantautorali visto che dagli anni Sessanta ad oggi molti artisti hanno sviluppato il tema, nel tentativo di rammentare e tenere vivo il ricordo. Dunque passo da De Gregori a Cristicchi, da Guccini a De André.

Proprio di quest’ultimo risuona spesso nelle aule La guerra di Piero.
Il testo è complesso, lo conosciamo tutti, una ballata dal ritmo ternario che descrive in maniera poetica ma cruda un duello tra due soldati di opposti schieramenti.

Sparagli Piero
Sparagli ora
E dopo un colpo
Sparagli ancora
Fino a che tu non lo vedrai esangue
Cadere a terra a coprire il suo sangue

Questa è la strofa che prende maggiormente i bambini e i preadolescenti.
Drammaticamente bella, elegia della vita e della morte, truce nella semplice efficacia, morbida nella crudele realtà.
Loro la cantano come fosse una taranta, con una gioia e un sorriso addosso come se il testo fosse allegro e spensierato.
E allora allegria e spensieratezza siano!
Giochiamo insieme.

Versione Albano e Romina:
Bacialo Piero
Porgigli un fiore
Stringilo forte
Per ore ed ore
Fatevi insieme un goccetto di vino
Con del salame dentro il panino

Versione De Gregori:
Calcialo Piero
Tira il rigore
Senza pensare
All’allenatore
Un giocator deve avere coraggio
Essere buono, creativo e saggio

Versione Jovanotti:
Mitico Vasco
Ma che figata
Io non ci casco
La notte è iniziata
Ehi tu fratello non ci sputtanare
Prendo la moto e andiamo a ballare

Versione Mahmood:
Mamma tranquilla
Farò il Ramadan
Mentre alla tele
Danno Jackie Chan
Pensavi ai soldi e ho i brividi a pelle
Col narghilè io rivedo le stelle

Resto convinto che sia meglio cantare allegramente una guerra quasi dimenticata piuttosto che tacere una guerra imminente.