Per un importo complessivo di 40 milioni di Euro – che avrà una ricaduta importante sul territorio perché le imprese coinvolte sono per la quasi totalità locali –, Solvay continua ad investire in sostenibilità. Sono infatti due i progetti in corso che nello stabilimento Solvay di Spinetta Marengo contribuiranno al miglioramento ambientale e che porteranno l’attuale efficacia dei sistemi di trattamento delle acque alla rimozione pressoché totale dei PFAS. Infatti, se le performance richieste a livello Europeo sono dell’80%, gli attuali valori di rimozione a Spinetta Marengo con le Migliori Tecnologie Disponibili BAT (Resine a Scambio Ionico e Carboni Attivi) già in utilizzo sono superiori al 99% e, con i nuovi impianti, si potrà arrivare praticamente al cosiddetto “zero tecnico” (prossimo al 100%).
“Dopo la recente inaugurazione dell’impianto Tecnoflon, che per Spinetta Marengo ha costituito il singolo investimento più consistente nella storia ventennale di Solvay, siamo orgogliosi di poter annunciare il nostro impegno in questi nuovi impianti che, economicamente, rappresentano più di quanto investiamo per la crescita industriale ma, soprattutto, dimostrano che per noi la sostenibilità è una priorità attestata concretamente nei fatti”, dichiara Andrea Diotto, Site Manager Solvay di Spinetta Marengo.
I due progetti riguardano un impianto ad Osmosi Inversa (investimento di 15milioni di Euro) in fase avanzata di costruzione e che verrà avviato al termine dell’estate, e un impianto a Carboni Attivi (investimento di 25milioni di Euro) che sorgerà all’inizio del prossimo anno su un’area adiacente all’impianto Osmosi Inversa.
– L’impianto Osmosi Inversa per il trattamento dei reflui acquosi di processo, separa efficacemente i tensioattivi PFAS delle acque e risolve il problema tecnologico del cosiddetto “solido sospeso”. L’acqua demineralizzata verrà riutilizzata nei processi industriali del sito. L’impianto, che sorge su un’area di 6.500mq, tratterà 40mc/h di acque reflue. Nella sua realizzazione sono impiegate 80 persone e la costruzione dell’impianto richiederà 8.000 ore di lavoro.
– Il trattamento con Carboni Attivi costituirà il passaggio finale di un’ulteriore filtrazione delle acque industriali di raffreddamento. Su 1 ettaro di superficie, sorgerà un impianto altamente tecnologico formato da 40 colonne di filtrazione per trattare 3.700mc/h di acque equivalenti a 40 piscine olimpioniche al giorno. Il progetto coinvolge 100 persone e la costruzione dell’impianto richiederà 10.000 ore di lavoro.
Alla guida di questi importanti e sofisticati progetti, vi sono 3 giovani ingegneri donna:
– Serena Grispo (progettista di entrambi gli impianti), palermitana trasferitasi stabilmente ad Alessandria è uno dei tanti esempi della capacità del sito di attrarre i migliori ingegneri chimici italiani
– Cristina Zanirato (Capo Progetto Impianto Osmosi), alessandrina, dopo un’esperienza in Cina è ora a capo del gruppo di Ingegneri di Progetto di tutto il sito
– Luisa Baila (Capo Progetto Impianto a Carboni Attivi), proveniente dalla provincia di Alessandria, già Capo Progetto dell’impianto Tecnoflon, è un Capo commessa di grande esperienza sempre più spesso alla guida di investimenti importanti.
L’impegno concreto per la sostenibilità non si ferma a questi due fondamentali progetti. Infatti, la Solvay a Spinetta Marengo è impegnata nel progressivo raggiungimento degli obiettivi concordati con gli Enti per la Bonifica interna al sito e ha avviato il Piano di Caratterizzazione per la Bonifica Esterna. Occorre ricordare anche la riduzione dell’80% delle emissioni di gas serra nel 2020 e il potenziamento della capacità della barriera idraulica fino alla portata di 570mc/h (equivalenti a 6 piscine olimpioniche al giorno).