di Dario B. Caruso
Voglio un poeta a governare il mondo
Che sappia usare le parole conoscendone il significato
Che sia fermo con i forti e accogliente con i deboli
Che usi i verbi e gli aggettivi secondo coscienza oltreché secondo legge
Che non confonda i prìncipi coi princìpi e faccia prevalere il rispetto dei secondi sull’interesse dei primi
Che pianga per commozione e non per far commuovere
Che scriva in rima baciata e non in prosa sboccata
Voglio un pittore a governare il mondo
Che sappia usare i colori mescolandoli con gusto
Che conosca la perfezione delle forme e delle proporzioni
Che guardi verso oriente, quando il sole sorge, e disegni le prime luci dell’aurora
Che guardi verso occidente, quando il sole tramonta, e tracci le ultime lunghe ombre del giorno
Che pianga pennellate di lacrime e ritocchi di china
Che dipinga case costruite e non palazzi distrutti
Voglio un musicista a governare il mondo
Che sappia concatenare le note seguendo un senso
Che sia riflessivo come un punto coronato
Che agisca rapido come un primo tempo in battere
Che usi una semibreve per aprire una riunione e una quartina di semicrome per chiuderla
Che accordi una chitarra con sapienza e percuota un pianoforte con perizia, tasti neri e bianchi indifferentemente
Che componga una sonata armonicamente perfetta da far tremare Bach
Voglio qualcuno a governare il mondo
Che non sia chi oggi governa il mondo
Voglio un artista che conosca il linguaggio dell’amore
Stanco di burocrati giurisprudenti banchieri militari re sbiaditi e dittatori
Che non amano neppure loro stessi
Voglio un poeta
Voglio un pittore
Voglio un musicista che governino il mondo.