Lucchini, sindaco di Acqui Terme: “Mi ricandido con un’alleanza civica”

di Lorenzo Lucchini*

 

Ho riflettuto molto sul ruolo e sulle responsabilità di un amministratore, specialmente nel particolare periodo storico che stiamo vivendo. In questa fase, essere il nodo che lega un’intera comunità porta con sé doveri e impegno costante. Tali riflessioni si sono intrecciate naturalmente alla scelta della mia ricandidatura. Ho vissuto il ruolo di sindaco in un momento che si è rivelato cruciale: abbiamo affrontato numerose emergenze, dal debito cittadino agli eventi alluvionali, fino a una pandemia. Ora ci affacciamo anche a sconvolgimenti internazionali, che avranno, immancabilmente, conseguenze anche sulla nostra comunità. Dovevo essere convinto di possedere le forze sufficienti per proseguire un lavoro come quello del sindaco, e adesso lo sono. Voglio continuare a fare del mio meglio per la città, non solo per portare a termine i numerosi progetti in cantiere ma soprattutto per andare, insieme, oltre questa emergenza sanitaria.

Sono orgoglioso di essermi preso cura di Acqui Terme in questi anni così complessi. Abbiamo saputo trovare le giuste contromisure a ogni difficoltà, abbiamo saputo fronteggiare gli ostacoli con tempestività e grande senso di responsabilità. Acqui Terme è una città dalle numerose potenzialità e la nostra comunità non solo può, ma deve, pretendere uno spazio nel Piemonte e nel Paese.

Ho deciso di costruire una grande alleanza civica di persone che amano la nostra terra perché le prove che ci aspettano sono numerose e, soprattutto, non facili. Dobbiamo affrontare le prossime sfide con spirito d’innovazione, superando e mettendo fine a quelle che ormai sono vecchie consuetudini.

Molti dicono di amare questa città ma spesso, al contempo, la maltrattano. Di certo ognuno avrà la propria opinione in merito alla mia azione politica, ma è un dato che la mia Acqui abbia ridotto incredibilmente il debito residuo della città, è un dato che la mia Acqui si sia aggiudicata fondi per riprogettarsi urbanisticamente, è un dato che la mia Acqui sia diventata il cuore di un Monferrato che vuole staccarsi dai campanilismi che ci hanno sempre divisi, è un dato che abbiamo ripensato un turismo, che ha dovuto trovare nuove strade a causa di scelte miopi. Nell’arco di questi anni, abbiamo messo in campo una visione strategica dove la nostra città non è più isolata ma parte di una grande rete. Perderemmo se Acqui Terme si affidasse ancora alle divisioni. Solo nella capacità di apertura, di creare sinergie e di costruire unità troveremo la forza per affrontare il futuro.