di Pier Luigi Cavalchini
Secca sconfitta dei Grigi ad Ascoli che, ancora una volta, si mostrano troppo ingenui proprio nelle fasi cruciali delle partite. Lasciare giocatori esperti e (quasi) funamboli, scorazzare per il campo in lungo e in largo , alla fine può essere deleterio . E così è stato. Forse una condotta di gara più coperta e responsabile avrebbe permesso una gestione migliore del risultato, perché non ci interessano i complimenti dell’allenatore Sottil a fine partita, ci interessano solo i punti. E la classifica, di nuovo deficitaria per noi, è lì a confermarlo.
Infatti si è trattato di una partita difficile per l’Alessandria contro un avversario di livello con individualità notevoli. Giocatori come Saric e Bidaoui potrebbero tranquillamente giocare in serie A e, effettivamente, hanno messo più volte in difficoltà la retroguardia “grigia”. L’Alessandria non ci sta a fare da comprimaria e prova ad esprimere il suo gioco, imperniato soprattutto su un centrocampo nuovo: Casarini, Fabbrini, Mattiello Mantovani e Milanese. Si potrebbe dire che qui è stato il “buono”, ma anche l’errore di fondo, della squadra “grigia”. L’inizio è favorevole ai “grigi” con due punizioni consecutive non abbastanza sfruttate, mentre l’Ascoli – da subito – fa capire a Parodi e Fabbrini che le intenzioni dei marchigiani sono più che serie. Interventi al limite del regolamento che portano la partita, molto bella, soprattutto sul piano della potenza fisica e della velocità. Tsadjout al settimo minuto si fa vedere per i padroni di casa, ma sul suo tiro Pisseri è attento.
Ci provano a ripetizione Casarini e Fabbrini da una parte e, da parte ascolana,un ispirato Ricci. Su una delle molte azioni dell’Ascoli, sempre molto lesto a riprendere situazioni difficili e a trasformarle in possibili pericoli per la retroguardia “grigia” Di Gennaro deve ricorrere alle maniere forti incorrendo, a norma di regolamento, nel primo “giallo” dell’incontro.
L’Alessandria, comunque, risponde colpo su colpo e prova, con la spinta di Mustacchio e Fabbrini a creare corridoi utili a Corazza e Mattiello. In pratica rispondono agli attacchi ripetuti di Ricci, Saric e Tsadjiout anche se i problemi si presentano di fronte alla linea difensiva ascolana; comparto difensivo che non lesina trattenute e colpi di esperienza con Belluci e Baschirotto a distinguersi nel “pressing” pesante, seppure entro i limiti.
Baschirotto, in una di queste giocate, rimedia anche un cartellino giallo, a riprova della vivacità della manovra alessandrina.
Al minuto 23 è Bidaoui che ci prova, sempre sulla fascia esterna, mandando in tilt tanto Gori quanto, soprattutto, Parodi. Sua una conclusione respinta dalla difesa. Il giocatore belga, ma di origine marocchina, si dimostra una vera spina nel fianco e al minuto 26 ritenta ma, da buona posizione, tira alto.
I marchigiani continuano a macinare gioco e pressano in continuazione, fino al vantaggio ottenuto, per la verità, in modo piuttosto fortunoso. Da un rimpallo con Parodi, sulla destra della porta difesa da Pisseri, si apre un varco libero in cui si getta Dario Saric che, con un tiro forte e ben piazzato sotto la traversa, batte Pisseri in uscita. Uno a zero, non del tutto meritato per l’Ascoli, frutto di una serie di invenzioni di singoli di qualità più che da un lavoro collettivo. Prova, comunque, la squadra di Moreno Longo a reagire e riesce a conquistare diverse punizioni e calci d’angolo, senza però arrivare al pareggio.
Al trentaquattresimo è DiGennaro a sfiorare l’uno a uno con una “spizzata” di testa che accarezza l’incrocio dei pali del portiere Leali, ma la palla non entra. Si comincia a capire che si tratta di una “giornata no” per i Grigi che si trovano contro anche la “dea bendata”. In particolare difficoltà sembra Parodi, anche se soprattutto per due calcioni ricevuti subito nei primi minuti di gioco.
Non è il Parodi di sempre e Bidaoui se ne approfitta. Bene invece Fabbrini, autore di una ottima partita, sempre attento alle giocate, mai precipitoso, sicuro nel controllo e sugli appoggi. Anche lui maltrattato a dovere ma, l’abbiamo imparato, la “Serie B” è anche questo. Buone le prove di Mustacchio che svaria da par suo tra il fronte di destra e il centrocampo. Così come hanno disputato buone gare Milanese, Mantovani e Mattiello. Proprio Mustacchio al 37esimo impegna la retroguardia locale, ma il suo tiro viene respinto. Si continua così, con rapidi cambiamenti di fronte fino all’intervallo, senza variazioni nel risultato. Da segnalare la difficoltà a concretizzare diversi calci d’angolo ed alcuni calci piazzati per l’Alessandria che hanno trovato nelle risposte, soprattutto di testa, dei difensori marchigiani, ostacoli insormontabili.
Si va al riposo e il risultato è ancora “aperto”. Subito al terzo minuto del secondo tempo solito fallo di Belluci (che verrà ammonito solo al novantesimo o giù di lì…).
L’Alessandria prova a reagire al gol subito e dimostra di poter arrivare al pareggio. In evidenza Milanese, Fabbrini e Mustacchio…ma il muro marchigiano resiste. Per dieci minuti si gioca nella metà campo di Leali poi, al primo affondo in contropiede, Bidaoui, dalla destra di Pisseri, azzecca un fendente rasoterra che si insacca tra palo e portiere. Questa volta l’Alessandria accusa il colpo e non riesce più a scendere con facilità verso l’area bianconera. Si scopre troppo e rende ancor più facili le azioni di rimessa dell’ascoli.
Proprio su una di queste rapide folate, portate da più giocatori e, onestamente, condotte secondo i migliori dettami della tecnica calcistica, l’Ascoli conquista un calcio d’angolo decisivo. Nessuno “tiene” a dovere Botteghin e l’interno bianconero, con facilità, si alza, colpisce di testa e porta a tre il bottino della squadra di casa. Esultanza dello stadio “Del Duca” che non vedeva i suoi beniamini vincere dal novembre scorso e, praticamente, partita finita. Gli innesti di Kolaj, Lunetta, Ba e Filipi non cambiano nulla. A venti minuti dalla fine un confusionario Lunetta prova a colpire da lontano ma Leali si fa trovare pronto, così come lo sarà con l’incornata perfetta del nuovo entrato Benedetti a pochi minuti dalla fine. Un gran volo sulla sua sinistra e applausi scroscianti anche per lui. Immediatamente dopo è Kolaj ad avere la palla buona per ridurre le distanze ma il solito Leali ci mette lo stinco e respinge, un po’ fortunosamente.
Così finisce tre a zero, sicuramente un risultato troppo pesante per l’Alessandria per quanto si è visto in campo ma si tratta del risultato di quanto è possibile oggi ottenere in presenza di retroguardie attrezzate e combattive. “Pacchetti di difesa” che fanno valere prima la forza fisica, condita di colpi più o meno visibili, per bloccare ogni minaccia. Che non fosse una passeggiata la Serie B lo si sapeva, che fosse irta di ostacoli fino a questo punto, sinceramente no. La partita di Ascoli deve essere un serio campanello di allarme per mister Longo: si può giocare bene sessanta minuti, alla pari con le grandi del campionato ma…poi bisogna sapersi muovere secondo le necessità. Evitare ripartenze veloci e fulminanti, avere uomini di rincalzo pari ai titolari e, soprattutto, saper variare l’assetto tattico, se necessario, in corso d’opera. Onestamente, ad Ascoli, questo non si è visto. E ora il Perugia…
Ascoli 3 -Alessandria 0
Ascoli: Leali; Baschirotto (64′ Salvi), Botteghin, Bellusci, Falasco; Collocolo (64′ Caligara), Buchel, Saric (77′ Eramo); Ricci (64′ Maistro); Tsadjout (72′ Iliev), Bidaoui. A disposizione: Guarna, D’Orazio, Tavcar, Dionisi, Quaranta, Palazzino, De Paoli. All. Cristaldi
Alessandria: Pisseri; Parodi, Di Gennaro (66′ Benedetti), Mantovani; Mustacchio (66′ Lunetta), Casarini (59′ Kolaj), Gori (66′ Ba), Mattiello; Milanese, Corazza, Fabbrini (81′ Filipi). A disp. Crisanto, Cerofolini, Chiarello, Marconi, Prestia, Pellegrini, Palombi. All. Longo
Marcatori: 29′ Saric, 54′ Bidaoui, 61′ Botteghin (Ascoli)
Mister Longo dopo Ascoli Alessandria
Mirko Gori dopo Ascoli Alessandria