Novi, sabato al via la stagione di prosa del Teatro Marenco con una commedia di Peppino De Filippo

Sabato 12 febbraio il sipario del Teatro Marenco tornerà ad aprirsi per il primo spettacolo della stagione di prosa, Non è vero ma ci credo, di Peppino De Filippo per la regia di Leo Muscato, grazie alla collaborazione tra la Fondazione Teatro Marenco e Piemonte dal vivo.

Si tratta di una tragedia tutta da ridere, popolata da personaggi che sono in qualche modo versione moderna delle maschere della Commedia dell’Arte. La vicenda, che si sviluppa in un atto solo della durata di novanta minuti, è ambientata nella Napoli degli anni ottanta. La commedia di Peppino De Filippo (1903-80), gioiosa e scattante come è, ha ancora, a poco meno di ottant’anni dalla composizione, una grande vitalità e festosità. (Roberto Trovato, Sipario).

Fonte di ispirazione primaria è L’avaro di Molière, in cui l’imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. Chi gli sta attorno, moglie, figlia, dipendenti non sa più come comportarsi con lui. Si sviluppano una serie di eventi paradossali ed esilaranti scaturiti dalla fissazione del protagonista, interpretato con estrema cura da Enzo De Caro, “che tramite dei movimenti mioclonici quasi costanti, soprattutto dei piedi e delle gambe, riesce ad indossare i panni dell’uomo gretto, isterico, sempre sull’orlo della crisi di nervi causata da futili motivi. Una interpretazione molto ben riuscita che mostra come le qualità attoriali siano un insieme di abilità sia naturali che acquisite non solo sul palco ma anche con un approfondito studio”. (Sergio Roca, Liminateatri.it).

Il protagonista è affiancato da Giuseppe Brunetti (Alberto Sammaria), Francesca Ciardiello (Mazzarella), Luciana De Falco (Teresa), Carlo Di Maio (Ragionier Spirito), Massimo Pagano (Malvurio), Gina Perna (Concetta), Giorgio Pinto (avvocato Donati), Ciro Ruoppo (Musciello) e Fabiana Russo (Rosina).

Come afferma Laura Sergi del Corriere dello spettacolo, La scenografia di Luigi Ferrigno ricorda il maestro del surrealismo René Magritte (“La realtà non è mai come la si vede: la verità è soprattutto immaginazione”), ed ecco nuvole bianche e ombrelli trasparenti che contornano l’azione in alto sul palco, ma che si tingeranno dei toni più cupi quando fuori imperverseranno i temporali (disegno luci di Pietro Sperduti e costumi Chicca Ruocco).

Sempre sabato 12 febbraio alle ore 18.00 presso il ridotto del Teatro sarà possibile, incontrare i protagonisti dello spettacolo, intervistati dal direttore artistico Giulio Graglia. Evento che diventerà un appuntamento fisso, aperto a tutti, anche per gli altri spettacoli della stagione. Ingresso gratuito contingentato.

Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21:00, accesso al teatro dalle ore 20.00