Giovedì 16 dicembre dopo il parere positivo espresso dal Comitato di esperti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite alla proposta presentata dal Ministero dei beni culturali e del turismo a marzo 2020, è arrivata l’ufficialità: la cerca e la cavatura del tartufo in Italia è ufficialmente entrata nella lista dei Patrimoni Immateriali dell’Umanità protetti dall’Unesco.
Una notizia che ha una rilevanza particolare in Piemonte, patria dei trifulau e dei migliori tartufi del mondo, e anche nell’Alessandrino, dove la cerca del tartufo e la cultura che gravita intorno a esso hanno sempre avuto un’importanza fondamentale, come dimostrano anche le tante manifestazioni dedicate al tartufo che ogni anno si svolgono sul territorio.
Non solo: il tartufo e il suo commercio sono anche un motore di promozione turistica, attirando in zona ogni autunno migliaia di visitatori. Per questo Roberto Cava, presidente di Alexala, ci ha tenuto a mandare un messaggio di soddisfazione per questo obiettivo
raggiunto a livello nazionale. “Questo riconoscimento è davvero una bellissima notizia, per tutto il Piemonte ma anche per il territorio dell’Alessandrino, dove il tartufo, insieme al vino, rappresenta il grande protagonista della stagione autunnale, gastronomica e turistica. I nostri territori hanno a disposizione grandissime eccellenze con cui attrarre sempre più visitatori, e questa ne è l’ennesima dimostrazione. L’Unesco non è solo un meccanismo di tutela e salvaguardia a cui essere grati, è anche una vetrina internazionale che ci dà l’occasione di divulgare a livello internazionale uno dei nostri prodotti più importanti”.
“A nome dei miei colleghi sindaci e delle nostre quattro comunità, esprimo massima soddisfazione
per l’importantissimo risultato raggiunto, che premia la cultura locale sul tartufo eccellenza della Valle Ghenza, oltre che l’impegno di tanti trifulau nel tramandare e preservare una tradizione che oggi riceve un ambitissimo riconoscimento, foriero di ulteriori e rilevanti soddisfazioni per i nostri luoghi”, è il commento di Cesare Chiesa, sindaco di Rosignano Monferrato e presidente dell’Unione “Terre di Vigneti e Pietra da Cantoni”, che da circa un anno fanno parte dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo.